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Sette e movimenti di culto vari tra Russia ed Ucraina, qualche nota in più

2023-07-12 16:00

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Sette e movimenti di culto vari tra Russia ed Ucraina, qualche nota in più

Giorni fa l'estroso ma certamente preparato arciprete ortodosso russo Alexander Novopashin, tra gli esponenti di punta dell'associazione anticultista

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Giorni fa l'estroso ma certamente preparato arciprete ortodosso russo Alexander Novopashin, tra gli esponenti di punta dell'associazione anticultista russa RATsIRS (fino a marzo affiliata alla panaeuropea FECRIS, anche se a dire dei più maligni il rapporto tuttora sia pur sotterraneamente continuerebbe), ha rilasciato un'intervista ad un una pubblicazione ortodossa sull'influenza e l'operato dei movimenti settari e di culto nella guerra in Ucraina. Pur coi soi consueti toni un po' paternalisti, propri di un uomo di Chiesa, ha cercato di fornire il suo punto di vista sul ruolo dei più giovani nella società russa e sui tanti rischi che i nuovi movimenti settari e di culto sempre più diffusi nel paese possono tendere loro.

 

Ricordando che, mirando a colpire i più giovani e a comprometterne il futuro, diventando così una grave minaccia anche per tutta la società nazionale, Novopashin ha immediatamente ricordato come nel caso russo gran parte di questi gruppi siano coltivati e finanziati proprio dall'Occidente, con una chiara funzione politica. Soprattutto l'intelligence americano sarebbe molto attivo in questa direzione, coadiuvato dai servizi d'intelligence dei paesi alleati come quelli europei e, negli ultimi anni, anche la stessa Ucraina. Abbiamo già pubblicato in passato articoli che parlavano proprio dell'operato di gruppi settari di vario genere (da Scientology ai Testimoni di Geova, dai gruppi New Age a quelli evangelici, dai Satanisti ai Mormoni, oltre a gruppi politici estremisti dei più vari tra i quali spiccavano quelli neonazisti) in Russia, evidenziando lo stretto collegamento che vantavano con l'Occidente.

 

Di fatto tutti questi movimenti costituiscono, indipendentemente dal loro avere o meno una natura religiosa, strumenti con cui i settori profondi della politica occidentali mirano a scardinare il corpo sociale dei paesi identificati come ostili od avversari; e che la Russia, per i vari paesi occidentali inquadrati nell'ambito NATO, sia identificata come ostile ed avversaria, non vi è alcun dubbio. Senza mezza termini, per Novopashin, “Le sette sono impegnate in attività d'intelligence, dossieraggio, compromissione di prove su imprenditori, politici e funzionari. Tutte queste informazioni rimangono negli archivi delle sette per il loro uso ma vanno anche alla CIA e ad altre agenzie americane. Mormoni, Testimoni di Geova, Scientology, le loro attività nel mondo sono chiaramente collegate alla CIA. Penso che ora le parole di Barack Obama, che nel 2008 disse che limitare le attività delle sette in un determinato paese rappresentasse una minaccia per la sicurezza degli Stati Uniti, diventeranno più comprensibili”. 

 

Sebbene la prassi di spalleggiare movimenti settari dei più vari fosse già da tempo in uso da parte degli Stati Uniti proprio allo scopo di danneggiare politicamente tutti quei paesi identificati come “avversari strategici”, in quell'occasione Obama vi diede un'ulteriore spinta facendo della “libertà religiosa” una delle argomentazioni più forti della sua linea di governo, in particolare proprio per gli affari esteri. In tal modo, quanto già attuato dalle precedenti amministrazioni, Clinton e Bush jr, venne ulteriormente potenziato non soltanto in funzione antirussa ed anticinese, ma persino per rivoluzionare tutta l'area mediorientale, come di lì a breve sarebbe stato testimoniato dalle Primavere Arabe in cui il Dipartimento di Stato americano e gli alleati europei giocarono un ruolo decisivo. Ci ricorderemo del discorso del Cairo del 2009, e di cosa nascondesse dietro certi particolari elogi della democrazia, soprattutto in senso confessionale: se ne videro ben presto gli effetti, col sostegno americano ed occidentale ai Fratelli Musulmani e alle loro varie affiliazioni in tutto il mondo arabo; oltre al sostegno a vari gruppi fondamentalisti e terroristi dalla Libia alla Siria, e via dicendo; e fino ai pericolosi avventurismi militari sempre in nome della democrazia, dei diritti umani e quindi anche della libertà religiosa, compresa in quel risonante pacchetto di umanitarismo e liberalità.

