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Da quando in qua vietare gli appelli all'eversione e gli approcci ai minori è "prendere di mira le religioni"

2022-02-03 09:00

OS

News,

Da quando in qua vietare gli appelli all'eversione e gli approcci ai minori è "prendere di mira le religioni"?

Il 30 dicembre scorso, complice il clima da feste di Natale e Capodanno, ci era un po' sfuggito un piccolo ma significativo articolo del quotidiano "L

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Il 30 dicembre scorso, complice il clima da feste di Natale e Capodanno, ci era un po' sfuggito un piccolo ma significativo articolo del quotidiano "La Stampa" (che con la sua nuova gestione sembra aver un po' abbinato i lati meno apprezzabili tanto dello storico quotidiano torinese quanto de "La Repubblica" all'interno del più vasto mondo editoriale del Gruppo Elkann, che ha a sua volta unificato l'ex Gruppo GEDI di De Benedetti a quello della famiglia Agnelli). La fonte originaria, comunque, era stata AsiaNews, che già ne parlava nei giorni prima del Natale, e che in quel particolare contesto batteva soprattutto sul tema poi regolarmente smentito del "Natale negato". Insomma, l'articolo in sé nulla toglierebbe e nulla aggiungerebbe a quanto già visto finora e contemporaneamente notato anche su tante altre testate; ma ci ha ugualmente fatto riflettere per alcuni suoi passaggi, e per questo abbiamo pensato di parlarvene. 

 

In pratica, secondo l'articolo, in Cina il Presidente Xi Jinping starebbe prendendo ora di mira l'informazione religiosa, con l'emanazione di "nuove misure che renderanno illegale la gestione di servizi d'informazione religiosa online sul web cinese da parte di organizzazioni o cittadini stranieri". Non solo, ma addirittura "saranno vietati i contenuti religiosi online che incitano al sovvertimento del potere statale, violano il principio di indipendenza e di autogestione nelle imprese religiose, e inducono i minori a credere nella religione" (sic!). 

 

Insomma, non soltanto si porranno limiti alla propaganda dall'estero (come se invece da noi, e a maggior ragione negli Stati Uniti, "paese guida" di tutto l'Occidente, siano invece consentiti o persino incoraggiati, soprattutto quando provengono da paesi che non ci sono allineati!), ma addirittura all'incitazione "al sovvertimento del potere statale" (come se invece qua chiunque faccia appelli analoghi non si ritrovi prima o poi con qualche meritato problema con la giustizia), al sabotaggio delle imprese (certo, qua chi faceva analoghi riceveva direttamente la medaglia e lo stipendio maggiorato dalla proprietà dell'Azienda, ai tempi degli scioperi "a gatto selvaggio" e dei sabotaggi delle linee produttive: ve li ricordate quegli anni?) e all'avvicinamento dei minori (magari si comincia con la religione, ma poi, come spesso e volentieri avviene soprattutto nelle sette religiose e nei gruppi chiusi in genere, si passa anche "ad altro": e ne restano vittime non soltanto i minori ma anche tante donne adulte e persino uomini loro coetanei!).

 

Insomma, per fare degli esempi recenti: vi ricordate quanti scandali ci sono stati, sia nel nostro paese che nel resto dell'Occidente, a cominciare dagli Stati Uniti, quando è venuto fuori che all'interno di varie sette e realtà religiose (dai culti riconosciuti, "rivelati" ed "istituzionalizzati" come la stessa Chiesa Cattolica a realtà più opache come i Mormoni o gli Hare Krishna, dai gruppi di preghiera ai Mormoni, ecc) erano state commesse violenze su donne e minori? E quando imperava il fondamentalismo islamico di matrice ISIS ed al-Qaeda, negli anni più bui del conflitto siriano, quanti canali e quante chat di gruppo su Telegram, dove erano lanciati appelli alla jihad e ad azioni eversive contro cittadini europei, venivano chiuse in un sol giorno (ad un certo punto si arrivò persino a duecento!) nella nostra Europa? E quante sette e capisetta, guru e trascinatori vari, hanno esercitato e continuano ad esercitare uno sfruttamento non soltanto sessuale ma a maggior ragione economico a danno delle proprie vittime, ovvero dei propri fedeli, al punto da indurli anche a provocare seri pregiudizi economici alle loro attività o a quelle in cui erano impiegati, così come al bilancio delle loro stesse famiglie? 

 

Contenere tutti questi fenomeni, e prendere provvedimenti necessari a fronteggiarli, è dunque un atto più che dovuto; ma, se a farlo è la Cina anziché gli Stati Uniti o un paese europeo, ecco che diventa un fatto a dir poco sconcertante per quanti ne danno notizia. Per carità, come già detto non ce la prendiamo minimamente con costoro. Sono pur sempre dei punti di vista, per quanto poco condivisibili almeno per noi. Ma con tutto ciò ugualmente ci meraviglia che ci si possa stupire o addirittura indignare che in Cina si prendano semplicemente delle misure di buon senso, che anche in molti paesi occidentali (in parte anche nel nostro stesso paese, beninteso) sono state adottate e che qualsiasi comune cittadino, qua come in qualsiasi altro luogo del mondo, proprio per elementare buon senso approverebbe. Dobbiamo uscire da una logica assai dannosa: quella secondo cui, secondo questioni di sola "ragion politica", qualcosa di giusto in casa nostra improvvisamente diventi ingiusto in casa d'altri, o viceversa. La salute della società e delle persone è, per l'appunto, semplice buon senso, è realismo: ammetterlo non ci costa assolutamente niente.

Al servizio della vera e libera informazione: ovvero ciò che stregoni, santoni, ciarlatani e guru temono di più. Perché quelle che dicono e che fanno dire ai loro seguaci sono soltanto balle.

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