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QAnon: forse fare un po' di chiarezza non guasta

2021-05-28 21:00

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QAnon: forse fare un po' di chiarezza non guasta

Anche chi dichiara di avere la "verità" su QAnon e sui suoi promotori fa, spesso e volentieri, del semplice "complottismo"...

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Sulla rapida ascesa (ma al contempo anche rapida decaduta) del movimento QAnon si è molto discusso, ma spesso e volentieri un po' troppo a vanvera. Al suo apparire, come sempre avviene per realtà di questo genere, non vi si è dato molto peso, né negli Stati Uniti dove il fenomeno è nato e si è diffuso per prima, né in Europa, dove comunque non ha tardato a guadagnarsi una vivace ed interessata platea. Esattamente come per i terrapiattisti e i No-Vax, si è pensato a dei poveri sprovveduti, da guardare con benevola ironia ma al contempo anche facendosi qualche domanda sull'inefficienza del sistema scolastico e sulla capacità che internet e i social possiedono nel compromettere fino a questo punto la cultura e lo spirito critico di tante persone. 

 

Del resto, non di rado terrapiattisti, No-Vax e simpatizzanti di QAnon sono le stesse persone, o comunque si trovano a condividere molti punti di vista. Tuttavia, QAnon è anche un movimento molto politicizzato, sorto fin dalla prima ora intorno alla figura di Trump, che veniva visto come l'unico politico in grado di combattere il "deep State" americano e l'élite culturale e finanziaria che lo influenza, ovvero un'oligarchia mondiale formata da personalità come i Clinton, i Gates, i Rockefeller, i Rothschilds, e via discorrendo. Questa élite, od oligarchia, costituirebbe una sorta di supermassoneria che porterebbe avanti una strategia plurigenerazionale tesa all'ottenimento del Governo Mondiale e a quel punto all'instaurazione del NWO, il Nuovo Ordine Mondiale. Paesi come Israele (ecco ritornare il famoso "complotto giudaico-massonico" di cui già si parlava prima ancora dei famosi "Protocolli dei Savi Anziani di Sion" e che ossessionava Hitler e i nazisti al punto che si giunse ai drammi delle Leggi Razziali, dell'Olocausto e della Seconda Guerra Mondiale) e la Cina (la storica "minaccia comunista", il famoso "Impero del Male" un tempo rappresentato dall'Unione Sovietica e oggi da Pechino, ma comunque sempre legato al capitalismo massonico e quindi agli Ebrei, che con la loro massoneria lo avrebbero creato per poter così attraverso di esso completare ancor di più il loro controllo sul mondo intero) sarebbero chiaramente parte della banda, e quindi parte attiva in questa "congiura".

 

Questa ideologia condita di toni al tempo stesso messianici ed apocalittici, al di là delle battute, è davvero molto pericolosa, soprattutto se ne consideriamo la popolarità che ha potuto raggiungere in tempi tanto brevi, non soltanto ovviamente grazie ad internet e ai social. I fatti di Capitol Hill negli Stati Uniti ci hanno dimostrato che lasciar diffondere tanto inoccuratamente o persino interessatamente certe paranoie nella mente delle persone può condurre ad azioni, sia individuali che collettive, tali da nuocere alla sicurezza e alla stabilità dello Stato e delle persone: in breve, all'eversione e al terrorismo. 

 

Le ragioni del suo successo sono facilmente intuibili, se consideriamo il già ben ricco retroterra di pregiudizi e lacune culturali su cui le sue teorie hanno potuto prosperare. Il nostro sito racconta nei suoi articoli di numerosi esempi di culti sorti intorno a figure ritenute carismatiche dai loro adepti; ma non ci sono soltanto semplici profeti che hanno fondato sette religiose vere e proprie, ma anche leader storici e politici che si sono visti tributare analoghe forme di venerazione indipendentemente dalla loro volontà. Il caso del Negus Haile Selassie, Imperatore di Etiopia, intorno alla cui figura in Giamaica è fiorita la setta o Chiesa del Rastafarianesimo, ne è forse l'esempio più noto. Visto come un profeta o persino una reincarnazione di Cristo, anni dopo la sua morte e quindi a sua insaputa e contro il suo parere il Negus si è visto attribuire questo tipo di culto, che ben presto ha cominciato a trovare proseliti anche nel paese che governava, in Etiopia, e non soltanto nelle Antille.

