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L'Accademia dello Sviluppo e la Via del Sole, dalla Russia due strane sette in una

2022-12-28 18:00

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L'Accademia dello Sviluppo e la Via del Sole, dalla Russia due strane sette in una

Il cospicuo mondo dei gruppi settari c'ha da sempre abituati ad un perenne fiorire di realtà sempre piuttosto opache. Due nuove sette che si muovono s

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Il cospicuo mondo dei gruppi settari c'ha da sempre abituati ad un perenne fiorire di realtà sempre piuttosto opache. Due nuove sette che si muovono sullo sfondo della guerra russo-ucraina hanno ultimamente attirato la nostra attenzione. Sono l'Accademia dello Sviluppo e la Via del Sole, due realtà legate tra loro, in quanto espressione di una comune persona: l'azera naturalizzata russa Svetlana Peunova nota anche come Svetlana Lada-Rus. A Svetlana si deve anche la fondazione e la guida del partito Volya, che costituisce con le altre due entità il terzo ramo della sua piccola ma curiosissima "holding".

 

Stando a molti professionisti spesso volgarmente definiti come "anti-sette", russi ma non solo, a cominciare da Alexander Dvorkin e Alexander Novopashin, la Peunova dopo essere sempre apparsa in epoca di pace come un soggetto piuttosto estremista nel suo nazionalismo ed antiamericanismo in seguito avrebbe completamente cambiato la propria rotta politica, anche grazie a cospicui finanziamenti che nel frattempo hanno cominciato ad approdare nelle casse delle sue associazioni dall'Ucraina e dalla Polonia.

 

Tuttavia sia in precedenza che adesso, malgrado il suo sciovinismo o proprio a causa di esso, la Peunova appariva da sempre come accanitamente anti-putiniana, al pari di molte altre frange estremiste che popolano alcuni settori di nicchia della società russa. Si pensi, ad esempio, ai noti nazibolscevichi del fu Limonov o ai tantissimi gruppi neonazisti che tuttora imperversano nel paese, ai neozaristi o ai non minori gruppi stalinisti eterodossi, e via dicendo: gli Anni Novanta, con lo sfascio generalizzato della società russa, ha visto fiorire di tutto e di più, e questa è a tutt'oggi la loro eredità.

 

Pertanto, se prima del 24 febbraio (data dell'inzio dell'intervento russo in Ucraina) la Peunova criticava aspramente Putin proprio per non muoversi nei confronti di Kiev e per mantenere una linea troppo morbida nei confronti degli USA e della NATO, in seguito ha cambiato completamente politica organizzando anche manifestazioni contro la guerra e contro il Cremlino, sia pur scarsamente partecipate, insieme a molti degli altri piccoli gruppi dell'opposizione summenzionati e del pari non meno opachi. 

 

E' tuttavia certo che la Peunova, notando la progressiva stretta che le autorità russe hanno cominciato ad intraprendere nei confronti di numerose altre sette religiose presenti nel paese, da Scientology alla Società Teosofica, dal Falun Gong ai Testimoni di Geova, e così via, abbia iniziato ad intuire che prima o poi anche per lei sarebbero iniziati dei problemi. Da tempo la Russia non è più il "porto franco" in cui qualsiasi setta o movimento politico, spesso collusi con poteri mafiosi o legato a finanziamenti esteri e mosso da intenzioni eversive o terroriste, potevano nascere ed affermarsi indisturbati. Una certa pulizia, dopo gli Anni Novanta, era decisamente necessaria, sebbene tuttora proceda a macchia di leopardo ed innescando puntualmente polemiche con associazioni umanitarie e cancellerie occidentali. Di conseguenza la Peunova non poteva non cominciare a mettere le mani avanti cercando di guadagnarsi un po' di comprensione agli occhi dell'Occidente, a cui guarda con l'ambizione di potervisi presentare nei panni di "dissidente" e di "perseguitata" politica. E senza dubbio, visti i tempi che corrono, non sarà nemmeno l'unica a tentare questa strada.


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