Iscriviti alla nostra Newsletter

Resterai informato su tutti i nostri aggiornamenti

Osservatorio Sette

Notizie

Tra "mascolinità tossica" e "uomini effeminati", il Falun Gong rischia il cortocircuito

2022-11-25 14:00

OS

News,

Tra "mascolinità tossica" e "uomini effeminati", il Falun Gong rischia il cortocircuito

Un articolo apparso qualche mese fa sul noto giornale della setta Falun Gong, "Epoch Times", cercava criticamente di far notare come mentre in Occiden

pxb_6184282_7fcba420ae38f3d0569648926f90d7ad.jpg

Un articolo apparso qualche mese fa sul noto giornale della setta Falun Gong, "Epoch Times", cercava criticamente di far notare come mentre in Occidente la tendenza sia sempre più quella di considerare la mascolinità come "tossica" alludendo alla virilità troppo esibita e preponderante di molti uomini, al contrario in Cina le autorità stiano cercando di porre un freno agli eccessi di certe mode consumiste che invece tendono ad offrire fin troppo abbondantemente il modello di giovani "effeminati" o dall'aspetto comunque poco mascolino. In realtà entrambi i fenomeni ovvero entrambi gli "estremi" sono presenti tanto di qua quanto di là, nei paesi occidentali come in quelli asiatici.

 

Vi sono cioè ragazzi molto effeminati anche nel nostro Occidente, incoraggiati ad esprimere tale loro identità estetica ed interiore dal dilagare di esempi e modelli copiosamente diffusi nei social e nei media, dalla moda alla musica solo per fare alcuni esempi tra i più celebri (si pensi per esempio ai popolarissimi Maneskin, che dopotutto sono soltanto gli ultimi arrivati nella lista ormai storicamente nutrita dei vari cantanti e gruppi musicali dove i tratti maschili e femminili spesso e volentieri si perdevano e confondevano nelle medesime persone) e al contempo ragazzi molto mascolini anche in Asia, dove peraltro permangono pure dei forti retaggi culturali che sconsigliano tanti dal prendere in considerazione diversi modi di atteggiarsi e di presentarsi nell'ambiente esterno. Non diversamente, tanto in Asia quanto in Occidente, si può dire anche per le ragazze. 

 

Tuttavia ciò che premeva all'autore dell'articolo pubblicato su Epoch Times era soprattutto la lotta che da sempre il Falun Gong ingaggia contro le autorità cinesi, PCC in primo luogo, accusato di voler reprimere tutti quegli uomini non considerati in patria come "abbastanza mascolini". La notizia, effettivamente, quando era apparsa in quei primi mesi del 2022 aveva destato un certo interesse in Europa, sebbene non fosse del tutto nuova, a riprova che in ultima analisi si trattava pur sempre della solita minestra riscaldata, ovvero di una vecchia bufala nuovamente rispolverata per l'occasione. D'altronde, Epoch Times non si basava su fonti esterne, men che meno attendibili, ma semplicemente su fonti proprie ed autoprodotte, più precisamente all'intervento di un suo collaboratore ed autodefinito "specialista psicosociale" John Mac Ghlionn nel corso di un programma, "Crossroads", tenuto in una TV web sempre di proprietà della setta, EpochTV.

 

Intendendo che l'effeminatezza non sia da collegarsi all'omosessualità ma in questo caso alla poca attività fisica e quindi alla crescente obesità, così come alla riluttanza ad abbracciare determinate responsabilità proprie della vita di molti altri adulti come impegnarsi per un lavoro o decidere di mettere su famiglia, Mac Ghlionn ha tenuto un intervento che avrebbe potuto destare l'ira di molti ascoltatori europei di cultura politica neppur troppo eccessivamente liberal o progressista, dato che la sua definizione di uomo "virile" pareva propria di un Chuck Norris o di un Clint Eastwood stereotipati.

 

Così, mentre in Occidente si pontifica fin dall'autunno 2021 su ipotetiche discriminazioni del governo cinese contro i ragazzi "effeminati" senza oltretutto trovarne alcuna convincente prova, nel frattempo in Occidente si ha una sempre più accesa polemica verso la mascolinità "tradizionale" spesso ritenuta come "tossica", ma approcciandosi al tema in modo immancabilmente molto opportunistico. Per molti può magari essere letto come un semplice invito all'effeminatezza o comunque alla rimozione o demolizione di certi tratti della personalità maschile. E indubbiamente, se certi comportamenti oggi possono apparire superati dal tempo e dai moderni canoni della morale, altri comportamenti sociali di cui gli uomini sono prevalentemente responsabili nella società occidentale sono invece espressione della degenerazione che sempre la nostra tanto decantata società occidentale da generazioni sta conoscendo, con la continua caduta di valori aggreganti ed accomunanti e con l'indebolimento del concetto di famiglia. L'aumento della violenza individuale e sociale può ascriversi in questo, e richiederebbe strumenti ben più sofisticati e completi di una semplice polemica contro la virilità o la femminilità in sé.

 

Peraltro è molto singolare che proprio il Falun Gong, attraverso i suoi media, tenti di occuparsi di tale materia, considerando le posizioni dei suoi esponenti e prima ancora del suo capo e fondatore Li Hongzhi, non certo molto amichevoli verso l'effeminatezza e l'omosessualità. Le posizioni di Li Hongzhi sono talmente allarmanti, in tal senso, da aver persino fatto storcere la bocca all'American Humanist Association, che certamente amichevole verso il governo cinese non si può proprio definire data anche la sua marcatissima adesione ad una visione ideologica ultraliberale. Nè tanto diversamente s'è trovato a considerare un altro osservatore americano come Nathaniel Christopher, che ancora anni fa pubblicò proprio un articolo di denuncia contro le posizioni razziste ed omofobe del Falun Gong. E anche noi non avevamo tardato a parlarne, proprio pochi anni fa. 


Osservatorio Sette

Al servizio della vera e libera informazione: ovvero ciò che stregoni, santoni, ciarlatani e guru temono di più. Perché quelle che dicono e che fanno dire ai loro seguaci sono soltanto balle.

Per maggiori informazioni:

info@osservatoriosette.com

Cookie Policy | Privacy Policy

Come creare un sito web con Flazio