Iscriviti alla nostra Newsletter

Resterai informato su tutti i nostri aggiornamenti

Osservatorio Sette

Notizie

Chiesa dell'Unificazione, se anche il Giappone non è più "terra amica"

2023-10-08 18:06

OS

News,

Chiesa dell'Unificazione, se anche il Giappone non è più "terra amica"

Forse, per la nota setta del Reverendo Moon, non corrono più tempi tranquilli come una volta. Proprio in questi giorni, in Giappone, se ne sta deciden

japan-marks-a-year-since-shinzo-abe-was-gunned-dow-japan-marks-a-year-since-shinzo-abe-was-gunned-dow-1677674057683050496.webp

Forse, per la nota setta del Reverendo Moon, non corrono più tempi tranquilli come una volta. Proprio in questi giorni, in Giappone, se ne sta decidendo infatti lo scioglimento: un duro colpo per il movimento, che fino a non molto tempo fa aveva avuto in Tokyo ben più che un amico comprensivo ed ospitale. Ne avevamo già dato un primo accenno in un nostro articolo di qualche giorno fa, ma la saga nel frattempo ha continuato ad andare avanti e certamente non mancherà di riservarci anche in futuro ulteriori sorprese. Come ad esempio riferito anche dalla FAVIS Onlus, che ben sintetizza la vicenda e le sue imminenti prospettive, per il prossimo 13 ottobre il tribunale distrettuale di Tokyo ne sentenzierà per conto del governo nipponico l'ormai più che certo scioglimento. Nella giornata precedente si terrà una riunione del Consiglio delle Corporazioni Religiose, in cui saranno stabiliti gli ultimi dettagli necessari ad intraprendere una più lineare ed efficace procedura. 

 

Sebbene ufficialmente prospettata giorni fa dal ministero della cultura, la possibilità di uno scioglimento della setta era ormai nell'aria già da tempo e richiesta a gran voce da ampi settori dell'opinione pubblica, traumatizzata dopo l'uccisione dell'ex premier Shinzo Abe da parte di un adepto, Tetsuya Yamagami. Le indagini a quel punto avviate avevano messo in luce la cieca disperazione dell'uomo, che vedeva nell'ex premier uno dei più importanti benefattori della Chiesa dell'Unificazione, fortemente cresciuta e favorita proprio nella sua lunga stagione al governo, dal 2005 al 2007 e dal 2012 al 2020. La madre dell'omicida aveva versato a varie riprese delle cospicue donazioni economiche alla setta, tanto che alla fine la famiglia era andata in miseria. Da lì era partito un nuovo ramo d'inchiesta che aveva fatto emergere l'immenso mondo di violazioni fiscali e patrimoniali compiute dal movimento a danno dei suoi seguaci, con donazioni mai denunciate al tribunale per un ammontare in yen ben più che miliardario. Tutto questo mentre già da anni nei tribunali di tutto il paese s'accumulavano richieste di risarcimento da parte di molti ex adepti, cosa che avrebbe di per sé dovuto già far insospettire e nemmeno poco l'alta magistratura così come i grandi media.

 

La setta avrebbe potuto difendersi rispondendo a tutte le domande avanzate dai magistrati, ma ciò non è avvenuto dato che, venendo per l'appunto interpellata, ha preferito glissare su numerose domande e fornire risposte incomplete, giustificandosi con la necessità di dover tutelare la privacy dei propri adepti. Tale comportamento, decisamente poco collaborativo ma dimostrativo pure della difficoltà a nascondere le tante colpevolezze, ha indubbiamente contribuito ad accelerare l'iter finalizzato al suo scioglimento. Tutto questo mentre lo scandalo relativo alla Chiesa dell'Unificazione era divenuto ben più che di pubblico dominio, coinvolgendo non soltanto i giornali ma pure il mondo della politica: solo pochi giorni prima, ad esempio, un esponente del Partito Democratico aveva annunciato un proprio disegno di legge teso a chiedere la preservazione dei vasti beni della setta nel paese, in modo che potessero essere utilizzati per aiutare e risarcire le vittime oltre che per evitarne una sottrazione o un trasferimento all'estero. 

 

Sembrerebbe dunque che la storia della Chiesa del Reverendo Moon almeno in Giappone sia destinata ad un indecoroso epilogo, dopo anni che erano parsi invece dorati; e pensare che tutto è scattato praticamente all'improvviso, proprio dopo l'inaspettato omicidio dell'ex premier Shinzo Abe. Quest'ultimo, oltretutto, insieme ad altri leader leader conservatori come Donald Trump e Myke Pompeo, aveva partecipato ad eventi organizzati dalla setta, o vi aveva mandato propri discorsi e messaggi di vicinanza, elemento che rende tale omicidio ancora più paradossale: l'ex premier, praticamente, sarebbe indirettamente morto per colpa del movimento che tanto aveva aiutato ad allargarsi nel proprio paese, vittima di un destino a dir poco beffardo. 

