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Covid: la "guerra fredda dei vaccini" elettorale vale solo per la Russia?

2020-09-16 16:16

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Covid: la "guerra fredda dei vaccini" elettorale vale solo per la Russia?

Alla fine, oltre alla questione del Covid, anche quella dei vaccini anti-Covid è diventata oggetto di speculazione elettorale, anche da parte di vari "guru".

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Molti di voi avranno certamente presente le dichiarazioni rilasciate, tempo fa, da alcuni influenti media e movimenti politici in merito all'annuncio della Russia d'aver brevettato il suo vaccino contro il Covid-19. In fondo, è una notizia recente, di pochissimo tempo fa. Probabilmente, più che per il trionfale annuncio in quell'occasione dato da Vladimir Putin, la notizia ve la ricorderete soprattutto per l'approccio, a metà fra l'isterico ed il demagogico, proprio di coloro che in Italia ne hanno subito fornito un giudizio negativo. Per esempio, +Europa di Emma Bonino, di fatto il vecchio partito radicale ormai scopertosi sempre più europeista, ha apertamente annunciato con tanto di manifesto pubblico il suo "no alla guerra fredda di Putin sui vaccini", ribadendo poi che "la scienza è una cosa seria". 

 

Apriti cielo! Nemmeno si fosse parlato di una setta di complottisti No-Vax o di quelli che credono che "il Coviddi (sic!) non esiste". Del resto, se ben guardate, coloro che in quel momento dubitavano della bontà del vaccino russo (chiamato anche con un certo comprensibile orgoglio Sputnik, come il primo satellite della storia, che proprio l'allora Unione Sovietica aveva lanciato nel 1957), erano le stesse persone che fino al giorno prima di fatto invocavano, malgrado il loro sempre tanto sbandierato "libertarismo", che si preparasse un vaccino anti-Covid al più presto, e che lo s'iniettasse su tutti al più presto; e che auspicavano misure a dir poco restrittive su ogni cittadino italiano all'epoca del "lockdown" (ma magari, allo stesso tempo, loro erano proprio i primi a non rispettarlo, quello stesso "lockdown") e che, ancor prima, chiedevano a gran voce l'applicazione di un "regime poliziesco-sanitario" proprio contro quei No-Vax che, poi, curiosamente, dinanzi all'annuncio del vaccino russo, hanno invece scoperto essere i loro migliori alleati.

 

Sì, perché come ben sapete questa gente è un po' fatta così: si muove sempre secondo "reazioni pavloviane", ubriacata da quella stessa propaganda che si realizza da sola, finendo inevitabilmente per dar credito solo a ciò che è nelle loro convenienze e per negare tutto ciò che invece non lo è. Insomma, per farla breve: se i primi ad annunciare il vaccino fossero stati altri, magari i tedeschi di Frau Merkel, oppure gli inglesi o meglio ancora gli americani, possibilmente di Mr. Gates, non ci sarebbe stato nessun problema. Anzi, avrebbero fatto cori ed applausi, in modo anche da far capire quant'erano stati bravi a sottolineare l'importanza di quella conquista tutta occidentale, che nel loro immaginario umiliava i "cattivi" russi o cinesi peraltro salvandoli pure da un bell'impaccio, ovvero quello del Covid "ché tanto hanno provocato loro".

 

Ma allora, davanti ad un simile comportamento, è proprio il libero e comune cittadino, quello che semplicemente si lascia guidare dal proprio buon senso e non dalla propaganda di tizio o di caio o di sempronio, a poter dire, a buon diritto, che "la scienza è una cosa seria"!

 

Del resto, in questo momento, non è più soltanto la Russia a portare avanti con successo il proprio vaccino, ma pure la Cina. E qui il problema, come può esser facilmente compreso, diventa doppiamente serio. Perché a questo punto non si parla più di un atteggiamento solo russofobo da parte di certi particolari ambienti politici nostrani (e non solo nostrani, sarebbe bene aggiungere), ma pure sinofobo. E' infatti ormai ufficiale che la Cina inizierà a distribuire le prime dosi del suo vaccino a novembre, quindi fra poche settimane. E c'è di peggio: pare che vada pure molto bene, e che le sperimentazioni procedano senza intoppi. 

 

Non c'è nulla che ci debba meravigliare se osserviamo l'indignato silenzio, rotto a tratti da invettive al vetriolo, di questi ed altri ambienti politici, di destra e di sinistra: è in fondo pure noto come abbiano dipinto come eroi della democrazia o vittime di persecuzioni dittatoriali sette religiose che semplicemente non accettavano le leggi locali e nazionali, e che in non pochi casi si sono macchiate di comportamenti eversivi e terroristici (i Testimoni di Geova in Russia, il Falun Gong e la Chiesa di Dio Onnipotente in Cina, e i gruppi islamici fondamentalisti in entrambi i paesi, ecc). Quindi, per certe realtà politiche, quando si tratta di dare addosso alla Russia o alla Cina o a qualcun altro ancora, volgarmente parlando "tutto fa brodo" e "il nemico del mio nemico è mio amico".

