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I vari fenomeni settari alla luce degli esperimenti sull'influenza sociale di Solomon Asch

2023-11-14 16:00

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I vari fenomeni settari alla luce degli esperimenti sull'influenza sociale di Solomon Asch

Alcuni giorni fa la rivista medica State of Mind, dedita a temi di psicologia, psichiatria e neuroscienze, ha pubblicato un articolo in merito ad un i

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Alcuni giorni fa la rivista medica State of Mind, dedita a temi di psicologia, psichiatria e neuroscienze, ha pubblicato un articolo in merito ad un interessante esperimento svolto dallo psicologo sociale polacco naturalizzato statunitense Solomon Asch, che dedicò proprio ai temi dell'influenza sociale e del conformismo gran parte dei suoi studi e delle sue attività professionali. A premessa di tutto ciò occorre specificare come la psicologia sociale costituisca un ramo della psicologia finalizzato a studiare le correlazioni tra un individuo e un gruppo sociale così da indagare sulle modalità con cui azioni, emozioni ed opinioni dei singoli siano influenzati dalla presenza altrui, di là dall'essere reale, percepita od immaginaria. Uno degli aspetti su cui la psicologia sociale maggiormente s'è incentrata è stato proprio quello dell'influenza sociale, vista come il processo con cui azioni ed atteggiamenti vengono influenzati dalla presenza altrui, reale od immaginaria che sia. 

 

Su tutte queste tematiche Solomon Asch svolse proprio gran parte dei suoi studi, cercando di capire quanto l'essere membro di un gruppo fosse condizione bastante per influenzare le opinioni, i giudizi o persino le percezioni visive di un altro individuo. Sorprendentemente, notò che in un gruppo dalla forte pressione sociale il bisogno di conformarsi, adeguandosi all'azione e al pensiero comune, fosse tale da influenzare persino giudizi e valutazioni su dati più che oggettivi. Fu nel 1951 che, con uno dei suoi esperimenti più celebri, analizzò il fenomeno della conformità e dell'influenza sociale sulla percezione individuale. Asch riteneva che il conformismo fosse un processo a carattere soprattutto razionale, con cui un individuo adottava un criterio comportale basandosi sul comportamento altrui, in modo da non incorrere nella loro disapprovazione, fino a patirne l'esclusione sociale o la censura. 

 

Tuttavia, nell'esperimento riscontrò come invece il conformismo potesse spingersi ben oltre il razionale, fino a sposare anche una piena irrazionalità: mettendo insieme ad un tavolo otto partecipanti, tutti tranne uno complici di Asch nel dare valutazioni grossolanamente errate sulla lunghezza di tre diversi segmenti, finirono inevitabilmente per influenzare anche il partecipante innocente, che per non ritrovarsi escluso o deprecato dagli altri finì inevitabilmente col nascondere la propria opinione adottando la loro. L'esperimento venne ripetuto più volte, e quando Asch chiese il motivo delle loro risposte, alcuni spiegarono d'essersi volutamente adeguati al gruppo per non entrarvi in collisione, altri di non essere sicuri del proprio parere preferendo così ripiegare sull'opinione della maggioranza, mentre altri ancora negarono fingendo che quei giudizi gli apparissero obiettivi. Soltanto una piccola minoranza scelse di sottrarsi al resto del gruppo, decidendo a quel punto di rispondere in modo appropriato anziché mentendo pur d'adeguarsi agli altri. L'esperimento, pertanto, testimoniava come le persone tendessero a conformarsi alle posizioni della maggioranza indipendentemente dalla loro validità, giuste o sbagliate che siano, basandosi unicamente sulla paura di ritrovarsi in caso contrario escluse, derise o censurate. 

