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Continua la campagna politica e giudiziaria a favore della Chiesa di Dio Onnipotente in Italia

2022-01-03 11:00

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Continua la campagna politica e giudiziaria a favore della Chiesa di Dio Onnipotente in Italia

E' giunta proprio lo scorso 18 novembre 2021 la notizia di una sentenza emessa dalla Suprema Corte di Cassazione favorevole ad appartenenti della Chie

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E' giunta proprio lo scorso 18 novembre 2021 la notizia di una sentenza emessa dalla Suprema Corte di Cassazione favorevole ad appartenenti della Chiesa di Dio Onnipotente, e relativa a dei casi di corruzione e ricatto. Stando ai fatti emersi dal dibattimento, nel 2012 il marito di una donna appartenente alla setta aveva tentato d'informare gli avventori del ristorante che gestivano proprio della sua appartenenza religiosa. A quel punto, sempre stando a quanto riferito, erano iniziati i problemi: uno degli avventori, infatti, aveva cominciato a minacciarlo e a ricattarlo, dicendogli che altrimenti avrebbe riferito alla polizia la sua appartenenza ad un movimento considerato in Cina come "xie jiao", ovvero gruppo malvagio, setta distruttiva dedita ad abusi sui suoi appartenenti così come ad azioni di terrorismo. 

 

Che effettivamente gli "xie jiao" siano questo non ci sono dubbi, anche perché a testimoniarlo abbondano i tanti precedenti storici purtroppo appartenenti anche alla più recente cronaca nera (nel caso della Chiesa di Dio Onnipotente, vien facile pensare all'attentato presso il McDonald's di Zhaoyuan, nello Shandong, del 2014; ma non è certamente stato l'unico grave episodio relativo all'operato di questa setta). Al tempo stesso, però, attenendoci sempre ai fatti, anche quanto fatto da quel cliente trasformatosi in ricattatore sarebbe stato a sua volta un reato, proprio perché invece d'informare le autorità del possibile pericolo rappresentato da persone dedite a tale militanza settaria, avrebbe semplicemente preferito farne un'occasione d'illecito guadagno personale. Diversamente, una volta informate, le autorità avrebbero potuto semplicemente verificare l'effettiva esistenza di un pericolo e, se fosse stata appurata la sua inesistenza, provvedere anche a tutelare quelle persone allontanandole dal loro ricattatore.

 

Ad ogni modo, riferendoci sempre a quanto testimoniato, i coniugi sotto ricatto avrebbero invece continuato a pagare l'uomo fino al punto da ritrovarsi praticamente in rovina. A quel punto, insieme al loro bambino di tre mesi, si sarebbero decisi a cambiare città andando ad abitare a casa del padre della moglie, anch'esso un militante della Chiesa di Dio Onnipotente. Due anni dopo, nel 2014, dopo che era avvenuto proprio il grave fatto relativo all'attentato settario presso il McDonald's di Zhaoyuan, le autorità cinesi cominciarono ad intensificare i loro controlli per meglio conoscere questa nuova setta e valutare i necessari provvedimenti. In quel contesto il gruppo di militanti di cui erano parte ricevette un'ispezione, ma non fu notato nulla di preoccupante e nessuno di loro fu più disturbato. Ma l'anno dopo, nel 2015, il padre venne arrestato. Sempre stando alle loro testimonianze, non volendo e potendo pagare la cauzione i due coniugi, approfittando anche del fatto che erano pur sempre incensurati, preferirono emigrare. Pertanto, nel 2016, ottenuto un passaporto e un visto turistico, giunsero in Italia puntando sulla possibilità di ricevere rapidamente un asilo politico. Tuttavia, malgrado le loro aspettative, la richiesta d'asilo non fu accolta dalla commissione amministrativa, venendo poi respinta anche dalla Corte di Perugia nel 2017.

