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Il caso della Chiesa di Dio Onnipotente e di Rete Oro: intrecci fra mondo cattolico e sette "protestanti"?

2019-08-01 13:55

OS

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Il caso della Chiesa di Dio Onnipotente e di Rete Oro: intrecci fra mondo cattolico e sette "protestanti"?

Un’importante rete televisiva del Lazio, Rete Oro, ha recentemente trasmesso un film prodotto dalla Chiesa di Dio Onnipotente, "La Fede in Dio". Ma i telespetta

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A partire dallo scorso luglio, l’importante TV laziale Rete Oro, con sede a Roma, ha iniziato ad inserire nei suoi palinsesti alcuni programmi dedicati alla Chiesa di Dio Onnipotente, fino a trasmettere addirittura un film da essa stessa prodotto, "La Fede in Dio". E’ inutile dire che tali programmi e, ancor più, tale film avessero il fine di presentare la Chiesa di Dio Onnipotente come un gruppo cristiano perseguitato dall’incubo del regime comunista cinese, usando quindi un copione che ben di rado può fallire presso il pubblico occidentale e quello più religioso in particolare.
Rete Oro venne fondata da Umberto Tersigni sul finire degli Anni ’70, classe 1942, scomparso nel gennaio 2018. Al pari dei vari Berlusconi e Cecchi Gori anche Tersigni, proveniente dal mondo delle costruzioni, vide a quel tempo nelle TV commerciali un nuovo business su cui scommettere in quegli anni in cui il pubblico televisivo stava cominciando a desiderare anche altre cose oltre alla classica ed ancora un po’ troppo ingessata TV di Stato. Uomo molto legato agli ambienti cattolici, nella Roma in cui molti appalti andavano ad aziende edili come la sua, vicine al Vaticano o al mondo della Chiesa, anche la sua nuova rete televisiva mantenne sempre un indirizzo vicino alla Democrazia Cristiana e all’area cattolica. Sempre come Berlusconi e Cecchi Gori, Tersigni aveva poi tentato anche la strada del calcio, acquistando il Civitavecchia e regalandole un buon periodo sportivo. 
Alla sua morte, comprensibilmente, molti lasciarono importanti dichiarazioni di lutto e di dispiacere, a cominciare dal sindaco di Fiumicino, già senatore dei DS e del PD, Esterino Montino. Per molti di noi tale nome potrebbe sembrare poco noto o poco importante, ma Esterino Montino, uomo anch’esso molto vicino al mondo della Chiesa, è marito nientemeno che di Monica Cirinnà, attuale senatrice del PD, proveniente dai Verdi, e nota soprattutto per il suo attivismo a favore dei diritti civili ed in particolare del mondo LGBT, ovvero di cause che, almeno in teoria, non dovrebbero proprio risultare particolarmente gradite alla CEI, alla Chiesa Cattolica e al Vaticano. Ma, come riportato da una testata cattolica, la stessa Cirinnà e il suo allora compagno Montino, oggi marito, convivevano tranquillamente da tempo, a prezzo oltretutto simbolico, proprio in una casa di proprietà del Vaticano... 
A qualcuno potrà apparire quantomeno bizzarro un simile insieme di contraddizioni: parliamo, dopotutto, della stessa persona che non solo propaganda i matrimoni arcobaleno e l’utero in affitto, ma che s’è fatta pure notare brandendo, ad esempio, un cartello su cui era scritto "Dio, Patria e Famiglia. Che vita di m...". Tuttavia le contraddizioni non si fermano qua: cosa dovremmo dire, infatti, della neppur troppo velata benevolenza ed ospitalità che gli stessi ambienti cattolici offrono ad una setta teoricamente protestante ma in realtà pericolosa come la Chiesa di Dio Onnipotente, al punto da dedicarle anche degli spazi televisivi? La stessa Cirinnà, d’altro canto, non di rado ha espresso posizioni anticinesi, non di rado scivolando nella gaffe, e comunque sovrapponibili a quelle di molti ambienti vaticani e della setta Chiesa di Dio Onnipotente: perché, in tale contesto, è proprio questo uno dei "collanti" principali fra realtà all’apparenza tanto assortite e diverse fra loro. 
Del resto, non è neppure un mistero che, con l’arrivo di Papa Francesco, le posizioni ufficiali (ma anche quelle non ufficiali, in un certo e diverso senso) della Chiesa abbiano cominciato a modificarsi al punto da comprendere anche delle forti e talvolta persino inaudite aperture ad altri mondi ed ambienti religiosi. Non soltanto esponenti dell’Islam politico o radicale, ma anche di gruppi protestanti, evangelici, millenaristi, ecc, hanno cominciato a trovare una sponda in Vaticano, insieme ovviamente agli ambienti della sinistra "liberal" in salsa ormai obamiana e clintoniana, che con la Chiesa odierna si ritrovano di fatto a condividere obiettivi e punti di vista comuni. Anche la stessa Rete Oro, dopo la morte del suo fondatore, ha cominciato così a parametrarsi sempre più velocemente a questa nuova realtà, e quindi non ci deve sorprendere l’apertura, nei suoi palinsesti, a programmi e contenuti dedicati alla Chiesa di Dio Onnipotente. Tuttavia, senza voler entrare nel merito di cosa voglia o non voglia fare Rete Oro con la propria programmazione, può apparire decisamente surreale o quantomeno inopportuno trasmettere proprio degli spazi che, nei confronti della Chiesa di Dio Onnipotente, sono allo stesso tempo assolutori ed apologetici, a cominciare proprio dal video "La Fede in Dio" che, anche agli occhi della persona meno smaliziata in certe cose, ha decisamente tutto l’aspetto e le finalità di un "mattone" palesemente di propaganda.


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