Com'è noto, il 13 maggio ha un forte significato per il Falun Gong, o Falun Dafa che dir si voglia, perché proprio in quel giorno si celebra la sua Giornata Mondiale. Tale data coincide infatti con l'inaugurazione del culto da parte del suo guru, Li Hongzhi, 29 anni fa, ma anche col giorno del suo compleanno. E, poiché gli adepti del Falun Gong stravedono per Li Hongzhi, dal momento che in lui vedono una figura carismatica ed illuminata, dotata di poteri particolari e reincarnazione di figure storiche e mitologiche della Cina antica, è facilmente immaginabile anche quanto il 13 maggio sia una data semplicemente fondamentale per costoro.
Ogni religione, d'altronde, ha delle sue data simboliche, fortemente sentite da coloro che vi aderiscono nel senso più stretto. Vale per tutti, cristiani, musulmani, ebrei, buddisti, induisti, e così via. E' del tutto normale, e del resto è qualcosa che avviene anche per quelle che molti definiscono come "religioni laiche", ovvero le ideologie politiche o nazionali: ed ecco quindi gli importanti anniversari delle rivoluzioni, delle vittorie in guerra, delle proclamazioni di Stati o della loro indipendenza, e così via. Insomma, in sé, festeggiare una data o sentirla importante non è sbagliato. Il problema, magari, è di quale data parliamo, ovvero a cosa essa è collegata.
In occasione della Giornata Mondiale del Falun Dafa, solitamente, dove i seguaci sono molto attivi e numerosi, le manifestazioni nelle pubbliche piazze e vie risultano davvero numerose: basta per esempio osservare le immagini che provengono da Taipei, da New York, o anche da alcune grandi città europee, per rendersene conto. Del resto, tali immagini vengono prontamente mostrate dalla setta attraverso i suoi vari media e canali social, anche perché rappresentano una forte pubblicità da poter utilizzare in quelle realtà dove il Falun Gong è invece meno seguito e praticato.
L'Italia, per esempio, è proprio una di queste realtà: lo abbiamo detto più volte. Non è necessario andarsi ad immaginare chissà che cosa, ma semplicemente attenersi ai numeri, sia quelli dei canali social italiani della setta che hanno pochi "followers" sia le immagini delle poche manifestazioni in cui compaiono altrettanto pochi "fedelissimi", spesso per non dire quasi sempre i soliti.
Come già era avvenuto in occasione del 25 aprile, data indubbiamente importante per la memoria storica, politica e nazionale italiana, anche in questo caso le manifestazioni si sono tenute soltanto a Roma e a Milano. In passato vi erano anche altre città dove si registrava un forte attivismo della setta attraverso i suoi seguaci, da Genova a Torino, fino ad alcune realtà del Sud e delle Isole; ma oggi non fanno praticamente più notizia. In alcune non viene semplicemente organizzato più alcun appuntamento pubblico, mentre in altre gli ultimi "irriducibili", che del resto erano sempre stati pochi anche nei momenti migliori, si limitano a delle brevi apparizioni nella sostanziale indifferenza dei passanti. Parliamo di realtà urbane molto popolate, dove teoricamente il pubblico di potenziali interessati al Falun Gong potrebbe essere davvero cospicuo, sia nelle comunità cinesi locali che fra gli italiani; eppure nessuno si lascia affascinare, se non magari solo momentaneamente, per poi dedicarsi ad altro.
A Roma e a Milano, invece, in aree del centro, i seguaci del Falun Gong hanno potuto svolgere le loro manifestazioni per il 13 maggio, ma in entrambi i casi sempre limitandosi a pochi numeri. Si è quindi ripetuto il copione del 25 aprile, con un'aggravante: in quest'ultimo caso, infatti, poteva esservi la giustificazione che molte altre persone non potessero partecipare al 25 aprile del Falun Gong perché già impegnate o distratte dal 25 aprile italiano, indubbiamente molto più serio e conosciuto agli occhi degli italiani; ma nel caso del 13 maggio, così come dei giorni precedenti e successivi, non vi era nessuna altra ricorrenza a far concorrenza a quella del Falun Gong; e poi, anche nella "calendaristica" della setta il 25 aprile 1999 di Pechino è pur sempre meno importante del 13 maggio 1992, che ne è proprio il "compleanno" in tutti i sensi.
E che per la setta il 13 maggio sia una data ben più importante del 25 aprile è testimoniato anche dall'attenzione che viene riservata dai suoi stessi media, che infatti in occasione di tale ricorrenza diffondono con soddisfazione molte più immagini e video delle varie manifestazioni tenutosi nel mondo, oltre che in Italia. Le sole fotografie della Giornata Mondiale del Falun Dafa a Roma e a Milano sono infatti più che doppie per numero rispetto a scattate per il 25 aprile nelle stesse città, e già questo dovrebbe suggerirci qualcosa. Purtroppo, però, anche se sono doppie o triple per numero, non raddoppiano o triplicano il numero delle persone che a quelle manifestazioni hanno partecipato. Insomma, al di là della tanta fastosità, anche stavolta, per usare un celebre detto, "la montagna ha partorito un topolino".
Oltretutto, per ragioni di opportunità organizzativa, i manifestanti si sono riuniti a Milano ben prima del 13 maggio, ovvero tre giorni prima, e anche a Roma si sono mossi in anticipo rispetto alla ricorrenza ufficiale. Questo serviva, evidentemente, anche per permettere a qualcuno dei più "irriducibili" di poter partecipare ad entrambe le manifestazioni, in mancanza dell'effettivamente comodo dono dell'ubiquità.
Non a caso, qualche seguace in più si è visto nella cerimonia tenutasi a Firenze, dove d'altronde c'è anche un gruppo un po' più storico e disciplinato, capace quindi di convogliare a sé "correligionari" sia da Roma che da Milano anche per ragioni di maggior comodità geografica. Ma anche l'indubbio vantaggio, sia per chi abita a Roma che per chi abita a Milano, di potersi ritrovare a metà strada a Firenze nel 13 maggio vero e proprio, oltretutto contando su un gruppo locale già di per sé ben radicato e motivato, non ha permesso di superare la logica dei piccoli numeri. Di conseguenza, anche in questo caso l'apparizione del Falun Gong in Italia per il 13 maggio è parsa ben poco convincente.