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Gli Shouters, un discusso gruppo protestante trova "riparo" in Italia

2021-07-02 17:55

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Gli Shouters, un discusso gruppo protestante trova "riparo" in Italia

Gli Shouters, questo è il nome con cui sono popolarmente conosciuti in Cina e nelle comunità cinesi all'estero, sono un gruppo protestante che...

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Gli Shouters, questo è il nome con cui sono popolarmente conosciuti in Cina e nelle comunità cinesi all'estero, sono un gruppo protestante che ha tratto le proprie mosse dalle predicazioni di Watchman Nee (1903-1972) e Witness Lee (1905-1997). Dal loro filone sono sorte poi altre chiese ovvero sette minori, che rifiutano il nome di Shouters dandosi altre definizioni come "Chiese Locali" o "Assemblee".

 

Anch'esse, analogamente agli Shouters, fra gli Anni '70 e '80 sono cominciate ad apparire piuttosto "controverse" all'interno del vasto panorama cinese, anche perché si scambiavano le une con le altre accuse di "rubarsi" i fedeli a vicenda. A causa della loro conflittualità reciproca, spesso sfociata anche in azioni intimidatorie o punitive verso altri fedeli o verso la "concorrenza", le autorità ad un certo punto hanno dovuto cominciare a tenerle maggiormente d'occhio, anche perché le denunce e le segnalazioni da parte di molti cittadini decisamente stanchi o preoccupati si moltiplicavano di giorno in giorno.

 

Questo ha fatto sì che gli Shouters siano stati messi al bando già nel 1983, ben presto seguiti dai loro gruppi "discendenti". Quando poi, nel 1995, è stata compilata la prima lista dei gruppi ritenuti pericolosi per la stabilità sociale e la sicurezza nazionale, al pari di altri anche loro ne sono così entrati a fare parte.

 

Esattamente come per gli appartenenti ad altri gruppi, o che semplicemente dichiarano di esserne parte, una volta giunti in un paese europeo o con regime politico di tipo "liberale" gli appartenenti alla vasta galassia Shouters possono far perno anche sulla sola "credibile paura di persecuzioni", che in realtà di credibile ha ben poco a meno che quelle persone non siano invece dei malintenzionati che attentano alla vita delle istituzioni e di altre persone. In tal caso, infatti, non di "persecuzioni" si dovrebbe parlare, ma di provvedimenti sanzionatori che uno Stato, applicando la legge, attua nei confronti di un suo cittadino che si è messo a delinquere. Avviene in tutto il mondo ma, secondo il principio per cui "il nemico del mio nemico è mio amico", ecco che improvvisamente coloro che delinquono in un paese che i nostri governanti ed alleati considerano loro "nemico" divengono dei "poveri" dissidenti o perseguitati, da sfruttare ed appoggiare a proprio tornaconto.

 

La forte enfasi che è stata data da molti nostri esponenti del mondo politico ed intellettuale alla causa del Falun Gong e della Chiesa di Dio Onnipotente ha così fornito nuove possibilità anche per gli esponenti di altri gruppi settari discussi, che a quel punto si sono immessi sulla scia delle due sette più grandi trovando analogo riparo e sostegno in Nord America, in Europa, così come in altri paesi quali l'Australia e la Nuova Zelanda, tutti bene o male sotto una forte "influenza" anglosassone e caratterizzati da regime politico di tipo "liberale".

 

Proprio per questo motivo non deve sorprendere la decisione assunta dalla Corte di Giustizia di Roma lo scorso 2 febbraio 2021. Tutto era partito dal caso di un capo predicatore della setta degli Shouters che, continuando l'attività paterna, ben presto aveva avuto problemi con la giustizia. Tuttavia, avendo saputo da un cugino che il suo nome non risultava nel casellario della polizia, aveva potuto ottenere un passaporto con cui regolarmente giungere in Italia, dove subito aveva fatto richiesta di asilo politico. La commissione amministrativa ovviamente non aveva creduto a questa sua versione, anche perché decisamente molto discutibile, ritenendo che si trattasse dell'ennesima storia millantata per strappare un asilo politico per ragioni umanitarie, un'usanza che del resto ormai sta prendendo sempre più piede.

 

Tuttavia, andando in appello alla Corte di Roma, il richiedente asilo si è visto dar ragione dai magistrati, anche questa un'usanza ormai molto radicata. In particolare, i magistrati si sono lasciati convincere da tutta una serie di fonti portate da coloro che assistivano il richiedente asilo, ad esempio numerosi documenti già in precedenza diffusi in Italia e nel resto dell'Occidente sulle persecuzioni religiose in Cina oltre ovviamente alle tante testimonianze degli adepti della Chiesa di Dio Onnipotente. Anche quest'ultime, come ben sappiamo, fanno parte al pari di tutte le altre di narrazioni inventate e concordate mediaticamente per un uso strumentalmente politico, e come in precedenza non si era esitato a portarle in Parlamento a maggior ragione stavolta non si è esitato a portarle davanti ai giudici di un tribunale. Non deve purtroppo sorprendere dunque che anche costoro le abbiano trovate "credibili", esattamente come le avevano trovate tali i parlamentari e giornalisti che le avevano visionate in precedenza.

 

Tale sentenza è stata ovviamente accolta in modo trionfale dai sostenitori delle sette anticinesi, anche perché costituisce un precedente che nelle loro aspettative permetterà anche ai membri di altri gruppi religiosi estremi di trovare asilo e sostegno politico in Italia esattamente come già è avvenuto per quelli della Chiesa di Dio Onnipotente. Gli Shouters, già presenti in Italia da tempo ma rimasti finora un po' nell'ombra rispetto ai più potenti cugini della Chiesa di Dio Onnipotente, prevedono così di ampliare il loro "gregge" nel nostro paese e di trovarvi così le stesse possibilità, politiche, economiche e mediatiche,  che già costoro ricevono in abbondanza.

 


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