 

E' a questo punto che entra in gioco la Corte di Cassazione di Roma, con una causa tentata dalla moglie e con la rappresentanza legale garantita dall'avvocato Francesco Di Pietro. La Corte di Perugia aveva rifiutato la loro richiesta d'asilo politico non trovando congruente la loro testimonianza, esattamente come del resto era avvenuto in precedenza al loro arrivo in Italia. Infatti la moglie aveva testimoniato che il padre era stato arrestato mentre predicava per la strada, in pubblico, mentre il marito aveva detto che l'arresto era avvenuto mentre si trovava a casa. Probabilmente anche altri elementi non quadravano in tutti i loro resoconti, ma in ogni caso questo era quello che aveva maggiormente colpito l'attenzione dei giudici. Ciò non ha comunque impedito alla Corte di Cassazione di Roma di concedere ai due coniugi l'asilo politico, basandosi sulla normativa sia italiana che europea che permette di trascurare certi elementi in nome del "beneficio del dubbio".

 

Ciò ha permesso di prendere totalmente per buona la testimonianza della moglie, ignorando le contraddizioni emerse invece dalla diversa testimonianza del marito, che aveva parlato in un'occasione separata, e di chiudere complessivamente un occhio anche su tutto il resto partendo dal principio che i due richiedenti asilo erano pur sempre provenienti da un'altra cultura e soggetti sicuramente allo stato d'animo del momento. Avvalendosi così del principio di buonafede della moglie e delle notizie sulle persecuzioni contro la Chiesa di Dio Onnipotente in Cina ampiamente propagandate anche in Italia e che già hanno fatto strada tanto in parlamento quanto nei nostri tribunali, la Corte di Cassazione ha dato mandato a quella di Perugia di provvedere al riconoscimento dell'asilo politico ai due coniugi.

 

Del resto, che la Corte di Cassazione di Roma non sia nuova a questo genere di casi, lo dimostra un'altra sentenza emessa soltanto due mesi prima, il 13 settembre 2021. In quel caso si trattava di decidere del destino di un'altra donna sempre appartenente alla Chiesa di Dio Onnipotente, rappresentata legalmente dall'avvocato Andrea Dini Modigliani. Nel 2019 la donna s'era vista rifiutare la richiesta d'asilo dalla commissione amministrativa, perché secondo gli esaminatori il fatto che in Cina avesse potuto ottenere un passaporto con cui espatriare stava a significare che non fosse soggetta ad alcuna persecuzione. Anche in tal caso, portando il medesimo materiale documentale che del resto già viene abbondantemente diffuso anche in numerosi altri contesti sia pubblici che privati, la difesa è riuscita ad ottenere l'asilo per la sua assistita, con una sentenza che a quel punto ha fatto strada nella normativa.

 

Pertanto, venutosi a creare il precedente, non sarà d'ora in avanti difficile per molti altri ancora veder riconosciute le proprie richieste; ciò, però, può intuibilmente rappresentare anche un incoraggiamento per quanti intendano farne un uso strumentale, in senso non soltanto giudiziario ma anche mediatico. In pratica vi potranno essere sempre più richieste d'asilo da parte di persone magari in cerca di facili scorciatoie, incentivate anche dalla copertura garantita da varie realtà sia informative che associative, e relative non soltanto all'appartenenza alla setta della Chiesa di Dio Onnipotente ma anche, in senso più esteso, ad altre situazioni politicamente strumentalizzabili come numerosi altri gruppi considerati in Cina come "xie jiao". Tale considerazione vale ovviamente anche per altre realtà riconducibili al separatismo e all'estremismo uyguro nello Xinjiang, a quello nella Mongolia Interna, o ad Hong Kong; oltre ovviamente ad altre situazioni ancora, riconducibili a questioni politiche, religiose ed etniche di altri paesi ancora, tutti comunque accomunati dalla medesima caratteristica: di non risultare completamente a genio alla corrente politica dominante in Italia e più in generale nell'asse USA-UE.


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