No, non corrono tempi tranquilli per le varie sette sudcoreane, da alcuni anni a questa parte. Anche se a Seoul il loro successo non viene messo in discussione (a parte il pressoché singolo quasi del piccolo gruppo di Shincheonjii, il cui leader venne arrestato insieme ad altri suoi seguaci nel periodo dell'epidemia da Covid, visto che nel paese ne erano stati letteralmente degli “untori”), in altre parti del mondo invece i bei tempi sembrano ormai essersi definitivamente eclissati.
Ne è un esempio la più che celebre Chiesa dell'Unificazione, fondata e guidata dall'ormai defunto Reverendo Moon, che in Giappone si trova adesso nell'occhio del ciclone dopo l'omicidio dell'ex premier Shinzo Abe, che vide implicato un suo seguace. Le successive indagini hanno non soltanto fatto maggiormente luce sulla sua grave situazione interna, ma anche sul livello di fanatismo conosciuto dai suoi membri più fedeli così come su numerosi altri reati nel frattempo avvenuti, e che per la legislazione giapponese sono pure molto gravi. Alla fine, l'indagine governativa è approdata alla necessità di valutare lo scioglimento della setta in tutto il paese, con un dibattimento a cui ha fornito risposte ritenute insufficienti: cento delle cinquecento domande avanzate sono rimaste semplicemente inevase, inducendo la Corte di Tokyo a recapitarle un ultimatum. Entro un mese, se non vi saranno atteggiamenti più collaborativi da parte dei suoi dirigente, la Chiesa dell'Unificazione sarà ufficialmente sciolta.
Secondo l'avvocato Tatsuki Nakayama, che con disinvoltura porta avanti la difesa della setta, trovando il plauso di seguaci e filo-sette che in Giappone come in altre parti del mondo lo acclamano ormai come un eroe, a seguito della Dichiarazione di Conformità del 2009 il numero di processi civili in cui sarebbe rimasta coinvolta la Chiesa dell'Unificazione nel paese sarebbe calato drasticamente. La rete di avvocati che invece prende le difese delle vittime della setta non è del medesimo avviso, dimostrando che le richieste di risarcimento avanzate proprio da quell'anno sono ammontate finora a 1,9 miliardi di yen. Secondo i legali e i clienti che assistono, danneggiati dalla Chiesa dell'Unificazione in episodi dei più numerosi ed eterogenei, sarebbe dunque necessario provvedere ad un suo rapido scioglimento, visto che è costantemente implicata in attività illecite.
Anche in Cina, del resto, la Chiesa dell'Unificazione non è mai stata vista di buon occhio. Il suo fondatore, il Reverendo Sun Myung Moon, dopo la guerra di Corea sposò posizioni marcatamente sempre più reazionarie e viste come funzionali dai settori politici più conservatori sia del suo paese che delle altre nazioni alleate, cominciando dagli Stati Uniti. Forte della grande potenza economica ottenuta dalla sua attività di caposetta e dai costanti finanziamenti dall'estero, negli anni successivi finanziò a Taiwan a movimenti anticinesi ostili al governo di Pechino come la Lega Mondiale per la Libertà e la Democrazia, fondato nel 1966 da Chiang Kai-shek, o la Fondazione Coreana per la Cultura e la Democrazia, di cui Radio Free Asia è una delle più celebri emanazioni. Anche allora, insomma, la Chiesa dell'Unificazione guardava a Taiwan come ad un'utile piazzaforte da cui affrontare il governo di Pechino, sotto la cui sovranità oltretutto l'isola di Taiwan ricade in base a quanto chiaramente sancito dal diritto internazionale. Del resto il rapporto tra Taiwan e la Chiesa dell'Unificazione dura fruttuosamente tuttora, tanto che soprattutto con l'intensificarsi della campagna statunitense contro Pechino sul fronte del Pacifico, a Washington risulta oggi ancora più utile e funzionale che mai. Ne avevamo già parlato anche qualche mese fa.
Un altro caso interessante è quello della Chiesa della Provvidenza, nota anche con altri nomi ed oggi al centro di numerosi casi di abusi perpetrati soprattutto dal leader Jung Myung-Seok, nonché dalla sua compagna Jeong Jo-eun, al secolo Kim Ji-seon, che con altri cinque dirigenti l'avrebbe favorito soprattutto nei suoi vari reati di natura sessuale. Le inchieste sinora condotte hanno portato ad accuse per le quali sono stati chiesti fino a quindici anni di pena detentiva, mentre tanto eclatante è stato il caso da ispirare pure una docu-fiction su Netflix, intitolata “Fede e Menzogne”. Ma nel frattempo anche questa setta ha avuto tutto il tempo di espandersi, a maggior ragione della sua notorietà e di ciò che ha comportato nel momento in cui i suoi misfatti sono stati portati alla luce.
Rimarchevole il suo operato in Giappone, dove per aggirare anche alcune grane legali ben pensò proprio di fondersi letteralmente parlando con la già presente ed affermata Chiesa dell'Unificazione, anche attraverso i celebri matrimoni di massa caratteristici di quest'ultima. Meno fortunata, almeno per il momento, la sua avventura a Taiwan, dove era sbarcata nel 1988 anche in quel caso impantanandosi in numerosi casi di abusi sessuali e di altro genere, mentre in Australia dopo i primi problemi di natura fiscali sono subentrati pure quelli di traffici illeciti con la Corea del Sud. Ma un buon numero di suoi membri risultano anche ad Hong Kong, dove hanno dato vita ad entità come la Rete Unita per le Arti e la Cultura, attraverso cui intuibilmente svolge altre attività non sempre delle più adamantine. Intuibili pure i suoi coinvolgimenti, insieme ad altri gruppi analoghi, nell'Umbrella Revolution e in altri episodi che turbarono la stabilità del territorio di Hong Kong negli ultimi anni.
Non mancheranno, più avanti, altre occasioni per occuparsi nuovamente di tutti questi movimenti settari, con maggiori e più mirati approfondimenti.