Ultimamente in Russia l'Arciprete Alexander Novopashin, vicedirettore dell'associazione anti-sette RATsIRS, guidata da Alexander Dvorkin, ha richiamato l'attenzione dell'opinione pubblica sul crescente pericolo rappresentato dalle cosiddette “sette telefoniche”, che tra minacce, furti di dati e denaro, e truffe varie come scam e phishing sono ormai sempre più attive nel paese.
Chi avrà letto certi vecchi articoli avrà forse percepito Novopashin come un tipo un po' bizzarro, profondamente devoto e conservatore, ostile a scismi ed eresie in seno al mondo ortodosso ed ancor più a nuovi movimenti religiosi che possano essergli concorrenti ed alternativi. Ciò, agli occhi di molti, potrebbe bastare a farne una fonte da non prendere troppo in considerazione, magari pure poco professionale; ma sarebbe un criterio valutativo che andrebbe a sminuire anche molte associazioni italiane ed europee che, stavolta in seno al mondo cattolico, conducono la medesima lotta, e sul cui operato nessuno ha mai avuto di che dubitare. Dopotutto, in ogni parte del mondo il contrasto alle varie sette, psicosette e realtà consimili vede il coinvolgimento sia di laici che di religiosi, funzionari pubblici e delle Forze dell'Ordine, psicologi e psichiatri, non ultimo anche studiosi e ricercatori del mondo religioso e non solo. La sinergia tra tutte queste biografie e figure professionali si rivela sempre, in tale lotta, estremamente utile.
Novopashin ha notato come anche queste sette telefoniche, al pari di altre, siano fortemente aumentate per numero ed attivismo nel suo paese da quando è iniziata la guerra con l'Ucraina. Successive indagini hanno poi confermato come gran parte di esse fossero effettivamente ucraine di origine o per base operativa, ma nel frattempo più o meno radicatesi anche in Russia, con vari obiettivi che spaziavano dalla pianificazione di attentati terroristici di vario genere a truffe tese a reperire fondi che poi andavano a disperdersi nei meandri dell'offshore. Tutte queste sette, al pari di altre entità ed istituzioni laiche, associative e politiche, e non ultimo militari, sono a loro volta la longa manus dei servizi segreti americani che molto prima dei fatti di Piazza Majdan del 2014, in certi casi persino prima della Rivoluzione Arancione del 2004, le avevano installate in Ucraina o ve ne avevano favorito la diffusione.
“Neopagani e neopentecostali hanno avuto un ruolo attivo nella Rivoluzione Arancione e a quella di Piazza Majdan. Hanno guadagnato una buona esperienza di combattimento, ed ora possono essere utilizzate per organizzare ed alimentare disordini pubblici in Russia”, dice infatti Novopashin, ricordando poi altri esempi che già aveva fatto come quello delle sette che si dedicano al “terrorismo telefonico”, ad esempio incitando al suicidio chi risponde alla chiamata o seminando falsi allarmi di bombe in scuole e centri commerciali. Sono soprattutto i più giovani ad essere bersagliati, attraverso mirati controlli nei social: “Vengono ricercati i più giovani nei social networks, studiati con cura i loro post, controllati i loro contatti, ed infine quelli ritenuti più idonei vengono identificati come coloro che potrebbero svolgere questa o quell'operazione di sabotaggio”.
Ovviamente non tutte le chiamate tese al “terrorismo telefonico” così come quelle di scam o di phishing che raggiungono i telefoni russi sono da addebitarsi a sette religiose, ucraine o meno, e questo vale anche per qualsiasi altro paese: come ricorda pure Novopashin, tali cose “avvengono da quando esistono i telefoni nelle abitazioni", salvo poi aggiungere: “gli agenti del Centro Ucraino per le Informazioni e le Operazioni Psicologiche hanno però deciso di iniziare ad usarle a loro volta per i propri scopi. Call centers su call centers sono stati creati e se ne continuano a creare nel territorio ucraino, con operatori che chiamano utenti russi fingendosi impiegati di banca, poliziotti, esattori delle imposte, ingannandoli o costringendoli a trasferire grandi somme di denaro nelle loro carte online. Dopodiché quel denaro va a finanziare le forze armate ucraine”. Oltre ad arricchire, presumibilmente, anche numerosi giri personali.