Forse è ancora presto per poter dire se si tratti davvero di una tendenza destinata a mantenersi ed irrobustirsi nel tempo, o se non sia piuttosto solo "un fuoco di paglia", ma una cosa è certa: da qualche tempo vari e storici quotidiani italiani, sia a diffusione locale che nazionale, hanno cominciato ad occuparsi con maggior attenzione del pericolo rappresentato da tante sette finora ignorate o benevolmente sottovalutate dai più, e tra queste spicca proprio la Chiesa di Dio Onnipotente.
In questo caso a sorprenderci (positivamente, sia ben chiaro) è stato il quotidiano "Il Piccolo" di Alessandria, una testata indubbiamente di storica presenza e di altrettanto apprezzata diffusione nel proprio territorio, che ha dedicato un minuzioso articolo al "flagello del gruppo Dio Onnipotente". Come più volte abbiamo descritto nei nostri interventi, alcune zone del Nord Italia da sempre ben si prestano all'insediamento e all'operato di varie sette dei generi più disparati, per tante motivazioni che vanno dalla forte eterogeneità etno-culturale creatasi nel corso del tempo ad uno storico clima di "ospitalità" verso vari credi "eterodossi" dovuto ad un'altrettanta storica presenza della massoneria, così come di un'affermata e diffusa borghesia dal forte orientamento cosmopolita, ecc. Non è un caso che proprio il Piemonte, in particolare le sue zone più settentrionali, sia stato uno dei primi e più vivaci vivai per questo genere di movimenti religiosi, al pari di altre aree che ne condividono il "terreno" altrettanto fertile quanto la possibilità di svilupparsi al contempo in piena riservatezza ma potendo anche contare su un vasto pubblico da "catechizzare".
L'articolo, pubbliredazionale, non reca la firma di chi l'ha scritto, anche per elementari ragioni di tutela della sua privacy: parlare di sette col proprio nome e cognome, lo si sa bene, può essere sempre piuttosto rischioso. Ma il modo in cui è scritto fa ben capire come l'autore non sia certo una persona impreparata sull'argomento, che è stata oltretutto capace in modo sintetico di spiegare per quale motivo il pubblico italiano ed europeo dovrebbe cominciare ad allarmarsi per la diffusione di questo movimento.
A dirla tutta il titolo, "Il flagello del gruppo Dio Onnipotente sta arrivando in Europa", intuibilmente scelto dal redattore che ha provveduto alla pubblicazione più che dal suo autore, trasmette l'idea non proprio corretta che la setta stia arrivando nel nostro Continente soltanto adesso. Invece, come purtroppo ben sappiamo, la sua presenza è ormai saldamente attestata nel nostro paese già da diversi anni, e il suo numero di fedeli è ben superiore a quello che molti ignari lettori potrebbero immaginare. Nata in Cina dall'iniziativa Zhao Weishan, che in precedenza aveva fatto parte di un'altra setta cristiana estremista di pessima fama come gli Shouters, la Chiesa di Dio Onnipotente (o Lampo da Levante, come altrimenti è conosciuta) ha ben presto conosciuto una vertiginosa crescita, al punto che secondo la rivista americana Times nel 2001 solo in patria poteva vantare non meno di 300mila fedeli.
Una delle ragioni della "svolta" che ha permesso alla setta di guadagnare questa sorprendente popolarità risiede anche nel fatto che Zhao Weishan ad un certo punto abbia voluto riconoscere la sua compagna, Yang Xiangbin, come quel "Dio Onnipotente" di cui parlava nelle sue predicazioni, unendola così alla nuova figura di un "Cristo femminile" sceso sulla Terra per una seconda volta, nelle sembianze stavolta di una persona dell'altro sesso. Tale posizione, senza dubbio piuttosto insolita da un punto di vista dottrinario, ha diviso gli appartenenti alle altre fedi cristiane, con persone che ne sono rimaste ben più che interessate ed altre che invece hanno subito bollato il gruppo come eretico e diabolico.
