Di tanto in tanto, nei media sia italiani che esteri, capita d'imbattersi in qualche articolo diffamatorio contro l'Eritrea. Non è casuale che di certi paesi africani si parli solo quando non seguono gli interessi di un certo Occidente, di cui infatti scontano le sanzioni come altri tentativi di sabotaggio interno e/o esterno: si pensi per esempio anche ai tre paesi dell'AES (Alleanza degli Stati del Sahel, formata da Niger, Mali e Burkina Faso), improvvisamente divenuti per certa stampa liberale occidentale delle “bestie nere” quando in precedenza risultavano invece semplicemente “non pervenuti”. Insomma, basta non trovarsi tanto d'accordo con la Casa Bianca, ed in automatico con l'Unione Europea che ne fa propria la politica, per venir subito messi in “lista nera”: e se si è paesi africani o del “Sud Globale” tanto peggio, perché in quel caso per i “Grandi” dell'Occidente si tratta pure di un doppio affronto, di una lesa maestà.
Uno degli argomenti più gettonati dai detrattori dell'Eritrea è il trattamento riservato a certe cosiddette “minoranze religiose”, che altro non sarebbero poi se non sette religiose evangeliche, apocalittiche o d'altro stampo come ad esempio i Testimoni di Geova (TdG). Naturalmente non è l'unico, visto che nel corso degli anni di “fake news” ne sono state tirate fuori a decine, ma considerando che movimenti settari come i TdG sono tra i più influenti al mondo per peso politico e denaro a disposizione, diventa facile capire pure quanto le loro volontà possano pure incidere sulle decisioni delle cancellerie occidentali o sul comportamento di certo mondo mediatico. Non a caso come dell'Eritrea ne parlano i TdG nel loro portale ufficiale, così pure ne parla ovviamente anche la United States Commission on International Religious Freedom (USCIRF), ovviamente sempre con fosche e menzognere lamentele. Del resto l'USCIRF altro non è se non un utile strumento per molte lobbies americane, per la Casa Bianca e soprattutto per il Dipartimento di Stato USA con cui ingerire nella politica interna d'altri Stati accampando motivazioni di mancato rispetto delle libertà religiose e dei diritti umani; oltre che un generoso distributore di denaro per tante varie ed opache realtà tra sette religiose, ONG e movimenti d'opinione che in quegli stessi paesi disinvoltamente usa sia per effettuarvi pressioni politiche che per scopi di non troppo sospettabile intelligence. Chi vorrà potrà leggere i link di TdG ed USCIRF tanto per divertirsi un po', anche se in tutta onestà proprio glielo sconsigliamo per carità di Patria.
L'amara realtà, che né i TdG né l'USCIRF vorranno ovviamente mai confessare, è che semplicemente debbono dar addosso all'Eritrea perché, come detto pure da un allora Segretario di Stato USA Hillary Clinton, “per le altre nazioni è un buon cattivo esempio”. Ed in effetti, per chi ha ben presente la realtà e la storia eritree, saprà che non è tanto facile trovare un paese che fin dalla sua Indipendenza, raggiunta nel 1993 dopo trent'anni di conflitto con l'Etiopia che nel Dopoguerra l'aveva indebitamente annessa contro il diritto internazionale ma col sostegno degli Alleati, mai ha sottostato ai diktat internazionali: ad esempio mai indebitandosi con gli istituti finanziari occidentali, che avrebbero comportato automaticamente il ritrovarsi condizionata nelle proprie scelte di sviluppo dai governi occidentali, dalla Banca Mondiale o dal Fondo Monetario Internazionale come capitato agli altri paesi in via di sviluppo; mai accettando sussidi ed aiuti economici ed alimentari dalle organizzazioni umanitarie occidentali, che avrebbero impedito il decollo delle produzioni interne, dell'economia e di conseguenza dell'autosufficienza alimentare ed economica; mai ascoltando i “consigli” su quali alleati e/o nemici avere; ecc.
