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Come sfuggire alla legge a tutti i costi: il caso della Chiesa della Provvidenza (Prima Parte)

2023-10-14 19:00

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Come sfuggire alla legge a tutti i costi: il caso della Chiesa della Provvidenza (Prima Parte)

Della setta sudcoreana nota come Provvidenza, o Missione Evangelica Cristiana o Stella del Mattino di Gesù, fondata nel 1980 da Jung Myung-seok, ce n

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Della setta sudcoreana nota come Provvidenza, o Missione Evangelica Cristiana o Stella del Mattino di Gesù, fondata nel 1980 da Jung Myung-seok, ce n'eravamo già in parte occupati qualche giorno fa, rilevando come il suo caso fosse stato tanto eclatante da ispirare addirittura un grande network cinematografico del calibro di Netflix a farne una propria docu-fiction. 

 

Dalla sua fondazione, nella città di WolMyongdong, dove ha oggi sede il suo faraonico quartier generale, la setta s'è ben presto espansa sia in patria che all'estero, dove conta ormai oltre 100 chiese con almeno 10mila adepti, sparsi tra Stati Uniti, Canada, Inghilterra, Germania, Sudafrica, Giappone, Malesia, Taiwan, fino ad Hong Kong come in tutta la Cina continentale, ed altri paesi ancora. Il segreto di questa sua espansione, oltre a quello di cavalcare il fenomeno del Cristianesimo evangelico unendolo ad un insieme di varie forme spirituali orientali, è stato quello di “consorziarsi” ad altre sette presenti nei paesi dove intendeva allargarsi, e nelle quali ravvedeva un'affinità. Un altro trucco era quello di puntare soprattutto sui più giovani, quelli che in patria come in altri paesi vicini erano maggiormente affamati verso ogni novità che presentasse qualcosa d'occidentale ed americano in particolare, e la cultura evangelica in questo senso poteva risultare per molti di loro piuttosto interessante rispetto alle solite forme di credo domestiche; senza poi contare che, debitamente mischiato alla cultura locale, appariva a costoro ancor più avvicinabile e digeribile. Per tale motivo la Chiesa della Provvidenza ha organizzato per anni propri eventi nei campus, come ad esempio tornei di football universitari, oltre a club ed associazioni studentesche che assicuravano pure il fascino di una certa esclusività. 

 

Tuttavia, ad un certo punto della sua storia, le fortune di Jung Myung-seok e della sua setta hanno cominciato ad incrinarsi, nel momento in cui la TV sudcoreana SBS mandò in onda un servizio in cui venivano raccolti i primi crimini sessuali sulle adepte emersi sul suo conto. Per tale ragione, il leader della setta si rifugiò nel 1999 ad Hong Kong, contando sull'ospitalità dei suoi seguaci locali, oltre a muoversi anche nella Cina continentale dove stabilì altre nuove filiali, almeno finché le autorità di Pechino, dove ugualmente era nota la sua pericolosità, non provvidero nel 2008 a fermarlo e ad estradarlo a Seoul dove venne processato. Prima di quel 2008, però, Jung Myung-seok aveva avuto tempo per muoversi anche in Giappone, sempre forte del sostegno degli adepti locali, compiendo nuovi abusi sessuali sulle donne della setta ed intimando loro di non rivelare a nessuno né il reato né che si fosse recato nel paese altrimenti sarebbero state condannate all'Inferno. Dal Giappone, l'anno dopo, s'era mosso verso Taiwan, dove ugualmente aveva compiuto nuovi reati sessuali. In entrambi i paesi, così, è stato chiamato a processo, ma a Taiwan non s'è presentato al tribunale dandosi alla latitanza; il mandato d'arresto su di lui scadrà nel 2027.

 

Anche ad Hong Kong, dove fece subito ritorno, restò oltre i tempi del visto finché non venne fermato e non iniziò una prima procedura d'estradizione verso la Corea del Sud, da cui si sottrasse dandosi alla fuga. Contemporaneamente, il caposetta si ritrovava nel giugno 2023 nelle liste dell'Interpol per tutta una serie di reati che spaziavano dallo stupro alla frode fino all'appropriazione indebita, per poi finire dal 2006 anche a Seoul nella lista internazionale dei ricercati con nove diversi capi d'imputazione.  In quel momento, però, Jung Myung-seok era apparentemente riuscito a beffare l'Interpol e gli inquirenti di tutti i paesi che lo stavano ricercando, perché s'era procurato documenti falsi e per tutti risultava essersi nascosto in Costa Rica. Grazie alle impronte ottenute dall'Interpol, che poco prima era riuscita ad ottenerle da Seoul, le autorità cinesi poterono così finalmente, e sorprendentemente, arrestare il leader della setta proprio nel loro territorio: nascosto ad Anshan, nel Liaoning, venne bloccato a Pechino il 1 maggio 2007. Dopo essere stato interrogato per reati anche sessuali che erano emersi in Cina, le autorità cinesi provvidero come dicevamo alla sua estradizione in Corea del Sud, con sentenza sia della Corte Popolare Suprema Provinciale del Liaoning che della Corte Popolare Suprema di Pechino. 

