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Il Tempio Zen della Vita: setta New Age "eco-libertaria" (Parte Prima)

2021-08-16 11:00

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Il Tempio Zen della Vita: setta New Age "eco-libertaria" (Parte Prima)

Il Tempio Zen della Vita è un nuovo movimento affermatosi in Cina, nella provincia del Guizhou, dove si trovano i due suoi templi ufficiali. Predica u

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Il Tempio Zen della Vita è un nuovo movimento affermatosi in Cina, nella provincia del Guizhou, dove si trovano i due suoi templi ufficiali. Predica uno stile di vita improntato ad una sorta di "comunismo libertario", che in parte ricorda un po' i movimenti "hippies" occidentali degli Anni '60 e '70, e nelle sue "comuni" sono banditi concetti come la famiglia e la proprietà privata.

 

Fin qui potrebbe apparire un gruppo tutto sommato innocuo, dai contenuti vagamente nostalgici ed utopistici ma lontano dal creare problemi a chicchessia, come spesso e volentieri è capitato anche nel caso di altri movimenti consimili. Tuttavia la storia ci narra anche di numerosi altri gruppi simili a questo le cui condotte interne andavano invece in tutt'altra direzione. Le comunità ed ancor più le comuni di questo genere, dietro un'apparenza pacifica e benevola, si prestano proprio per questa ragione a nascondere molto efficacemente retroscena ben più torbidi e complessi. 

 

Si pensi, per esempio, a casi come quelli delle comunità cristiane come gli Amish mennoniti o i Poligamisti mormoni negli Stati Uniti, o a sette di cultura indiana ben affermate e riconosciute anche in Italia come Ananda Marga o Hare Krishna, o ancora a certi gruppi "eco-estremisti" che a partire dagli inizi del Novecento iniziarono ad affermarsi soprattutto in Germania e la cui base ideologica insieme al loro schema sociale "comunitaristico" furono alla base del corpo dottrinario del nazionalsocialismo tedesco, gruppi anche quest'ultimi in forte espansione nel nostro paese, non solo al Nord ma anche al Sud. Gli esempi, in ogni caso, si sprecano e chiunque abbia voglia di fare un po' di ricerca per conto proprio potrà letteralmente sbizzarrirsi andando ad imbattersi in qualunque tipo di fede o branca religiosa, ideologica e spirituale.

 

Parlando del Tempio Zen della Vita, sono dunque risultate dietro segnalazioni di vari abitanti della zona fatti alquanto sospetti se rapportati all'immagine esteriore che il movimento mirava a darsi, e che hanno conseguentemente obbligato le autorità ad effettuare ulteriori accertamenti. Ed infatti, ciò che ne è venuto fuori è parso tutto fuorché rassicurante.

 

Il fondatore di questo movimento, Zhang Zifan, originario della provincia del Gansu, mischiò gli insegnamenti politici paterni, descritto nelle biografie come un valido militante del Partito, con quelli della madre, a sua volta una devota fedele del Tempio Buddhista, cominciando a sviluppare al suo interno una sorta di nuova teoria personale, di stampo politico-spirituale. Dopo una brillante formazione scolastica, arrivò a laurearsi in Economia e Commercio Internazionali presso l'Università di Pechino. Nel frattempo, seguendo le aspettative paterne, portava avanti anche la sua carriera politica, a partire dall'iscrizione al PCC all'età di 18 anni, nel 1975, fino a diventarne segretario per la produzione rurale nella sua area di residenza. Inoltre, vista la sua ottima conoscenza dell'inglese, oltre ad insegnarlo lavorava anche come interprete per i rappresentanti di Partito così come per gli uomini d'affari. Tutto ciò indusse l'Ufficio per la Geologia e le Risorse Minerali del Gansu a sceglierlo come proprio rappresentante da mandare in Africa nel 1993, dove analogamente manifestò buone doti. Nel 1995, infine, si stabilì definitivamente nello Zimbabwe, dove si trovò subito bene.

