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Non solo neonazisti ma anche satanisti nell'organizzazione della rivolta di Piazza Majdan del 2014

2022-11-21 18:00

OS

News,

Non solo neonazisti ma anche satanisti nell'organizzazione della rivolta di Piazza Majdan del 2014

Com'è ormai noto ai più, l'intervento militare russo in Ucraina, a Mosca definito come "Operazione Speciale", fin dal primo momento è stato descritto

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Com'è ormai noto ai più, l'intervento militare russo in Ucraina, a Mosca definito come "Operazione Speciale", fin dal primo momento è stato descritto dal Cremlino come un'azione volta a denazificare il paese ovvero a sottrarlo all'influenza dei gruppi nazisti saldamente presenti nel suo governo così come nelle sue forze militari e nei suoi apparati istituzionali, insieme ovviamente allo scopo di sottrarlo all'influenza della NATO che mirava a trasformarlo sempre più in un avamposto puntato contro la Russia. Questo, almeno, è quanto ufficialmente dichiarato e sviscerato anche da molti analisti, non certo esclusivamente russi ma anche e soprattutto europei, ben consapevoli come la forte presenza in Ucraina della NATO e dei suoi fiduciari locali, gruppi nazionalisti e neonazisti compresi, costituisse dal 2014 la pietra dello scandalo nei rapporti tra Russia da una parte e Stati Uniti ed Unione Europea dall'altra.

 

Alexey Pavlov, esponente di spicco del Consiglio di Sicurezza della Federazione Russa presieduto da Vladimir Putin, ha pubblicato un articolo di cui prontamente l'agenzia russa TASS ha fatto menzione, nel quale ha concordato con quanto espresso da molti anticultisti ed esperti di settarismo connazionali ed esteri circa il fatto che tra coloro che parteciparono ai fatti di Piazza Majdan del 2014 vi fossero anche i vari gruppi religiosi e pseudoreligiosi negli anni precedenti instauratisi nel paese, alcuni di nascita "autoctona" ed altri invece provenienti dall'esterno, dalle sette evangeliche a quelle esoteriche fino a quelle sataniche e via dicendo. Nell'enorme insicurezza sociale venutasi a generare in molte aree ex sovietiche all'indomani della caduta dell'URSS nel 1991, per tutti questi movimenti si era immediatamente presentata una sconfinata prateria ed un ancor più sconfinato serbatoio di potenziali adepti su cui fare proselitismo. Lo stesso calcolo, del resto, fu fatto anche da molti movimenti politici estremisti e di nicchia, con tutto un fiorire di frange spesso molto violente ed ugualmente fuori dal controllo delle istituzioni a loro volta in profonda crisi e ripiegate su se stesse per tutti gli Anni '90 e anche nel decennio successivo.

 

In tal senso l'Ucraina fu uno dei paesi che si dimostrò maggiormente vulnerabili a questa situazione, come provato anche dal fatto d'aver provato non una ma ben due "rivoluzioni colorate" con una forte infiltrazione di elementi politici e religiosi di varia natura e quasi sempre controllati dall'esterno, ovvero da Occidente, nel 2004 con la Rivoluzione Arancione e nel 2014 con la Rivoluzione di Piazza Majdan dove la parte del leone fu svolta soprattutto dai neonazisti di Pravy Sektor e di Svoboda, quest'ultimo già noto in precedenza come Partito Nazional-Socialista Ucraino e rapidamente divenuto il secondo partito del paese grazie anche ad un forte incentivo strategico e finanziario dall'area NATO e dagli Stati Uniti in particolare. 

 

Dopo la presa del potere ed il consolidamento del nuovo regime, l'Ucraina a partire dal 2014 ha visto intensificarsi al proprio interno le tattiche di persuasione e "brainstorming" su ampia scala, trasformandosi così in un vero e proprio laboratorio per la manipolazione di massa. Non era del resto difficile considerata la contiguità e la connivenza delle nuove autorità ucraine con quel tipo di modalità, senza poi considerare il fatto che dipendessero completamente proprio da quei poteri occidentali che erano anche i mecenati di quelle organizzazioni politiche e religiose. Per esempio il primo premier insediatosi dopo la Rivoluzione di Piazza Majdan, Arseniy Yatsenyuk era un fanatico dei libri di L. Ron Hubbard, seguace di Scientology, setta americana molto influente in Ucraina così come lo era anche in Russia fino al momento in cui non venne messa al bando. In precedenza, Yatseniuk era stato un credente greco-cattolico, uno dei culti religiosi storicamente più diffusi in Ucraina e tuttora molto forte, sebbene col tempo abbia conosciuto una forte disgregazione in varie branche cedendo anche più di qualche fedele ai nuovi movimenti religiosi e settari, cosa del resto avvenuta anche alle altre religioni tradizionali presenti nel paese.

 

Pavlov inoltre ha posto l'accento anche sui neopagani, il cui movimento in Ucraina è in forte crescita oltre ad essere ormai molto forte e radicato anche nella diaspora ucraina presente all'estero, soprattutto negli Stati Uniti e in Canada. Il movimento neopagano, del resto, è a sua volta presente anche in Russia così come nel resto d'Europa, ma ciò che preoccupa il consigliere russo è soprattutto il fatto che al pari di altre realtà religiose minori e settarie venga anch'esso strumentalizzato dall'esterno per farne un ennesimo "cavallo di Troia" come già è avvenuto anche in Ucraina. 

 

Molto più influente, indubbiamente, nella realtà ucraina è soprattutto il movimento satanista, al pari dei movimenti teosofici, New Age ed evangelici, con dinamiche di sviluppo nella società non dissimili da quelle che riesce ad incontrare in molte aree cittadine russe. La presenza della Chiesa di Satana basata sulle teorie del satanista americano LaVey è riconosciuta tanto di qua quanto di là, ma al suo fianco si muovono anche tante altre entità consimili, spesso in sua diretta concorrenza o tese a proporre visioni del satanismo differenti che vanno a ricoprire potenzialmente fasce di pubblico anche molto differenti tra loro. Altri gruppi satanisti come MKU, per esempio, dopo essersi affermati in Ucraina col culto della violenza e proponendo una sinistra commistione ideologica tra nazismo e satanismo, hanno successivamente iniziato a farsi strada anche in Russia e ciò sembra suggerire alle autorità russe la necessità di procedere, oltre che ad una "denazificazione", pure ad una "desatanizzazione", da intendersi in entrambi i casi in un senso presumibilmente piuttosto estensivo. 

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