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La fuga e il racconto dell’Exclusive Brethren, la setta più radicale al mondo: “Le nostre vite erano dedi

2021-03-03 00:00

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La fuga e il racconto dell’Exclusive Brethren, la setta più radicale al mondo: “Le nostre vite erano dedicate completamente a Dio”

Una 34enne racconta la fuga dall’Exclusive Brethren, una setta religiosa, la più radicale al mondo.

Una 34enne racconta la fuga dall’Exclusive Brethren, una setta religiosa, la più radicale al mondo.
Jessie Shedden, 34 anni, nata nell’Exclusive Brethren “Fratelli esclusivi” nel Regno Unito, la setta più radicale nel mondo, nel libro “Tomorrow Not Promised” racconta come ha pianificato la fuga dalla comunità e la sua nuova vita.

Exclusive Brethren bandisce i compleanni, la musica pop e le donne che indossano gioielli, pantaloni o si truccano.

Shedden aveva bisogno di coraggio per scappare. “Per settimane ho nascosto i vestiti in un ripostiglio in modo da poter chiudere con la setta a cui appartenevo dalla nascita”.

Cos’è la Exclusive Brethren
Cresciuta nel West Country, era la più piccola di otto figli. Appena nata è entrata a far parte del culto cristiano evangelico chiamato Fratelli Esclusivi, a cui apparteneva da generazioni la sua famiglia.

“Dall’esterno, la mia casa sembrava normale. Ma dentro non avevamo la TV né la radio e non erano ammessi libri, solo opuscoli religiosi. La musica pop era bandita e non c’erano poster sulle pareti della mia camera da letto”.

La famiglia applicava una rigida interpretazione della Bibbia e la vita era organizzata così da evitare il contatto con estranei “malvagi”.

Le donne erano obbligate a coprire il capo in pubblico, era proibito indossare pantaloni, gioielli, non potevano truccarsi o tagliare i capelli.

“Le nostre vite erano dedicate completamente a Dio in totale purezza e qualsiasi evento “frivolo” come compleanni, vacanze o avere in casa un animale domestico, era bandito. La mia famiglia era severa e al contempo premurosa e mi sentivo al sicuro, ma quando ho raggiunto la pubertà, non avevo idea del genere maschile, non ci era permesso nemmeno sedere in macchina con i cugini. Da adolescente, mi sentivo sola, confusa, depressa e non avevo nessuno con cui parlare, il che mi ha reso un facile bersaglio per un uomo sulla sessantina che lavorava nel supermercato locale”.

“Lo incontravo quando andavo a fare la spesa e si mostrava interessato. Pensavo di essere innamorata di lui, con la bicicletta lo raggiungevo agli appuntamenti finché un giorno mi ha abusato ses*ualmente. Dopo alcuni mesi mi sono confidata con mia sorella, che l’ha detto ai miei genitori. E’ stato orrendo. Hanno perquisito la mia camera da letto,  chiamato i preti che mi hanno costretta a confessare tutto per espiare i “peccati”.

Non denunciarono l’abuso alla polizia. Ma Jessie era convinta che nessun altro uomo l’avrebbe voluta. Era costantemente seguita, non poteva muoversi di un passo da sola ed è caduta in una profonda depressione.

“A 17 anni ho iniziato a lavorare nel magazzino dell’azienda di mio padre e lì nel 2004 ho incontrato Ben, 42 anni, un postino”.

L’amore e la fuga
Un amore segreto e presto iniziarono a progettare un futuro insieme. La fuga è stata studiata per ben 4 anni ma nel 2008 una persona della setta, l’aveva vista con Ben e riferito la cosa ai genitori.

La costrinsero a scrivere una lettera a Ben in cui metteva fine alla relazione.  

“Senza Ben ho vissuto un conflitto. Desideravo una vita diversa, ma sapevo che facendo questa scelta non avrei mai più visto la mia famiglia. Nonostante tutto volevo loro molto bene e non riuscivo ad andarmene”.

Nel 2016 alla mamma di Jessie fu diagnosticato un cancro al colon e capì che la vita è breve e lasciò la comunità.

Trovò una casa, per due anni familiarizzò con il mondo normale: viaggiare, leggere libri, indossare i jeans, truccarsi.

“Ho tagliato i capelli per la prima volta, ho festeggiato il Natale e sono andata in vacanza in America, oltre a entrare in un pub. Ho scoperto la palestra, le prime volte che sono andata al cinema ero strabiliata”.

A dicembre 2019, su Facebook la 34enne ha incontrato Dai, 63 anni, operaio edile in pensione. Si è trasferita a Gwent, nel Galles, dove convive con il fidanzato.

“Dopo la fuga non è stato facile inserirmi nella società. Ora lavoro come consulente e inspirational speaker e ho scritto un libro sulla mia vita. Non ho in programma di avere figli. Voglio aiutare a cambiare vita a  chi si sente intrappolato. Prendere il controllo della mia è stato spaventoso ma ora sono io a decidere del mio futuro ed è una splendida sensazione”. (Fonte: Sun)

 

Da BlitzQuotidiano


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