L'iter che conduce all'odierno Sinodo dei Vescovi, in cui vengono nominati numerosi nuovi cardinali sia elettori che non elettori, ha avuto il suo avvio esattamente due anni fa, nell'ottobre 2021, con l'annuncio di Papa Francesco. Sono in tal senso facilmente immaginabili le spinte interne ed esterne che la Santa Sede avrà ricevuto allora tanto per avviarne l'iter quanto per poi influenzarlo, soprattutto nella scelta o nello scarto di nuovi potenziali alti prelati. Tuttavia, poiché il Sinodo è praticamente appena partito ed il suo percorso avviene in un clima di ovvio riserbo, molte voci che circolano riguardo le motivazioni delle scelte man mano assunte restano per l'appunto tali, ovvero semplici “voci”, da non considerarsi quindi pienamente od anche soltanto lontanamente fondate.
Ecco perché, nel caso di molte notizie che circolano nei giornali o nei notiziari televisivi di questi giorni, ci ritroviamo davvero dinanzi a delle questioni di lana caprina. Tuttavia, almeno nei casi più estremi, mettono in luce le paure e le diffidenze di certi ambienti confessionali: si veda ad esempio quanto denunciato da SettimanaNews, testata di area cattolica che pone dei seri allarmismi sull'operato delle destre cattoliche, ovvero dei gruppi più conservatori ed ostili ai progressi avviati dalla Santa Sede a partire dal Concilio Vaticano II. Secondo l'autore, allo scopo di minare il processo sinodale numerose cancellerie nel mondo starebbero ricevendo un libro, “The Synodal Process is a Pandora's Box” ("Il Processo Sinodale è un Vaso di Pandora: 100 domande e risposte"), pubblicato da “Tradition, Family and Property” ("Tradizione, Famiglia e Proprietà"), setta cattolica di natura assai reazionaria sorta in Brasile nel 1960 e distintasi nel corso degli anni sia per la sua opposizione al Concilio Vaticano II che per i buoni uffici di volta in volta stabiliti con le locali giunte militari di estrema destra. Della setta, ben presenta ed agganciata anche in Italia, non è difficile farsi un'idea visitandone il portale ufficiale, dove oltretutto il curioso volume sul processo sinodale si può pure ottenere con relativa semplicità. A farne un'introduzione, un cardinale americano decisamente discusso come Raymond Burke, che definire nostalgico e reazionario è quasi un eufemismo, mentre i due autori presenti in copertina ed appartenenti alla setta Tradizione, Famiglia e Proprietà sembrano più degli elaboratori di testi altrui, in gran parte forniti da prelati ed ex prelati americani ed inglesi non soltanto cattolici ma pure anglicani o di altri rami del Protestantesimo, talvolta anche in stretta collaborazione con esponenti addirittura evangelici.
Insomma, come già avvenuto in passato per altre questioni come l'avvio dell'Accordo Provvisorio tra Cina e Santa Sede, o per la guerra in Ucraina, anche in questo caso le maggiori pressioni ed ostilità all'attuale Pontefice e alle mosse che vorrebbe intraprendere giungerebbero sempre dalla cosiddetta “anglosfera”, ovvero dai paesi di matrice anglosassone o prevalentemente tale come Inghilterra, Stati Uniti, Canada, Australia e Nuova Zelanda. L'autore dell'articolo, dopo aver sintetizzato le biografie dei vari fornitori delle tante citazioni contenute nel libro, passa a giudicare quest'ultime non esitando a definirle complessivamente come delle “sciocchezze datate”. In effetti, ed è cosa che già avevamo notato anche per conto nostro in passato in tanti altri articoli già pubblicati, le argomentazioni sbandierate dai tanti esponenti delle varie aree cattoliche più oscurantiste sono sempre un po' state la solita sagra delle propagande anticonciliari diffusesi già sul finire degli Anni ‘50 e tutt’altro che spentisi nei decenni successivi. Ci ricorderemo sicuramente dei lefebvriani e delle loro infinite divisioni interne, giacché pure tra di loro inevitabilmente finivano per discordare su questo o quel tema di dottrina con tanto di scismi nello scisma, mentre al contempo tentavano o rinnegavano pure qualche riappacificazione con la Santa Sede. Il bello, poi, è che tutti costoro non hanno mai avuto alcun problema ad andarsene a braccetto sia nascostamente che pubblicamente con gli ambienti protestanti ed evangelici più estremisti e deliranti, persino quelli riconosciuti come socialmente pericolosi, e non solo per i fedeli della stessa Chiesa Cattolica. In teoria, dovrebbero essere inconciliabili tra loro, già solo per elementari motivazioni dottrinarie; ed invece, sia per quelle come per altre motivazioni di natura ben più “pratica” e “diretta”, ad unirli vi è proprio una piena e reciproca identità di vedute.
Con simpatica malignità, conclude l'autore, probabilmente la vera paura di tutti questi ambienti così zelanti nel difendere la sacralità dell'antico rito romano è che il Sinodo funzioni davvero, regalando una Chiesa che a quel punto sarebbe ancor più lontana da loro e lasciandoli sempre più isolati e conseguentemente pure più ininfluenti. Mentre la loro ossessione contro l'omosessualità, quasi più di ogni altra cosa, lascia ugualmente supporre chissà quale altra “freudiana” malignità. Insomma, indubbiamente un buon articolo, scritto da un autore simpatico e preparato: leggerlo non sarà tempo perso. Nel frattempo continueremo a seguire l'andamento del Sinodo, e soprattutto a dar la caccia a qualche altro articolo che metta in luce le preoccupazioni degli ambienti più settari e reazionari, sia dentro che fuori la Chiesa. Le nuove nomine, che già ora stanno iniziando a circolare, sembrano effettivamente confermare almeno parte delle loro paure, e lasciano sottintendere tante possibilità sui futuri equilibri che si verranno a creare nel Collegio Cardinalizio.