 

Pure Trump, che lo volesse o meno (ma è comunque certo che ben poco abbia fatto per impedirlo), si è visto attribuire un culto, quello di QAnon, che lo vedeva come una sorta di nuovo messia in grado di salvare il mondo dalla personificazione del Demonio rappresentato dai suoi ipotetici rivali. Una cosa è comunque sicura: anche solo a fini meramente elettorali e di consenso politico, Trump ha lasciato che questo movimento o gruppo settario prosperasse ed agisse indisturbato in tutti questi anni, probabilmente anzi certamente non immaginandosi che ad un certo punto molti suoi aderenti sarebbero giunti a fare quello che hanno fatto a Capitol Hill pochi giorni prima che scadesse il suo mandato. Non per nulla, una volta che quel "fattaccio" è accaduto, si è precipitosamente affrettato a scaricare i suoi "fedeli", dissociandosi dal loro comportamento e deludendo così anche molti di loro. Qualcuno, a quel punto, si è allontanato da QAnon, ma altri hanno invece continuato a rimanervi legati, anche perché il solito approccio complottista ai fatti li ha indotti a pensare che anche stavolta si trattasse della famosa "strategia segreta" di Trump per aggirare i fendenti dei suoi rivali, ovvero i registi del "Nuovo Ordine Mondiale" e del "deep State".

 

Anche per tutto questo insieme di ragioni, è davvero indecoroso leggere certe interpretazioni e dichiarazioni da parte di prestigiosi settori del mondo politico e mediatico, che oggi sostengono che sia proprio la Cina ad aver favorito QAnon esattamente come l'anno prima a favorirlo sarebbe stata invece la Russia. Tuttavia, andando a fare delle ricerche un po' più accurate, si scopre che la "gola profonda" da cui giungono tutti questi proclami è una fondazione guidata dal FBI e con sede a New York, il Soufan Center. Qui è possibile scaricare e leggere il suo Libro Bianco, i cui contenuti sono decisamente una continua arrampicata sugli specchi a suon d'illazioni ed ambiguità. 

 

Trump, seguendo la strategia-ideologia di Bannon, considerava la Russia e Putin degli alleati per via delle radici culturali e religiose comuni all'America e all'Europa, e su cui contare nell'aggressione alla Cina; tale tesi, più o meno, era condivisa anche da molti seguaci di QAnon. che oltretutto vedevano nella "nuova Russia" un paese che si era ripulito ed esorcizzato dal comunismo. A tutto ciò soprattutto gli ambienti più religiosizzati, appartenenti alle aree più estreme del mondo cristiano, davano persino una valenza messianica. Mentre la Cina veniva vista come il "male assoluto", nemica strategica dell'Occidente in senso economico e militare ma anche in senso culturale per via delle diverse basi culturali e della sua natura di "paese comunista". Non dimentichiamoci poi, a corollario di tutto questo, come vi fossero think thank legati al Falun Gong e ai separatisti uiguri nello staff dello stesso Bannon. 

 

Perché mai, dunque, la Cina avrebbe dovuto sostenere un movimento religioso che negli Stati Uniti e in Europa tifa apertamente per la sua distruzione? E perché mai avrebbe dovuto farlo la Russia, che proprio con la Cina ha una crescente partnership strategica, che da sola vale ormai più dei rapporti con Stati Uniti ed Europa messi insieme, azzoppati da sanzioni che peraltro solo Washington e l'UE hanno voluto? E, cosa che vale tanto per la Russia quanto per la Cina, perché mai entrambe avrebbero voluto il sostegno di movimenti religiosi o di opinione così pericolosi come QAnon, dal momento che si trovano giornalmente a combattere in patria contro movimenti religiosi che non di rado si danno ad attività terroristiche come il Falun Gong, la Chiesa di Dio Onnipotente, Scientology, o ancora i gruppi islamisti e fondamentalisti nel Caucaso e nello Xinjiang? A tutte queste domande il Libro Bianco del Soufan Center non dà alcuna risposta e, potete starne certa, men che meno ci provano a darne una i tanti media e politici che oggi li ripetono a pappagallo. Insomma, anche in questo caso, come al solito, si tratta solo di "complottismo", proprio di tutti i complottisti che pur di darsi ragione ad ogni costo "se le cantano e se le suonano".

 

 


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