 

Rientrato in patria nel febbraio 2008, su di lui risultavano a quel punto cinque casi accertati di stupro su sue seguaci in Malesia, and Hong Kong e in Cina dal 2001 al 2006, oltre a svariati altri reati di natura economica, ricevendo una condanna a sei anni che all'appello, l'anno dopo, aumentò di altri quattro anni. Tuttavia, ciò non ha fermato le attività della setta che, al contrario, ha continuato imperturbabilmente ad espandersi, con sempre più chiese, filiali e fedeli nel mondo. Durante la sua detenzione dal 2008 al 2018, infatti, Jung Myung-seok ha potuto continuare a diffondere all'esterno i propri sermoni, scritti ed indicazioni, che venivano riversati nei numerosi canali della setta dalla nuova leader che aveva scelto come sua sostituta ed erede, la giovane Jung Jo-eun, al secolo Kim Ji-seon. Nuove tecniche di comunicazione e proselitismo si sono aggiunte a quelle del passato, ad esempio con appositi club di moda o per aspiranti modelli e modelle, oltre a club di cheerleading o persino altri ancora che si dedicano alle questioni climatiche e allo sviluppo sostenibile, in modo da abbracciare qualsiasi argomento possibile ed immaginabile pur di reclutare il pubblico studentesco e giovanile. In quegli svariati contesti vengono spesso prescelte le future vittime, con un percorso che le condurrà ad essere delle sue spose spirituali e a sottoporsi ai desideri sessuali del loro leader e “nuovo Messia”.

 

Tale tecnica di reclutamento, a quanto pare, è stata davvero efficace e non sorprende che possa essere un modello da seguire per tanti altri gruppi settari ancora, sia esistenti che futuri, dove ugualmente lo sfruttamento degli adepti, spesso anche in senso sessuale, è una purtroppo comune regola. I seguaci della Chiesa della Provvidenza, nel mentre, sono stati dissuasi dal dar credito alle accuse che a livello mediatico piovono contro il caposetta, e a credere che quella contro di lui sia solo una diabolica macchinazione delle autorità; il fatto che si giunga ora ad un terzo documentario sulle sue colpe, dopo quello della TV pubblica sudcoreana del 1999 e quello della TV pubblica australiana del 2014, per molti di costoro non ha alcun significato, al pari di quanto riportato da altre fonti locali e regionali ancora. Eppure, come vedremo a breve, qualche effetto pure l'ha determinato.

 

Rilasciato nel 2018, il caposetta non ha infatti tardato a ritrovarsi di nuovo nei guai, sempre con le medesime accuse. Nell'ottobre 2022 è stato accusato d'aver abusato di una seguace ad Hong Kong e di una in Australia, e il 13 marzo di quest'anno la sua erede designata Jung Jo-eun ha approfittato per tradirlo dichiarando pubblicamente che Jung Myung-seok avrebbe assalito sette donne tra cui due minori, oltre a difendersi poi con una falsa testimonianza. In un video fatto successivamente circolare, la leader ha dichiarato pure d'aver tentato di dissuadere le donne della setta dall'avvicinarsi troppo al loro leader, osservando una distanza d'almeno tre metri. Per Jung Myung-seok dev'essersi trattato di un tradimento davvero molto doloroso, visto che pubblicamente era solito definire Jung Jo-eun un simbolo dello Spirito Santo e che senza di lei sarebbe stato niente; inoltre non avrebbe potuto dubitare della sua fiducia considerando come fedelmente aveva seguito i suoi ordini nei suoi dieci anni di detenzione, nei quali l'aveva pubblicamente difeso in tutto il paese e all'estero. 

 

Ciò ha prevedibilmente suscitato le ire di parte dei fedeli della setta, che in virtù di tutto il lavaggio del cervello ricevuto precedentemente hanno a quel punto accusato la giovane leader di voler eliminare il loro Messia per usurparne immeritatamente il ruolo, mentre altri parrebbero invece essersi più o meno adeguati al nuovo corso. La setta madre, dunque, potrebbe rischiare ora l'implosione, mentre le varie filiali nel mondo, ovvero altre sette con cui la Chiesa della Provvidenza s'era gemellata negli anni, a loro volta sembrano agire sempre piuttosto disordinatamente, con alcune che si schierano con Jung Jo-eun ed altre che invece continuano a riconoscere soltanto il vecchio Jung Myung-seok, a tacer poi delle loro stesse divisioni interne.

 

Nell'insieme, tuttavia, pare proprio che in questo immenso cortocircuito venutosi a creare i più, sia tra i singoli fedeli che tra le sette consorziate all'estero, propendano per stare dalla parte di Jung Myung-seok, su cui nuovamente torna a cadere l'aura della “persecuzione” e del “martirio” a causa delle nuove accuse ovviamente da costoro considerate false, e dell'idea che anche Jung Jo-eun sia parte della diabolica macchinazione messa in atto contro di lui dalle autorità. Nel frattempo, l'espansione della setta continua ugualmente, e così anche la ricerca di nuovi capi d'accusa da parte della stessa Jung Jo-eun per colpire il suo vecchio maestro.

 

A breve con la seconda puntata. 


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