 

Solomon Asch, tuttavia, volle approfondire il tema studiando anche altre varianti dell'esperimento così da cogliere nuovi dati e risultati. In un successivo esperimento coinvolse ben sedici persone, tra le quali soltanto una era un suo complice che avrebbe dato risposte volutamente e palesemente errate. I risultati in questo caso furono infatti ben diversi, perché gli altri partecipanti trovarono le risposte del complice di Asch talmente ridicole da prenderlo apertamente in giro. A quel punto Asch attuò una versione alternativa dell'esperimento, dove i numeri erano rovesciati: quindici partecipanti erano suoi complici, mentre uno era in buona fede. Mentre i primi rispondevano pubblicamente, l'altro invece lo faceva in privato disapprovando completamente il loro giudizio: ciò testimoniava come il riserbo e l'anonimato, dando senso di protezione e sicurezza all'individuo, lo portasse a quel punto a non temere la derisione o l'isolamento sociale.

 

I vari esperimenti di Asch, dunque, provano come la pressione sociale e il conformismo pesino enormemente in ogni contesto della nostra quotidianità, con delle dinamiche estremamente implicite e subdole per l'individuo: questi, per non ritrovarci escluso dal gregge, spinto dal suo bisogno “freudiano” di legarsi ed integrarsi ad un gruppo, finisce con l'uniformarvisi nel comportamento, di fatto fino a rinnegare se stesso. Prendere atto di quanto le proprie scelte possano essere frutto del condizionamento dell'ambiente e delle persone circostanti è perciò d'estrema importanza per acquisire maggiore consapevolezza di sé, sottraendosi alla pressione sociale. Vari possono essere i modi per esprimere i propri giudizi e comportamenti senza urtare gli altri, così da non sentirsene discriminati. In tal senso, solo rafforzando la propria identità ed acquisendo coscienza del proprio valore l'individuo può, sentendosi libero, dare un reale e costruttivo contributo alla collettività. 

 

A tal riguardo, anche molti studiosi dei vari fenomeni settari hanno notato come la pressione del gruppo induca molti individui ad un conformismo visto come ovvia ed inevitabile soluzione per sentirvisi accettati: dalle prime fasi di proselitismo, in cui la persona viene corteggiata ad avvicinarvisi, a quella della sua sempre più aperta adesione, quando giorno dopo giorno diventa sempre più difficile e pesante dissociarsi dai pareri e dagli insegnamenti ricevuti dagli altri membri della “setta”. Ciò fino al momento in cui la persona cerca, magari confusamente e timidamente, di dissociarsi da quel movimento settario di cui orma avverte quella “tossicità” che non riesce più a tollerare come prima: a quel punto gli altri membri iniziando a colpirla psicologicamente, esercitando su di essa tutta la loro pressione sociale, una pressione sia individuale che di gruppo tesa a farla sentire sbagliata insieme alla sua scelta d'allontanarsi da loro. Quel meccanismo di derisione, denigrazione e di rinnovato e smodato corteggiamento, che ritroviamo anche nei rapporti di coppia “tossici”, può spesso concludersi col ritorno della persona nel gruppo, dove a quel punto troverà a circondarla un comportamento da parte degli altri membri noto come “love bombing”, “bombardamento d'amore”: fingendo di non comprendere le ragioni che l'avevano indotta all'allontanamento, o convincendola della loro infondatezza, essi abbracceranno quella persona a sé, facendola sentire in colpa per la sua decisione di prendere le distanze da loro ed ancor più sottomettendola al resto del gruppo. 

 

Queste dinamiche possono farci capire molte cose anche circa la natura verticistica di una setta, con una distribuzione del potere che avviene tanto in linea verticale quanto in linea orizzontale, acquisendo a seconda del gruppo e della sua importanza un'organizzazione sempre più complessa, benché sempre piuttosto implicita, non dichiarata. Se consideriamo che una setta può essere intesa sia nella forma di entità religiosa che laica, possiamo facilmente capire come lo schema del conformismo e dell'influenza sociale vadano a riguardare numerose realtà delle più disparate: dai più noti movimenti religiosi, ormai palesemente riconosciuti in quanto “sette”, ad altri ancora più subdoli e sfumati, come le “psicosette”. 