 

In ogni caso, quanto portato oggi avanti dalle istituzioni giapponesi può solo apparire come un saggio provvedimento, che del resto aveva già avuto dei significativi precedenti in altre parti del mondo, visto che fin da tempi non sospetti era ampiamente emersa la sua natura di setta non soltanto manipolativa e spersonalizzante verso i propri adepti e distruttiva delle loro famiglie, ma anche predatoria: la quantità di miliardi prelevati nel solo Giappone per costruire un proprio impero finanziario internazionale, ad esclusivo beneficio dei propri dirigenti, ammonta a numeri da capogiro. Non soltanto nel mondo arabo l'opinione verso un movimento settario pseudocristiano è assai negativa per le divisioni che andrebbe ad alimentare nelle minoranze cristiane locali, come in Egitto dove l'allora ancora in vita Reverendo Moon fu accusato dal quotidiano Al-Haram di portare avanti una condotta politica consorziata a quella della destra del Likud israeliano capeggiato da Benjamin Netanyahu. Da altre parti ancora sulla setta piovevano addosso accuse d'ingerenze nella questione del Darfur in Sudan, anche attraverso una rete televisiva a quel tempo di sua proprietà, l'American Life TV Network, oggi conosciuta come Youtoo TV, che sull'argomento trasmise anche un apposito programma condotto da George Clooney, un altro Richard Geere del mondo delle sette, dal titolo “Un viaggio nel Darfur”. Non solo critiche di natura finanziaria, dunque, sebbene quest'ultime siano da sempre abbondanti dal Giappone agli Stati Uniti; ma del resto quelle che citiamo sono solo una minima parte del totale.

 

In Cina, la presenza della setta è ancora avvertita, sebbene fin dal 1997 agisca sottotraccia dopo essere stata messa al bando col suo inserimento nella lista delle associazioni pericolose: si sa che vi sono dei suoi centri, nascosti, in grandi città come Xi'an, Guangzhou, Shenyang e Tianjin, oltre che nella stessa capitale Pechino, ma il loro mimetismo non ne rende tanto facile il monitoraggio. Le preoccupazioni cinesi sono facilmente comprensibili se, oltre alle numerose attività illecite che la setta aveva compiuto nei suoi anni di vita in chiaro nel paese a danno di comuni cittadini, si considera anche la sua politica bellicista verso Pechino. Sono ad esempio noti i profondi legami che intercorrevano tra il Reverendo Moon e il miliardario Rupert Murdoch, a cui pompò a partire dal 1982 un miliardo di dollari in sponsorizzazioni nel giornale “The Washington Times”, fortemente attivo in campagne anticinesi e favorevoli a sostenere un'invasione della Cina da parte di Taiwan. Anni dopo, nel 2010, Moon acquistò lo stesso giornale dal suo vecchio amico e socio occulto, intraprendendo da quel momento una linea editoriale ancor più feroce. Malgrado il bando del 1997, la setta ha tentato anche in anni recenti di rientrare nel paese attraverso proprie organizzazioni civetta come ad esempio la Fondazione per l'Educazione Internazionale, con cui mirava addirittura a guadagnarsi nuovi proseliti tramite cooperazioni con università locali. 

 

Tali organizzazioni, come del resto la stessa setta, non hanno invece problemi in Occidente, al di là delle tante denunce e polemiche che tuttavia non trovano adeguata risposta da parte del mondo politico. In Italia, per esempio, sono regolarmente attive come un po' in tutta Europa, e del resto anni fa aveva destato scalpore presso il pubblico italiano la notizia di un arcivescovo cattolico, Emmanuel Milingo, convertitosi alla setta, con tanto di matrimonio con un'altra adepta in uno dei faraonici sposalizi collettivi tenuti dal Reverendo Moon. Del resto, non sarà facile contrastare a livello internazionale una setta che secondo le stime viaggia sui 10 milioni di membri in tutto il mondo, di cui 600mila solo in Giappone, paese per le cui istituzioni la partita è da ora che si farà dura.


Osservatorio Sette

Al servizio della vera e libera informazione: ovvero ciò che stregoni, santoni, ciarlatani e guru temono di più. Perché quelle che dicono e che fanno dire ai loro seguaci sono soltanto balle.

Per maggiori informazioni:

info@osservatoriosette.com

Cookie Policy | Privacy Policy

Create Website with flazio.com | Free and Easy Website Builder