 

Contemporaneamente, tuttavia, anche altre aree del mondo non venivano affatto trascurate da Washington nel suo zelante obiettivo di “difendere” ovunque la democrazia e la libertà religiosa. In Russia, dove da poco era stato schiacciato il fenomeno islamo-fondamentalista e terrorista del separatismo ceceno, si ritrovarono impegnati a doversi difendere da nuove realtà settarie fino a quel momento del tutto impreviste oppure sottovalutate; mentre in Cina i problemi andavano avanti già da anni, dopo le emergenze provocate non soltanto da sette di provenienza occidentale come gruppi evangelici e spiritualisti dei più disparati, dai Testimoni di Geova a Scientology, ma anche di formazione locale come ad esempio il Falun Dafa e il Lampo di Levante, o addirittura movimenti che sembravano ormai confinati al passato come gli Urlatori.

 

Tutto questo mentre anche i combattenti islamo-fondamentalisti che combatterono nelle Primavere Arabe fino a sostanziarsi in organizzazioni tenaci come al-Nusra ma soprattutto l'ISIS acquisivano un'esperienza che si rivelava preziosa anche per i nuovi “fronti”, come quelli dell'Africa Subsahariana o dell'Asia Centrale, dove infatti non hanno tardato a dar prova della loro preparazione. Nel caso dell'Asia Centrale, intuibilmente, mirando proprio ai due “grandi nemici” Russia e Cina, e ai loro alleati: si pensi all'operato dell'ISIS-Khorasan nell'Afghanistan, o alle azioni dei gruppi separatisti nello Xinjiang, e nella vasta area delle repubbliche ex sovietiche centroasiatiche locali. Numerosi gli attentati, e soprattutto almeno nel loro caso del tutto irreprensibile e celebrativa la narrazione con cui i media occidentali tendevano a presentarli al proprio pubblico. 

 

Non soprende che molti di loro siano poi divenuti utili anche per il successivo conflitto ucraino, e pure in questo caso Novopashin ha avuto occasione di denunciare la cosa, in un'altra intervista. Anche secondo lui, visto che non è certo l'unico a testimoniarlo, uomini dell'ISIS hanno dato e starebbero dando un aiuto nello spalleggiare la NATO e l'esercito ucraino, un po' per loro immediata scelta e un po' su gentile richiesta “dall'alto”, magari da oltreoceano. Del resto, per gli uomini dell'ISIS vi erano come dei vecchi debiti da onorare, e ciò era già stato sottolineato anni fa da una Senatrice francese, Nathalie Goulet, come ricordato pure dallo stesso Novopashin: “Nel 2016, la Senatrice francese Nathalie Goulet ha parlato alla radio France-Inter della base di addestramento dello Stato islamico in Ucraina. “C'è un campo di addestramento jihadista che opera nel mezzo dell'Ucraina. Il campo si trova nella regione di Dnepropetrovsk... La mia fonte è il capo del servizio di intelligence ucraino Vasyl Hrytsak”. 

 

Successivamente, la Goulet venne fortemente richiamata dai media e dalla politica del suo paese, col partito in cui militava (l'Unione dei Democratici e degli Indipendenti) che minacciava letteralmente d'espellerla. Così dovette cospargersi il capo di cenere, in nome della propria sopravvivenza politica, raccontando che era stata equivocata e strumentalizzata, mentre lo stesso Vasyl Hrytsak cercava di salvarsi per conto proprio prendendosela con lei e rinfacciandole d'avergli messo in bocca cose non dette. Insomma, un bel teatrino di politica tipicamente occidentale, ma intanto la frittata era stata fatta. Del resto, era il 2016, e già da due anni vi era stata la Rivoluzione di Piazza Majdan, di fatto un golpe alla presenza di Vittoria Nuland, Gianni Pittella e John McCain, che arringavano la folla mentre s'impadroniva dei palazzi di governo: un golpe pianificato a tavolino dall'Occidente, ma spacciato per rivoluzione democratica in quanto “politicamente funzionale”. E quel mito non si poteva assolutamente toccare. 

 

 

 

 


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