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Se anche la stampa italiana parla di Epoch Times e del Falun Gong (Seconda Parte)

2022-03-31 17:00

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Se anche la stampa italiana parla di Epoch Times e del Falun Gong (Seconda Parte)

Come riportato dall'articolo di Internazionale e di OpenDemocracy che abbiamo precedentemente menzionato, così come da numerosi altri articoli che abb

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Come riportato dall'articolo di Internazionale e di OpenDemocracy che abbiamo precedentemente menzionato, così come da numerosi altri articoli che abbiamo riportato in passato, la pandemia in generale è stata una grande opportunità per guadagnare in influenza e visibilità per molti movimenti di stampo, per così dire, "settario". Molti penseranno a QAnon, ma prima ancora vi è il caso del Falun Gong e dei suoi vari media, che proprio in QAnon ha trovato un vasto territorio da esplorare e coltivare.

 

Del resto, da sempre il Falun Gong guarda di cattivo occhio alla scienza e alle medicine moderne, rivolgendosi quindi ad un pubblico potenzialmente molto vasto, che con l'inizio della pandemia da Covid ha iniziato a risultare ancora più vasto di prima. Quando poi, dagli Stati Uniti e da vari paesi europei, sono piovute le prime accuse alla Cina di aver avuto una responsabilità nella creazione e diffusione del Covid, le tesi del complotto spesso e volentieri hanno tracimato ben oltre i loro ambienti tradizionali trovando spazio anche su giornali, agenzie stampa e televisioni di massa.

 

Molti si ricorderanno, per esempio, di quel che veniva raccontato del misterioso laboratorio di Wuhan, una tesi ampiamente promossa proprio dal Falun Gong a cui i suoi media, da Epoch Times a New Tang Dinasty e via dicendo, diedero subito il nome di "virus del PCC", un appellativo che faceva il paio con "virus cinese" usato da Trump o "virus comunista" usato da altri ancora, anche della stessa setta. Colpiva vedere in molte importanti reti nazionali italiane, in quel momento, giornalisti tuttora regolarmente attivi ripetere con insistenza proprio questa tesi, facendola propria senza pur averla adeguatamente verificata prima, e semplicemente fidandosene per via magari di una loro personale posizione politica del resto in linea con quella dei loro editori. 

 

Come riconosciuto anche da Elise Thomas, dell'Institute for Strategic Dialogue, "Il Falun gong ha una storia di rifiuto della medicina moderna che ovviamente si combina bene con le idee di molte comunità no-vax". Una testimonianza che viene ulteriormente specificata da Ben Hurley, ex seguace del Falun Gong ed ex dipendente dell'edizione australiana di Epoch Times, che spiega come i seguaci del Falun Gong rifiutino o siano indotti a rifiutare le medicine dietro la convinzione che gli insegnamenti di Li Hongzhi saranno loro sufficienti per migliorare e guarire: "Sono convinti di non aver bisogno della medicina perché sono esseri superumani", ma aggiunge anche: "Gli ex credenti conoscono molte persone morte per patologie che potevano essere curate".

 

Nel 2019, con le presidenziali statunitensi alle porte, il sostegno economico in acquisto di spazi pubblicitari nei social come Facebook da parte del Falun Gong alla campagna elettorale di Trump è giunto al parossismo: la sola Epoch Times, per esempio, in soli sei mesi ha acquistato 11mila annunci per un totale di un milione e mezzo di dollari, come riportato anche dalla NBC. Ciò è proseguito anche l'anno successivo, alimentando le tesi della sconfitta elettorale creata a tavolino, che ugualmente il Falun Gong ha cavalcato continuando così a riscuotere un'ampia popolarità presso i gruppi QAnon, complottisti e No-Vax non soltanto americani ma anche europei.

 

La Germania è stata la nazione maggiormente seguita da OpenDemocracy e da altri osservatori, ma anche gli altri paesi europei hanno conosciuto una situazione non molto diversa. In Francia, per esempio, dove la sola pagina Facebook di Epoch Times vanta 1,5 milioni di followers arrivando a coprire anche le 800mila visite in un solo colpo, grazie proprio alla diffusione dei suoi contenuti. In Italia, invece, i follower sono 350mila, quanto basta comunque a farne una pagina notevolmente seguita per la media del web nazionale, sebbene in forte calo. Ben più ragguardevole, invece, la popolarità della pagina spagnola, che oltre al pubblico nazionale va a coprire anche quello latinoamericano: sette milioni sono infatti i follower su Facebook e ben 25 milioni quelli su YouTube. 

 

Gli sforzi di giornalisti e ricercatori di capir qualcosa di più di ciò che si nasconde all'interno della vasta galassia del Falun Gong e delle sue tante diramazioni, per il momento non sembrano approdare a grandi risultati. In pochi rispondono per fornire qualche spiegazione in più, ma questo non stupisce Hurley, che dice: "I seguaci del Falun gong si ritengono esseri spirituali superiori e pensano che le persone ‘normali’ siano ignoranti e letteralmente volgari, fuori strada – non sanno quello che vogliono". 

 

Quel che è possibile sapere, che in ogni caso non è poco, riguarda la struttura editoriale di Epoch Times, che almeno all'apparenza ricalca quella di molte altre testate internazionali esistenti al mondo. Per tale ragione, molte edizioni nazionali riprendono dopo averli trodotti gli articoli già presenti su quella internazionale, soprattutto se riguardano Trump ma ancor più se riguardano la Cina, con toni e contenuti aspramente contrari alle autorità di Pechino e non di rado basati su notizie false o comunque non verificate. Sempre secondo Hurley è a New York che ha sede "la famiglia reale" del Falun Gong, ed infatti è proprio a New York che si recano periodicamente le varie delegazioni delle singole redazioni per partecipare alle riunioni. 


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