Solitamente la religione e l'omosessualità, nel mondo occidentale, non vanno mai molto d'accordo. Il tema, del resto, riguarda anche altre parti del mondo: è così, anche con più di qualche marcato peggioramento, se andiamo in Africa oppure in Medio Oriente. Ci sono anche antiche sensibilità e punti di vista, precedenti alle religioni dominanti in quelle aree, che bene o male continuano a sopravvivere veicolati da esse. Ciò, del resto, avviene anche per quanto riguarda altre pratiche e tradizioni non sempre molto più commendevoli: si pensi ad esempio alle mutilazioni genitali femminili, precedenti all'avvento dell'Islam ma in esso trasferitesi almeno nell'ambito di quelle aree, africane e nordafricane, dove vengono ancora oggi praticate.
Purtroppo, come dicevamo, anche l'omofobia o il maschilismo continuano ugualmente ad esistere all'interno di questa o quella religione, pur avendola nettamente preceduta per affermazione nel tempo e semplicemente trasferendosi all'interno di tutto il suo corpo di morali non scritte quando essa si è manifestata. Da ciò ne deriva che certi argomenti, come l'omosessualità oppure la libertà femminile, finiscano spesso per cozzare contro la tradizione religiosa, dando luogo ad una vera e propria incompatibilità. Del resto, senza andar troppo lontani, ciò avviene anche nel Cristianesimo, cominciando dal Cattolicesimo: quel tipo di "morale", come ben sappiamo, trasmigrò poi anche nelle varie correnti di pensiero filosofiche e laiche che cominciarono a caratterizzare la cultura europea a partire soprattutto dal Rinascimento e dai secoli successivi. Spesso, anche solo per mera cultura generale, si parla dell'omofobia o del maschilismo di questo o quel filosofo europeo, che pure era magari tra i massimi esponenti dell'Illuminismo e difatti stimato per tutto il resto delle sue argomentazioni, oppure si parla delle feroci discriminazioni che persone omosessuali dovettero pagare soprattutto negli anni dei totalitarismi imperanti in Europa, così come nei decenni successivi, nel dopoguerra: a riprova che evidentemente certi retaggi, malgrado tutto, continuavano a resistere, perché non frutto solo di quella semplice e temporanea ideologia.
E' per tutto questo insieme di fattori che non ci dovremmo quindi sorprendere del fatto che in ogni paese del mondo possano esservi aperture verso l'omosessualità o la condizione femminile da parte di persone, istituzioni o culture dai quali molti di noi mai se lo aspetterebbero. Al tempo stesso, però, troveremmo preclusioni ed ostilità, anche molto feroci, da parte di persone, istituzioni e culture dalle quali invece ci aspetteremmo l'esatto contrario. Diverte, ad esempio, pensare che tutti in Occidente idolatrino il Dalai Lama, Tenzin Gyatso, pensando che sia una persona estremamente aperta e disponibile verso l'omosessualità o la libertà sessuale: tutt'altro, come dimostrato anche da varie sue interviste, dove ovviamente si è espresso come farebbe un qualunque altro capo religioso, cominciando dal Papa o dal Patriarca Ortodosso. Con la differenza, però, che quando si tratta di biasimare il Papa o il Patriarca Ortodosso sulla loro arretratezza verso questi temi, sono tutti pronti e in prima fila, e senza alcuna esitazione. Ma, quando lo fa il Dalai Lama... Ecco che improvvisamente tutti fanno finta di non sapere nulla. Peccato, perché c'è un bel testo, scritto da Maxime Vivas, "Dietro il sorriso - Il lato nascosto del Dalai Lama" che chiarisce, fra le tante cose, anche questi punti relativi al "falso mito" di Tenzin Gyatso.
Ancora, potremmo citare il caso del Falun Gong, che più volte abbiamo affrontato in questo sito: ripercorrendo all'indietro, si troverà proprio un articolo, uno dei primi inseriti, dove si narra come il fondatore della setta di origine cinese, Li Hongzhi, veda non male ma addirittura malissimo l'omosessualità e gli omosessuali, al punto da indurre i suoi seguaci a discriminarli apertamente. Del resto, anche frugando su Google o su qualche altro motore di ricerca di vostro gradimento, troverete materiale in abbondanza a tal proposito. E la Chiesa di Dio Onnipotente, di cui sempre altrettanto spesso parliamo? Beh, quelli sono proprio evangelici deliranti: in confronto a loro, il Papa o il Patriarca Ortodosso sono quasi dei benefattori!
Ecco perché fa sorridere che vi siano persone anche di grande cultura che, partendo dal nobile intento di difendere le libertà personali, finiscono poi col prendere lucciole per lanterne. Sempre restando in Asia (ma tanto il tema tocca inevitabilmente anche l'Europa e tutto l'Occidente, ed il perché è fin troppo chiaro: vuoi perché sono occidentali costoro, vuoi perché il tema riguarda anche la nostra civiltà ed area geografica, vuoi perché bene o male certi errori di valutazione sono anche di noi occidentali e non soltanto altrui), un caso che di recente ha colpito l'attenzione degli osservatori è stato quello di Blued, un'applicazione cinese al cui interno, a quanto pare, non si potrebbe discutere di religione. Ora, vorremmo chiedere sinceramente ad alcuni nostri lettori che usano applicazioni per gli incontri di coppia, eterosessuali od omosessuali che siano: vi risulta forse che su Badoo, Tinder, Grindr, PlanetRomeo, Scruff, Taimi, Meetic, Loovo, ecc, si parli di religione? Solitamente si parla di ben altri temi e magari, già che si è là, si mettono anche foto "di un certo tenore", per dirla così.
Ma davvero arriviamo a pensare che in certe applicazioni nate per il "sesso rapido" e magari per eventuali legami emotivi, gli utenti siano interessati a discussioni religiose o a conoscere l'orientamento religioso dei loro potenziali partner? Solo perché si tratta di una notizia che arriva dalla Cina e quindi pur di biasimarla, esattamente come si farebbe nel caso di altri paesi poco graditi all'asse USA-UE, "tutto fa brodo"? Solitamente, in queste applicazioni, più che l'orientamento religioso, interessa l'orientamento sessuale... e anche qualcos'altro ancora.