Dell'ormai cronico e sempre più grave avvitamento vissuto dalla setta Falun Dafa, nota anche come Falun Gong, ne parliamo spesso anche con una certa qual soddisfazione, non fosse altro perché pur cercando di presentarsi in Italia come un movimento benigno ed innocente la sua reale storia narra ben altro, e il comportamento che tiene all'estero ne è infatti un'ulteriore prova. Della storia di questo grande gruppo settario sorto in Cina nei primi Anni ‘90, e ben presto estesosi in molta parte dell’Asia così come dell'Europa e delle Americhe, ne abbiamo lungamente trattato, e i nostri lettori più assidui certamente non avranno bisogno di sentirsela ripetere; quanto agli altri, dal nutrito archivio di “Osservatorio Sette” avranno modo di soddisfare tutte le proprie curiosità.
A quest'ultimi interesserà tra le tante cose sapere anche che questa setta, così cospicua per numero d'adepti all'estero, in Italia trovi invece da sempre delle grosse difficoltà ad affermarsi; ciò intuibilmente la rende un po' più “tranquilla”, almeno all'apparenza, sebbene in tutto l'Occidente tenda in generale a fare la cosiddetta “bella vita”, godendo in silenzio di un benevolente favore da parte delle istituzioni. Questo favore si spiega con un certo interesse politico verso tutti quei movimenti, siano essi pseudoreligiosi o pseudoumanitari o pseudopolitici, sorti per sabotare dall'interno e dall'esterno la stabilità e l'immagine di paesi a vario titolo visti come nemici o rivali strategici dell'Occidente.
Anche in questo caso, la lettura del corposo archivio accumulato nel tempo da “Osservatorio Sette” permetterà ai più curiosi di scoprire numerosi casi, riguardanti movimenti settari sorti o diffusisi in una serie di paesi come ad esempio la Cina, la Russia, l'Iran, o di ampie regioni come l'Asia Centrale, il Sud Est Asiatico, il Mondo Arabo o l'Africa Subsahariana, ecc, col preciso obiettivo di destabilizzarne la società locale e conseguentemente le istituzioni: insomma, vere e proprie “quinte colonne”, saldamente sostenute dall'intelligence e dalla politica soprattutto statunitense, inglese e di alcuni paesi europei a suon d'enormi fondi economici, campagne mediatiche ed umanitarie, strategie elaborate da numerosi think tank, fondazioni ed associazioni a loro volta abbondantemente rifocillati finanziariamente, ecc.
Ecco perché tali sette, quando iniziano ad essere contrastate nei loro paesi, riparano in quell'Occidente da cui erano teleguidate facendone il loro quartier generale: per esempio, dopo i fatti avvenuti negli Anni ‘90, il Falun Gong ormai bandito da Pechino stabilì a New York la sua nuova e vera sede. Da lì i vertici della setta, in intelligenza con gli apparati politici e d’intelligence summenzionati, continuano a svolgere la loro azione di propaganda e proselitismo internazionale, ammucchiando capitali sempre più cospicui successivamente reinvestiti in svariate attività che hanno trasformato quello di Li Hongzhi, il fondatore e guru del Falun Gong, in un grande, potente ed influente impero finanziario, con una vera e propria holding dinanzi alla quale ben pochi politici ed editori sono davvero disposti a dire di no. Entrare nelle grazie di quella setta e del suo immenso universo economico, si può facilmente capire, rappresenta per molti di costoro un ambito traguardo che li può ricoprire d'oro.
Così, trovandosi a godere di una tanto benevola collaborazione, queste sette espandono sempre più la loro influenza anche in Occidente, descrivendosi come realtà tutt'altro che settarie e soprattutto ingiustamente e barbaramente perseguitate nei loro paesi d'origine, in questo caso la Cina, dove stando ai loro report molto abbondanti ma anche del tutto inventati subirebbero un vero e proprio “martirio di massa”. E' una forma di marketing molto semplice, ma che ha giovato loro immensi ritorni politici, mediatici ed economici: un'opinione pubblica poco informata sulla realtà dei fatti, dinanzi a narrazioni tanto strappalacrime, si manipola e si porta dalla propria parte con un'estrema facilità. Lavorare sui sentimenti, sulle emozioni delle persone, abbassandone così in quel preciso momento la razionalità e lo spirito critico, è sempre stato l'espediente preferito di tutti i truffatori d'ogni sorta e grado.
Lo fa il Falun Gong, lo fa la Chiesa di Dio Onnipotente, lo fa il Forum Mondiale Uiguro, e via dicendo con un'infinità d'altri movimenti analoghi, contando sempre e comunque sull'immensa potenza di fuoco e le spalle coperte garantiti loro da un più che benevolente e generoso apparato politico, mediatico e d'intelligence occidentale. Dato che tali gruppi settari ne assecondano gli interessi politici in varie parti del mondo, è purtroppo più che comprensibile un tanto interessato e danaroso sostegno.