Il risultato è che l'Eritrea, con un cammino certo costellato di sacrifici, è riuscita a sviluppare istruzione e sanità universali e pubbliche, ad aver combattuto efficacemente l'infibulazione, a garantire piena parità di diritti tra uomini e donne, a costruire quasi 800 tra dighe e bacini idrici che hanno permesso di rendere verdi e coltivabili aree un tempo aride, ad essere l'unico paese africano senza debiti con l'estero oltre a Libia e Botswana, e l'unico tra tutti e 54 i paesi del Continente a non essere inserito nel dispositivo NATO-Africom. Proprio in queste settimane, ultima grande conquista, il paese raggiungendo una pressoché completa elettrificazione, a partire innanzitutto per la capitale Asmara, nel 2017 inserita tra i patrimoni UNESCO, dove i black out elettrici diventeranno ormai solo un ricordo del passato. Un grande sostegno in tutti questi anni è stato ricevuto dalla Diaspora, i tanti eritrei all'estero che con la Madrepatria hanno mantenuto uno strettissimo legame, e da paesi amici ma ovviamente non molto amati dai TdG e dal Dipartimento di Stato USA come la Cina o la Russia: anche questo, intuibilmente, ai loro occhi un'altra buona ragione per avversare l'Eritrea. Aver notato la stretta vicinanza tra il Presidente eritreo Isaias Afwerki e i Presidenti cinese e russo Xi Jinping e Vladimir Putin, per sette religiose come i TdG e per i loro protettori a Washington ha causato più di un travaso di bile.
Anche il Servizio Nazionale, la leva, che vale per tutti i cittadini sia maschi che femmine, nel tempo è stato fortemente ridotto per tempi di durata, ma è stato un sacrificio necessario per garantire la sicurezza nel paese che nel giro di pochi anni s'è trovato a dover sopravvivere a guerre d'aggressione da parte dell'Etiopia come quella del 1998-2000, dello Yemen e di Gibuti, nonché a sanzioni internazionali votate nel 2009 e 2011 su false accuse di sostegno ai fondamentalisti di al-Shabaab e nel 2020/2021 su altre false accuse di crimini delle proprie forze militari nello stato settentrionale etiopico del Tigray. Entrambe le accuse, costruite ad arte da USA, Inghilterra ed UE, risultano a dir poco sciocche se consideriamo che proprio l'Eritrea fu la prima a sconfiggere il fondamentalismo islamico, quando gli uomini di al-Qaeda dal Sudan tentarono di penetrare nel suo territorio, sconfiggendoli e costringendoli a riparare in Afghanistan; mentre i fondamentalisti di al-Shabaab vengono notoriamente “rifocillati” proprio dagli USA con voli che partono dalla loro base a Camp Le Monnier a Gibuti; così pure per quanto riguarda i crimini nel Tigray, visto che era invece il Fronte Popolare di Liberazione del Tigray (TPLF), che a quel tempo tentava la secessione dall'Etiopia scontrandosi col governo di Addis Abeba, a sparare razzi anche su Asmara nel tentativo d'internazionalizzare il conflitto, oltre a massacrare civili sia tigrini che eritrei sfollati nei campi a causa del conflitto che aveva scatenato.
I TdG, rifiutando di partecipare al Servizio Nazionale come dovere di ogni altro cittadino eritreo, conseguentemente sabotavano la sicurezza del paese che oggettivamente per quasi trent'anni è stata in costante pericolo. Inoltre operavano in intelligenza col nemico muovendosi come vere e proprie agenzie d'intelligence parallele e clandestine, col fine preciso d'attentare alla sicurezza nazionale; un'azione purtroppo compiuta anche da numerose ONG che non a caso nel tempo non si sono certo ricoperte d'onore. Non dimentichiamoci mai cos'è successo anche alla Libia e alla Costa d'Avorio nel 2011, da che parte anche allora stavano i TdG ed altri loro consimili, e soprattutto i loro amici e foraggiatori dell'USCIRF e del Dipartimento di Stato USA. Tutti costoro, probabilmente, dovrebbero fare un po' di più i conti con la propria coscienza; e lo dovrebbero fare pure per tutte le altre sciocchezze che scagliano contro altri paesi, sempre accomunati dalla medesima caratteristica: quella di non essersi inginocchiati dinanzi alla loro visione padronale del mondo.