I recenti fatti di Altavilla Milicia, nel palermitano, hanno sconvolto le coscienze di molti comuni cittadini che, di fronte all'ennesimo omicidio a sfondo settario, si sono ritrovati impreparati a gestire un'enorme mole d'opinioni spesso contrapposte e soprattutto depistanti. Per giorni e giorni le televisioni hanno infatti ospitato in numerosi programmi fior d'analisti di settore e soprattutto d'opinionisti improvvisati e piuttosto “tuttologi”, in cui i pareri più attendibili sono stati inevitabilmente posti sullo stesso piano d'altri ben più riconducibili al filone delle “leggende metropolitane”. In generale ne è sorta l'impressione di un mondo dell'informazione a dir poco caotico, più portato a spaventare l'opinione pubblica che a darle un qualche corretto riferimento.
Subito in tutto il paese si sono sollevate enormi attenzioni sui vari gruppi evangelici. Il rischio è che, nella grande confusione e generalizzazione che ne sono nate, anche gruppi del tutto onesti ed estranei dalle logiche settarie vengano invece etichettati come pericolosi o potenzialmente tali, e di conseguenza pure discriminati. Non è giusto che a pagar il prezzo di un omicidio plurimo tanto eclatante siano anche persone oneste ed innocenti, fedeli ed operatori di culto delle varie chiese evangeliche presenti in Italia, spesso da anni ben inserite nel nostro territorio e tessuto sociale e con alle spalle un costruttivo operato. Finché tutto avviene nei perimetri della legalità, non vi sono problemi. La fede è un'esperienza privata, nel rapporto che il singolo fedele stabilisce con ciò in cui crede, ma al tempo stesso pure pubblica, nel momento in cui questi con altri suoi correligionari si riunisce per un rito collettivo come una messa o un'altra funzione. Nel nostro paese la legge riconosce e tutela in Costituzione la libertà religiosa e, sebbene l'Italia storicamente sia un paese con un passato di larghissima maggioranza cattolica, nel tempo la sua società ha cominciato a differenziarsi sempre più vedendo attecchire al suo interno nuove fedi e religioni, nuovi culti e nuovi stili di vita. Complici sia le scelte individuali che i fattori migratori, sono così aumentati nel tempo i protestanti, gli ortodossi, i musulmani, gli induisti o i buddisti, e lo stesso si può dire anche per quanto riguardi gli atei o gli agnostici.
La Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia (FCEI), costituitasi in Italia nel 1967, riunisce tutte le chiese protestanti storiche presenti nel nostro paese, tra valdesi, luterani, riformati, battisti e metodisti, nonché alcuni gruppi pentecostali, sebbene quest'ultimi siano in gran parte compresi nelle Assemblee di Dio in Italia, sorte nella Penisola addirittura nel primo decennio del ‘900 e rifondate nel 1946, all’indomani della Liberazione e della caduta del Fascismo che le aveva messe al bando. Soprattutto le Assemblee hanno patito nel corso della loro storia importanti scissioni, caratteristiche dei movimenti pentecostali che rappresentano la “terza ondata” se non persino la quarta del più vasto e frammentato movimento protestante. Non a caso, in merito ai movimenti presenti in queste due grandi entità, molti analisti hanno giustamente ricordato come sia tanto erroneo quanto pericoloso far di tutta l'erba un fascio, bollando per evangelici gruppi che magari non lo sono affatto o considerandoli indistintamente tutti quanti come realtà nocive per la società. E' dunque bene che queste realtà non vengano confuse con quanto accaduto ad Altavilla Milicia o con altri casi del passato, avvenuti pure all'estero. Come ricordavamo, coerentemente a quanto avviene in altri paesi, compresi molti in cui il pluralismo religioso è ben maggiore che in Italia e con comunità assai cospicue nei numeri, anche in Italia le varie fedi e religioni sono rispettate dalla legge.