 

Nello Zimbabwe cominciò ad investire i propri risparmi personali dando vita ad una società che controllava vari negozi, bar e ristoranti. In contemporanea, entrando a contatto con la fervente vita religiosa del paese, iniziava a visitare e frequentare le varie chiese cristiane locali, appartenenti ai tanti vari ceppi protestanti e riformati come anglicani, metodisti, luterani, presbiteriani, battisti e pentecostali. Ciò evidentemente provocò un risveglio di certe sue vecchie memorie politico-spirituali, che a quel punto iniziarono ad apparentarsi anche coi vari precetti cristiani di stampo anglosassone, molti dei quali anche conflittuali fra loro.

 

Tempo dopo, raccontò di aver subito un grave incidente stradale dove quasi aveva perso la vita, e nel quale "praticamente" morì come Zhang Zifan per rinascere come Maestro Xuefeng, profeta di una nuova era e al tempo stesso spirito divino che in epoche passate si era manifestato come Lao Tzu, Buddha Sakyamuni, Gesù e Maometto. Da quel momento iniziò una nuova e frequente vita di predicazione, scrivendo in continuazione libri dove descriveva il proprio "passaggio di vita" e raccogliendo sempre più seguaci. Nel 2005, infine, fondò ufficialmente la sua setta, ovvero il Tempo Zen della Vita (talvolta noto anche come Centro Zen della Vita).

 

Malgrado la sua impressionante svolta biografica, non volle lasciare il PCC a cui era iscritto e, anzi, decise persino di far ritorno in Cina per portare anche là la sua predicazione, dove a partire dal 2009 iniziò a fondare varie comunità legate al Tempio Zen della Vita. Le stranezze di Zifan, o Maestro Xuefeng che dir si voglia, furono per lungo tempo tollerate dalle autorità locali, finché non cominciarono ad attirare l'attenzione anche d'importanti media occidentali come il quotidiano The New York Times e la rivista Times, che iniziarono ad incontrarlo e a fargli letteralmente pubblicità con servizi altamente politicizzati che apparivano tanto nelle edizioni cartacee quanto in quelle online. Era diventato chiaro, a quel punto, che qualcuno negli Stati Uniti intendesse usare il Maestro Xuefeng come una sorta di "cavallo di Troia" con cui creare strane ingerenze nella vita interna della Cina, secondo una procedura del resto adottata anche con altri nomi più celebri e di successo di lui.

 

Il Times, per esempio, parlava del Tempio Zen della Vita come di un "esperimento comunista" positivo, coltivando espressamente il desiderio (peraltro condiviso anche dagli altri media occidentali che si occupavano della notizia) che potesse farsi strada fra i cittadini cinesi e nella base e fra i quadri del Partito, con risultati chiaramente destabilizzanti per la politica interna del paese e conseguentemente favorevoli alla controparte occidentale. In sostanza, i media americani auspicavano la propagazione di un "incendio interno" nel paese. Dal canto suo il Maestro Xuefeng, sulla falsariga di altri movimenti settari apparsi in Cina prima del suo, rassicurava l'opinione pubblica e le autorità dichiarando che i suoi insegnamenti non avessero alcun contenuto o finalità di tipo politico, e nemmeno che fosse una religione con dottrine o rituali del genere, sebbene i suoi seguaci in realtà dovessero ciecamente credere che egli fosse l'incarnazione di uno spirito divino e che "solo lui" li avrebbe potuti "guidare nel Millennio". Non era dunque una situazione tanto diversa da altre già manifestatesi in precedenza.

 

Questo genere di sette e comunità di stampo "New Age" hanno ormai una forte affermazione non soltanto in tutto il vasto mondo asiatico, ma ancor più in Occidente, dove per varie ragioni sociali e culturali trovano terreno fertile e molte persone che ne restano incuriosite o persino affascinate. Per tale ragione, data la lunghezza del tema, ci fermiamo qui con questa prima puntata per proseguire poi con la prossima. 

 

 


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