 

Ad ogni modo, la sperimentazione e l'elaborazione dei vari vaccini procede di gran carriera un po' ovunque, in praticamente tutti i paesi industrializzati e sviluppati del mondo, e anche non. Sembra promettere molto bene, ad esempio, il vaccino cubano, di cui tuttavia non si parla perché nessuno, nel vasto Arco Costituzionale italiano, vorrebbe mai dar spazio ad un "paese paria". Inoltre sono allo studio anche altri vaccini europei, chi più avanti e chi meno, ma sempre con percorsi promettenti per l'immediato futuro. Quello italiano, in elaborazione allo Spallanzani, ha conosciuto una piccola battuta d'arresto dovuta ad un caso d'effetto collaterale in uno su un totale di 50mila volontari che s'erano sottoposti alla sua somministrazione e sperimentazione.

 

Anche in questo caso, è molto curioso che in Italia si sia parlato di questo nostro vaccino soprattutto nel momento del suo (in realtà non avvenuto ma solo immaginato dai più malevoli) "fallimento", o meglio sarebbe dire "intoppo". Per carità, i nostri ricercatori hanno bisogno di lavorare tranquilli, al riparo dalle polemiche che si sarebbero generate qualora fossero stati annunciati i progressi di quella sperimentazione in precedenza, quando ancora certi intoppi non li aveva conosciuti. Ma una sottoscrizione, per esempio, dato che in Italia si parla sempre così tanto della "ricerca che non ha fondi", che viene trascurata dallo Stato e persino dai privati, magari si poteva anche fare e promuovere. Il nostro governo che fa? E i nostri vari guru dei media, che però hanno sempre così tanto tempo per parlare dei vaccini altrui (ma solo quando gli pare e come gli pare)? E i relativi politici, di maggioranza ed opposizione (idem con patate)?

 

Stiamo attenti, cari amici: quello che abbiamo visto in questi giorni, e che purtroppo ci toccherà vedere anche in quelli a venire, è solo un pesante ed ennesimo caso di speculazione e becerume da parte di personaggi, spesso ben vestiti e ben stipendiati, che vivono in una realtà tutta loro (perché se lo possono permettere) e che fanno i No-Vax o i Sì-Vax a piacimento e, soprattutto, a convenienza. E non si può nemmeno nascondere che, fra di loro, vi siano anche esponenti di vari movimenti religiosi, o quantomeno di essi simpatizzanti, che rincorrendo strane ed inconsistenti fantasie New Age ed orientaleggianti finiscono solo per inquinare il dibattito politico e mediatico e confondere ancor più l'opinione pubblica (o quantomeno questo è, gratta gratta, alla fine dei giochi, il loro reale intendimento).

 

Il mondo politico e mediatico italiano, vincolati a stretto giro alla politica e alle volontà di Washington, indipendentemente dagli schieramenti e dal loro colore, sono in questo momento profondamente innervositi dalla situazione di "transizione" a cui stanno assistendo, dato che in ultima analisi è ancora assai incerto capire chi sarà, fra poche settimane, il vero e nuovo Presidente degli Stati Uniti. E sarà proprio quest'ultimo, che ci piaccia o meno, a decidere i futuri equilibri di governo del nostro paese, se necessario rivendicando l'ultima parola su altre realtà che sull'Italia influiscono sì, ma non certo nello stesso modo e con la stessa importanza. Se il conflitto fra Stati Uniti ed Unione Europea si manterrà anche al prossimo giro, si confermerà il fatto che l'attuale governo dovrà preparare le valigie per tornarsene a casa. Altrimenti, dato che verrà a ricomporsi l'asse Stati Uniti-Unione Europea (ed è ciò che s'auspicano, per ovvie ragioni, tanto a Bruxelles quanto a Roma), vi sarà una concordanza comune che andrà anche a beneficio dell'attuale maggioranza di governo e delle sue aspettative di vita. E' questo, in ultima analisi, il motivo per cui qui in patria sono tutti così nervosi.

 

Nel frattempo, è giusto e lecito che ognuno giochi la propria parte: i leghisti e i meloniani a fare gli anticinesi insieme ai berlusconiani, i radicali ed altri della "sinistra liberal" (ormai, tanto, è tutta liberal o, al massimo, "catto-liberal") a fare anche gli antirussi, e magari già che ci sono diciamo pure tutti e due. Il premio, la ricompensa, verrà più avanti, in base a ciò che uscirà dalla "ruota della lotteria" delle elezioni americane: chi avrà puntato sul numero fortunato manterrà il governo oppure vi andrà. E' tutto qua, "sic et simpliciter", per dirla come gli antichi latini. Ecco perché si gioca a fare la "guerra fredda" pure sui vaccini e sul Covid, e magari un indomani su chissà cos'altro ancora. I più zelanti, quelli che non hanno lasciato nulla al caso, si sa, sono sempre quelli che vengono premiati di più, e meglio.

 

 


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