Iscriviti alla nostra Newsletter

Resterai informato su tutti i nostri aggiornamenti

Osservatorio Sette

Leggi le ultime novità


Osservatorio Sette

Le attività in Italia del Falun Gong tra la tarda estate e l'autunno

2021-09-30 19:00

OS

News,

Le attività in Italia del Falun Gong tra la tarda estate e l'autunno

Il Falun Gong, dopo un periodo di declino dovuto a divisioni interne e dispersione di adepti, pare davvero sempre più deciso a riprendersi una visibil

2010-11-18-roma-02.jpeg

Il Falun Gong, dopo un periodo di declino dovuto a divisioni interne e dispersione di adepti, pare davvero sempre più deciso a riprendersi una visibilità e a sfruttare un clima che senza dubbio ora più che mai gli è propizio. Non vi sono più i limiti alla libera circolazione dello scorso anno, cosa che facilita l'organizzazione di eventi ed esercizi in pubblico, e soprattutto il dibattito politico nazionale ed europeo pare sempre più ripiegato su posizioni apertamente polemiche nei confronti di Pechino. Conseguentemente, per una setta che ha sempre trovato negli appuntamenti pubblici un forte veicolo pubblicitario e che si presenta mediaticamente come oggetto d'ingiuste persecuzioni da parte del governo cinese, una congiuntura come questa risulta davvero molto promettente, da sfruttarsi nella maniera più proficua possibile.

 

Tre sono i capisaldi della setta che spiccano in Italia per numero di membri e spirito d'iniziativa: in Lombardia, in Toscana e nel Lazio. Milano, Firenze e Roma sono quindi le tre capitali vere e proprie del movimento, dove risiedono quelle sue branche che negli anni passati avevano cominciato a dividersi un po' troppo fra loro e che invece ora hanno riallacciato e rafforzato i propri reciproci contatti, con l'obiettivo di perseguire una maggiore sinergia e quindi anche i massimi risultati. Significative presenze della setta si notano anche in altre aree del paese, in particolare nell'ambito del nord e del centro, cosa che del resto appariva anche in passato, compresi i momenti di minor vitalità.

 

Ma Lombardia, Toscana e Lazio restano oggettivamente i presidi di maggior importanza, ed è interessante notare anche come dai rispettivi capoluoghi regionali varie iniziative periodiche s'irradino anche nei centri minori, ovvero in tutti quelli che appaiono più idonei per lo svolgimento delle consuete attività della setta, in particolare gli esercizi in pubblico utili ad attirare l'attenzione di nuove persone. Nelle aspettative della setta queste persone, a seconda del caso, potranno magari tramutarsi in semplici simpatizzanti, firmatari di petizioni, sottoscrittori di donazioni o, perché no, persino nuovi adepti.

 

Ultimamente soprattutto Roma e Milano vedono la maggior periodicità in termini di esercizi rituali svolti in aree verdi alla presenza del pubblico, ma nel caso del capoluogo lombardo un altro punto molto frequentato è Via Dante, in un punto ad elevato transito pedonale. Ciò indubbiamente facilita il contatto coi passanti, e in ogni caso i vari appuntamenti vengono poi sempre ripresi fotograficamente e diffusi dagli organizzatori e membri della setta tramite i propri canali mediatici e social. Ciò è avvenuto con una certa periodicità tanto ad agosto quanto a settembre, salvo per una volta verso la metà di settembre in cui i membri si sono riuniti in centro a Firenze per un altro evento in cui hanno manifestato contro la politica del governo cinese sempre con l'obiettivo d'incontrare l'attenzione dei passanti. 

 

Firenze, d'altro canto, è una realtà piuttosto fertile nei confronti dei vari movimenti religiosi e parareligiosi di qualunque natura siano, per una serie di ragioni storiche, sociali e politiche pregresse che del resto si possono rinvenire, in modo sostanzialmente non molto diverso, anche in altre realtà del nostro paese. Non soltanto e a maggior ragione anche le stesse Roma e Milano, ma anche Bologna, Perugia o Torino, dove infatti gli eventi del Falun Gong così come di altre sette sono stati sempre ben accolti pure in sedi istituzionali, culturali ed accademiche.

 

Lo stesso si può dire pure per altre realtà ritenute a torto o a ragione demograficamente minori, ma sicuramente socialmente e culturalmente molto ospitali verso i cosiddetti "nuovi movimenti religiosi" e le loro attività. Simili possibilità abbondano, da qualche tempo a questa parte, anche nel sud dove in passato sembrava esservi una maggiore diffidenza verso tutto ciò che divergesse da una religiosità tradizionale.

 

 

Al servizio della vera e libera informazione: ovvero ciò che stregoni, santoni, ciarlatani e guru temono di più. Perché quelle che dicono e che fanno dire ai loro seguaci sono soltanto balle.

Per maggiori informazioni:

info@osservatoriosette.com

Cookie Policy | Privacy Policy

Create Website with flazio.com | Free and Easy Website Builder