Non è un mistero, soprattutto per gli operatori di settore, che oggigiorno gruppi occulti, movimenti settari e teorie estremiste in senso politico o religioso o antiscientifiche trovino proprio nel web una delle maggiori ragioni della loro nascita ed affermazione. Certi, ormai, sono anche soltanto fatti di mera attualità, e pertanto noti ai più: si pensi ad esempio alla sinistra diffusione che il movimento QAnon conobbe fino a non molto tempo fa, ben oltre i confini degli Stati Uniti dove era nato e dove vantava comunque la sua maggiore area di seguaci. Qualcuno, forse, oggi s'illuderà che quel movimento settario si sia dissolto, sotto la spinta dei fatti di Capitol Hill e di ciò che ne seguì; ma in realtà esso continua tuttora a prosperare, semplicemente meno attenzionato dai media oggi dediti ad altro, e nel frattempo non ha neppure mancato di generare altri nuovi sottomovimenti talvolta resisi anche autonomi e che in futuro potrebbero a loro volta conoscere un proprio successo.
Non si tratta, dunque, soltanto di siti web o pagine o gruppi social dove tesi ben poco verosimili possono circolare impunemente trovando oltretutto una forte diffusione, ma anche di movimenti settari che le propagano e che tramite la rete possono più facilmente avvicinare nuovi e potenziali seguaci. Ancora ai primordi del web, quando certamente esso era ben lontano da ciò che può ritenersi oggi, il ricercatore anti-sette Rick Alan Ross, autore di vari libri come "Cults Inside and Out" (pubblicato anche in Italia come "Le Sette Dentro e Fuori", lettura che indubbiamente consigliamo), pose gli esempi di alcune sette che praticamente esistevano soltanto su internet, e che là assoldavano i loro adepti non di rado anche conducendoli a forme di sfruttamento economico oltre che psicologico. Possiamo dunque soltanto immaginarci cosa ci sia oggi, in un web che nel frattempo ha fatto passi da gigante.
A quel tempo, per esempio, gli smartphones con tutto il loro fiorire di app delle più disparate e spesso gratuitamente scaricabili dai negozi online come Google Play Store di Android e i loro vari corrispettivi per iPhone e Windows non c'erano o comunque erano ben al di sotto rispetto a ciò che invece possono vantare oggi. E infatti oggi le app sono proprio la nuova frontiera per il proselitismo di sette e movimenti settari, che non di rado riescono a sviluppare una potenza di fuoco in termini tecnici ed economici da potersene permettere persino di proprie, dedicate.
Se in passato hanno fatto talvolta discutere certe applicazioni create da sigle terroriste come Isis ed al-Qaeda o da "movimenti civetta" ad esse riconducibili, non di meno oggi dovrebbero far discutere analoghe applicazioni concepite da altre realtà ancora, ufficialmente riconosciute come settarie e pericolose. Provate ad aprire l'app store del vostro telefonino e cercate, ad esempio, Falun Gong: troverete una galassia di applicazioni delle più disparate, alcune di semplici e comuni esercizi di Qi Gong del tutto estranee alla famigerata setta nata in Cina ed oggi con sede a New York, ma altre che invece sono espressione proprio di tante sue realtà "civetta" o "prestanome". Così come del resto troverete l'applicazione dedicata a The Epoch Times, ovvero il suo giornale ufficiale, così come troverete un'ancora più vasta scelta di app sempre concepite dalla setta per la sua televisione ufficiale, New Tang Dynasty. E non sono poche neppure quelle dedicate al "corpo artistico" della setta, Shen Yun, relative sia alle sue performances teatrali sia al suo shop online dove si possono comprare magliette, felpe ed altri generi di vestiario e gadgettistica dal basso gusto ma anche dall'alto prezzo.
Non vi siete ancora convinti? Bene, provate allora a cercare, sempre dal motore di ricerca del vostro app store, Chiesa di Dio Onnipotente ed ugualmente anche in questo caso "vi si aprirà un mondo", con tutto un pullulare di app dedicate e come nei casi già precedentemente menzionate pure assai ben sviluppate, proprio senza badare a spese. E lo stesso avverrà se inserirete Lampo da Levante o ancora Folgore da Oriente.
Ecco perché è importante procedere con una serie governance del web. Sebbene l'implosione delle sette abbia creato non pochi problemi in Occidente (si pensi ai vari casi, ben ricordati anche dalla cronaca e ormai anche dalla storia, che negli Stati Uniti sconvolsero l'immaginario collettivo come Jonestown, Waco, la setta di Charles Manson o quella di Osho; o a quelli che in Europa ugualmente turbarono in molti, dagli omicidi sacrificali delle Bestie di Satana al suicidio di massa del Tempio Solare; o ancora al Giappone, con l'attacco al gas nervino alla metropolitana di Tokyo da parte della setta Aum Shinrikyo), alla fine l'atteggiamento delle istituzioni è stato sempre quello di "rassegnarsi a convivere" con l'esistenza e l'operato di tali fenomeni. I processi e le relative sanzioni penali che sono seguite agli abusi di quelle sette non hanno poi prodotto legislazioni che ne impedissero il ripetersi. E questo è molto grave, perché anche nella nostra Italia la mentalità diffusa del "doversi rassegnare a convivere" con le mafie ne ha permesso alla fine il radicamento e la sopravvivenza nei secoli, e per giunta anche il crescente e pericoloso successo. La Mafia siciliana, la 'Ndrangheta calabrese e la Camorra campana, così come la Capitanata o la Sacra Corona Unita pugliesi sorte successivamente come sodalizi in carcere, hanno tutte avuto un'origine come sette, sono state a lungo definite come sette o dai più "benigni" come confraternite segrete, e tuttora hanno criteri per entrare a farne parte, per l'affiliazione, per la carriera al loro interno, per le riunioni tra affiliati e per il loro modo di comunicare segreto, ecc, ecc, che fanno parte del repertorio settario.
In Cina, dove sette come il Falun Gong e la Chiesa di Dio Onnipotente che nominavamo poc'anzi hanno creato non pochi drammi e problemi alla sicurezza individuale e collettiva, hanno deciso di correre ai ripari con una legislazione molto seria ed estendendola nel tempo anche al mondo del web, ormai individuato sempre più come "nuova frontiera" anche per sette e movimenti consimili. Non dimentichiamoci, infine, nemmeno i Forum internazionali annualmente dedicati da Pechino alla governance del web, a cui un Occidente ancora in buona parte inconsapevole di tali problemi o comunque restio a prenderne pienamente atto ancora non partecipa benché abbia invece tutte le ragioni per collaborarvi costruttivamente. Sarebbe dunque importante, in questo mondo oggi sempre più "villaggio globale", fare anche noi occidentali la nostra parte.