 

Come più volte è stato raccontato anche in questo portale, i fenomeni settari e le loro varie connotazioni sono poco noti in Occidente, dove pure hanno sempre svolto una profonda influenza non soltanto nella vita religiosa delle varie società europee, ma anche nella loro vita sociale, politica ed economica. Ancora meno note, sebbene pure là avessero agito abbondantemente lasciando una forte impronta nella storia, lo sono in Oriente. Sebbene nella contemporaneità le sette siano conosciute, almeno nel nostro contesto, soprattutto come quelle che hanno monopolizzato la vita di molte star di Hollywood, da NXIVM a Scientology, o come quelle sataniche che hanno dato luoghi a molti casi di cronaca nera anche nel nostro paese, nella realtà dei fatti esse sono anche di molte altre tipologie. Numerose chiese evangeliche sono sette, così come lo sono i Testimoni di Geova o i Mormoni che puntano su già diverse letture bibliche, e così anche numerose correnti e gruppi di preghiera interni alla stessa Chiesa Cattolica, e via dicendo per numerose altre varianti e declinazioni che la fantasia umana ha offerto dell'Ebraismo, dell'Islam o dei vari culti orientali, di matrice indiana, cinese, giapponese od indocinese che siano. Lo stesso vale anche per altri movimenti spirituali o pseudofilosofici, che non di rado tendono a fornire visioni mischiate di altri culti religiosi ancora, dei più disparati. Vi sono poi anche sette non religiose ma laiche, e tra queste oggi iniziano a destare una crescente attenzione quelle che promettono soprattutto ai più giovani facili arricchimenti con le criptovalute, secondo schemi Ponzi che già in passato erano state proposte per altre psicosette non dissimili, ugualmente basate sulla promessa di un facile arricchimento in cambio di una piena dedizione alla loro “mission”: si pensi a casi come Landmark, Amway od Herbalife. 

 

Raramente a tutti questi fenomeni, in tutto l'Occidente, è stata data la dovuta attenzione, ma non di meno come già detto è avvenuto anche in Oriente, perlomeno inizialmente: era infatti difficile rendersi conto della loro effettiva natura, data la loro capacità di presentarsi, almeno inizialmente, come movimenti e correnti di pensiero rispettabili o comunque non pericolose per la sicurezza collettiva ed individuale. In pochi, almeno inizialmente, riuscirono a capire nella Cina dei primi Anni ‘90 quanto potesse essere pericoloso un movimento settario come il Falun Gong, che si proponeva soprattutto come una delle tante evoluzioni migliorative del Qi Gong. Soltanto le sempre più estreme esternazioni del suo fondatore Li Hongzhi e i comportamenti a mano a mano più violenti di molti suoi membri, con assedi a sedi istituzionali, atti di autolesionismo o denunce di abusi su altri membri e loro familiari, indussero le autorità ad assumere nei confronti della setta decisioni a quel punto irrevocabili, a maggior ragione dopo il grave episodio dell’immolazione di alcuni suoi adepti in Piazza Tienanmen a Pechino, il 23 gennaio 2001. Non diversamente fu in Giappone, con la setta Aum Shinrikyo divenne traumaticamente celebre con l'attentato al gas nervino nella metropolitana di Tokyo, il 20 marzo 1995: quell'atto, voluto dal fondatore Shoko Asahara, costò la vita a tredici persone mentre altre 5500 rimasero ferite, anche gravemente. Quel fatto portò alla pena di morte per Shoko Asahara ed altri membri della setta, in precedenza giudicata solo come una delle tante benigne varianti del pensiero buddista dell'area giapponese. Sono ovviamente solo alcuni degli esempi più estremi che hanno sconvolto la vita di quei paesi, come del resto nel nostro fu per la setta satanica delle Bestie di Satana o in altri paesi ancora per Waco, l'Ordine del Tempio Solare, Jonestown o Colonia Dignidad. Al contempo, sono anche validi esempi di quanto estremi possano essere i comportamenti dell'individuo allorché si trovi soggetto ad una pressione di gruppo così forte da indurre alla sua più piena spersonalizzazione.

 


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