Da anni ormai Osservatorio Sette cerca di fornire, nella limitatezza delle sue possibilità, qualche elemento in più ai lettori per potersi fare un'idea di cosa possa essere il vasto mondo settario esistente in Italia e nel resto del mondo. Sebbene le nostre attenzioni siano solitamente riposte soprattutto in gruppi di provenienza o cultura orientale, ma operanti nel nostro paese, quando è stato possibile non ci siamo sottratti neppure dalla necessità di doversi occupare anche di altri, meno “esotici” e proprio per questo motivo magari più vicini alla cultura e alla fiducia dei propri destinatari, delle proprie potenziali vittime e prede. E' qui che il campo della legge viene meno: sono movimenti spesso ma non necessariamente sorti in clandestinità, dato che gli abusi psicologici e fisici sui fedeli e i loro familiari, o addirittura su persone terze, possono avvenire anche in movimenti riconosciuti e dall'immagine pulita, come ad esempio dimostrato da tanti gravi episodi avvenuti in seno alla Chiesa Cattolica. Tuttavia nel cono d'ombra garantito dalla clandestinità e dalla segretezza, tutto ciò che è opaco, illecito o compromettente può svolgersi sempre con maggior spregiudicatezza: ecco perché spesso e volentieri abbiamo voluto dedicarci soprattutto a sette accertate e riconosciute come tali, che non potevano per questo trovar rappresentanza in alcun organismo religioso ufficiale ma che con tutto ciò godevano pure di favori e sostegni tanto potenti quanto insoliti.
La Chiesa di Dio Onnipotente, per esempio, appartiene a questo filone: un movimento spesso definito evangelico ma con connotazioni più avventiste e millenaristiche, teologicamente composito e soprattutto incompatibile con moltissimi altri gruppi del vasto mondo protestante, che non potrebbero mai accettarne i contenuti deliranti, senza dubbio anche ai loro occhi inequivocabilmente settari. Per giunta, un movimento che indipendentemente da tali caratteristiche viene pure fortemente sostenuto da varie istituzioni governative e non governative tra le due sponde dell'Atlantico; questo elemento, rispondente più ad una chiara “ragion politica” che ad una concreta volontà di beneficenza o solidarietà di quelle stesse istituzioni, analogamente appare come un distinguo di non poco conto rispetto a tantissimi altri movimenti non soltanto evangelici ma di tutto il Protestantesimo. I nostri lettori più fedeli, seguendoci, sapranno come molti movimenti di questo ed altro genere abbiano ricevuto negli ultimi decenni un forte sostegno economico e politico in Europa e Nord America per potersi espandere nel resto del mondo, sottraendo fedeli agli altri culti cristiani preesistenti ed entrandovi in diretta concorrenza e conflittualità. In generale il campo operativo di tutti questi gruppi erano le “nuove frontiere” rappresentate dall'Africa, dall'America Latina, dall'Europa Orientale o dall'Asia; complici i fattori migratori, non hanno tardato a giungere ed espandersi anche in Europa Occidentale e Nord America. La Chiesa di Dio Onnipotente, al pari degli Urlatori, dell'Associazione dei Discepoli e via dicendo, venendo riconosciute come fortemente pericolose per le loro attività eversive e per le azioni criminali compiute a danno di fedeli, familiari e terzi, sono state ben presto bandite in Cina, trovando a maggior ragione nel nostro Occidente un indispensabile e favorevole terreno dove continuare a prosperare. Spesso malviste dalle loro comunità connazionali, puntano così su nuovi fedeli tra i cittadini europei ed occidentali. Parliamo dunque di movimenti settari, chiaramente riconosciuti come tali a fronte di gravi e ripetuti crimini commessi, e non di realtà di culto che operano nel pieno rispetto delle garanzie costituzionali: questo è sempre importante ribadirlo, affinché tale distinzioni possa aiutare ognuno di noi a meglio districarsi nel tunnel intricato di un mondo dell'informazione spesso fin troppo caotico.