Il 28 maggio 2014, poi, è successo l'inevitabile: entrando in un McDonald's a Zhaoyuan, nello Shandong, alcuni predicatori della setta hanno cominciato ad inveire contro una donna che si era rifiutata di fornir loro il proprio numero di telefono, chiamandola "demone malvagio" e giungendo quindi al punto di ucciderla. Il fatto ha avuto un'ampia risonanza anche al di fuori del paese, riecheggiando anche in Europa, e negli anni successivi altri episodi di non minore gravità hanno nuovamente dimostrato la pericolosità di questa setta e del livello di delirio a cui è capace di portare molti suoi membri. Non a caso chiunque entri a far parte del gruppo viene immediatamente sottoposto ad un feroce lavaggio del cervello che lo condurrà ad un livello di manipolazione mentale praticamente assoluto: basti pensare che soltanto all'inizio ogni nuovo adepto deve ascoltarsi il sermone del padre fondatore della setta per tre giorni di fila, con tutti gli indubbi squilibri psicologici e neurologici del caso.
Un accurato e ben oliato sistema organizzativo, poi, permette ai vertici della setta di esercitare un vero e proprio controllo poliziesco sui suoi membri, separandoli completamente dalle proprie famiglie e dalla realtà circostante, con l'obiettivo di trasformarle in vere e proprie "macchine da soldi". Ciò che molto spesso serve ad una setta, infatti, è un "automa" che, dopo essersi spogliato dei propri averi ad unico beneficio dei suoi manipolatori, vada poi a sua volta a procacciare altro denaro in giro, senza più alcun limite morale o personale. La paura suscitata dalle "squadre di protezione della legge", ovvero la "polizia segreta" della setta, è un movente più che sufficiente ad agire senza discutere; ma, come abbiamo ben intuito, non è di certo l'unico. Così, seminando il panico, la setta plagia sempre più persone e raccoglie sempre più soldi, accrescendo giorno dopo giorno la propria potenza di fuoco politica e mediatica.
Sono infatti già ora molti i politici italiani, in seno soprattutto a forze politiche del centrodestra, che prestano ben volentieri il fianco ad esponenti della setta, conducendoli in sedi istituzionali di prestigio come il Parlamento italiano, ma non mancano anche numerosi esponenti del centrosinistra. A tacer poi di varie personalità del mondo culturale ed accademico, che a questa setta fanno ben più che da testimonial aprendole le porte delle migliori università per conferenze o perorandone la causa insieme ai politici succitati. Non che il caso italiano sia l'unico: nel resto d'Europa, dopotutto, su questo aspetto sono persino più avanti di noi. Dalla Germania ai paesi scandinavi, passando per l'Inghilterra nel frattempo uscita dall'UE dopo la Brexit, i sostegni tributati alla Chiesa di Dio Onnipotente (così come ad altri gruppi religiosi estremisti di origine cinese e oggi ben volentieri coltivati tanto in Europa quanto negli Stati Uniti in funzione anticinese) si può dire che non si contino proprio. Tant'è che non sono state poche le occasioni in cui questa come altre sette del genere sono state condotte a farsi pubblicità a Bruxelles, al Parlamento europeo, ovviamente con l'appoggio entusiasta anche di molti nostri europarlamentari. Dunque, possiamo amaramente dire che il "flagello" rappresentato dalla Chiesa di Dio Onnipotente sia ormai già arrivato in Europa e che vi si sia pure ormai saldamente diffuso e stabilizzato.
In Europa, come negli Stati Uniti, in Canada, in Australia e in Nuova Zelanda, sono numerosi i cittadini asiatici appartenenti alla setta che hanno facilmente ottenuto l'asilo politico. L'Italia, per quanto riguarda costoro, è stata finora un po' sotto la media europea, ma l'attuale clima politico e giudiziario nel paese mira a dare una decisa svolta anche in questo senso. Le recenti modifiche alla legge sui rifugiati sembrerebbero andare proprio in questa direzione, facilitando le ambizioni dei membri della Chiesa di Dio Onnipotente di ottenere con più facilità un soggiorno illegale vestendo i panni dei tipici perseguitati per ragioni politiche, religiose ed umanitarie. Questa novità, del resto, ha stimolato anche analoghe ambizioni da parte di altri non meno discutibili gruppi settari di origine cinese (e non solo), come ad esempio gli Shouters, da cui del resto anche la stessa la Chiesa di Dio Onnipotente aveva inizialmente tratto origine.