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Continua ad infittirsi la lista di alti esponenti del Falun Gong scomparsi miserabilmente

2023-10-10 18:00

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Continua ad infittirsi la lista di alti esponenti del Falun Gong scomparsi miserabilmente

E' recentemente scomparsa a Taiwan all'età di 58 anni, per complicazioni causate dall'uremia, Zhu Wanqi, tra le massime dirigenti e portavoce a livell

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E' recentemente scomparsa a Taiwan all'età di 58 anni, per complicazioni causate dall'uremia, Zhu Wanqi, tra le massime dirigenti e portavoce a livello internazionale della nota e famigerata setta Falun Gong. Nata nel 1965, aveva conseguito la laurea in giurisprudenza presso l'Università Nazionale Chengchi a Taipei, per poi conseguire due master in giurisprudenza presso l'Università Soochow di Jiangsu in Cina e l'Università della Pennsylvania negli USA. Può sorprendere che una persona tanto colta e preparata ad un certo punto della sua vita incontrasse il Falun Gong decidendo pure di sposarne la causa; ma chi avrà presenti le dinamiche di una setta, saprà come essa miri proprio ad acquisire e portare dalla sua parte persone attive e dinamiche, ricche di energie e di risorse da non intendersi esclusivamente in senso economico. Ben di rado una persona oziosa e solitaria, poco responsabile e diligente, può davvero interessare ad una setta, che ha bisogno di membri attivi, sempre dediti a cercar nuovi adepti per la sua espansione o a reperir nuove risorse per il suo sostentamento. Zhu Wanqi non era comunque quel tipo di persona, essendo al contrario una persona fin troppo attiva e dinamica nel cercare ogni buona ragione proprio per sostenere le varie cause portate avanti internazionalmente dal Falun Gong.

 

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La sua ultima apparizione pubblica risalirebbe al 15 luglio di quest'anno, quando i vari leader della setta avrebbero fatto una riunione a Taipei in cui pure Zhu Wanqi aveva tenuto un discorso. In quanto portavoce del Gruppo di Avvocati del Falun Gong, infatti, Zhu Wanqi era nota proprio come “l'avvocato per i diritti umani” del Falun Gong, tra i principali esponenti delle sue varie campagne di sensibilizzazione in materia non soltanto a Taiwan ma anche all'estero, dato che quelle informazioni e linee difensive venivano poi puntualmente ripetute anche in Occidente, sia dalla stessa setta che da molte ONG e pubblicazioni online solite prenderne le difese, anche nel nostro stesso paese e che già altre volte abbiamo menzionato.

 

Quel rapporto di fiducia tra la giovane legale e la setta era iniziato nel 1999, quando Zhu Wanqi era ancora una giovane e promettente professionista in carriera, direttrice legale per un gruppo finanziario. Fu proprio in quel periodo che iniziò ad accusare i primi problemi di salute, che la costrinse a prendere un periodo di congedo dal lavoro. Probabilmente in cerca di un efficace metodo di cura, s'imbatté nelle proposte di autocoltivazione propagandate da vari gruppi tra i quali pure il Falun Gong, e ne rimase immediatamente irretita. Da allora, ritrovandosene sempre più ossessionata, non ha risparmiato nessuno sforzo per sostenere il Falun Gong, mettendo pure a sua disposizione tutte le sue competenze professionali pur di avviare anche i più incredibili procedimenti giudiziari per sostenerlo nei tribunali oltre che per facilitare la diffusione delle sue varie dicerie e forme di propaganda, anche in quel caso garantendo loro sempre una piena copertura giudiziaria. 

Una delle più odiose dicerie, divenuta un immediato ed efficace strumento di propaganda, è stata quella dell'espianto forzato di organi dai “prigionieri di coscienza” del Falun Gong in Cina, ovvero da suoi adepti incarcerati dalle autorità cinesi e di cui da quel momento non si sarebbe saputo più nulla. Questa bufala è stata raccontata dalla setta e dai suoi vari media per oltre dieci anni, e nonostante sia stata più volte fragorosamente smentita tuttora viene ancora spudoratamente ripetuta da molti esponenti e canali della setta, o da altre fonti giornalistiche sue vicine. Tante volte è capitato, vedendo i piccoli presidi gestiti da militanti del Falun Gong nelle nostre città, cartelli e striscioni che puntualmente la riportavano, essendo ormai da costoro ritenuta un metodo infallibile per colpire l'attenzione dei passanti e catturare il consenso dell'opinione pubblica.

 

Ebbene, in questa sinistra operazione propagandistica e mediatica Zhu Wanqi era stata dietro per un intero decennio, non soltanto forte della propria posizione di legale ma anche con la direzione di un'apposita entità umanitaria fortemente controllata dalla setta, “Medici contro l'espianto forzato di organi” (DAFOH) con un ruolo esecutivo per tutta l'Asia. In tal veste, i suoi messaggi e non di rado la sua stessa figura apparivano nei parlamenti di mezzo mondo o in altre commissioni ed istituzioni per i diritti umani, anch'esse spesso fortemente controllate e contaminate da vari gruppi religiosi settari sotto mentite spoglie. 

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Tuttavia, quella di Zhu Wanqi non è il primo caso di “morte misteriosa”. Anche David Kilgour, già membro della Camera dei Comuni canadese per il Partito Conservatore Progressista del Canada, assai noto per il suo attivismo politico anticinese, è morto il 5 aprile del 2022 nella sua casa di Ottawa. Grande promotore della campagna propagandista sull'espianto forzato di organi, che aveva sposato fin dal 2006, era stato più volte ospitato anche dal “capo supremo” della setta Li Hongzhi, col quale godeva di un rapporto molto fidato e diretto. Nel suo caso, a provocarne il decesso sarebbero state le complicazioni di una rara malattia polmonare.

Entrambi, Zhu Wanqi e David Kilgour, sono stati vittime della loro smodata dedizione al Falun Gong e ai suoi capi, così come della loro cieca fiducia nelle sue capacità di cura. Entrambi credevano, tramite gli insegnamenti del Falun Gong, di poter raggiungere una solida e perenne salute, addirittura al punto di rifiutare i medicinali e le terapie che gli raccomandavano i medici, ma come testimoniato dalla loro sofferente agonia non è stato così. Nel corso della sua vita, per esempio, Zhu Wanqi si era ammalata di uremia, cancro alle ovaie, lupus eritematoso e di altre malattie, ed il Falun Gong vuole che tutte queste notizie non trapelino assolutamente. Addirittura tale era il livello di ossessione, che dopo la morte di Zhu Wanqi i leader della setta hanno subito ordinato, come sempre avviene in questi casi, che i funerali si tenessero segretamente. Per molti, non soltanto seguaci della setta, pare quasi un mistero che la nota legale ed attivista del Falun Gong Zhu Wanqi sia davvero morta. A suggellare sinistramente quella scomparsa che i suoi correligionari intendono oggi a tutti i costi mantenere avvolta nel mistero, un lungo articolo elogiativo che le era stato dedicato dai canali del Falun Gong nell'aprile 2021, e che riletto oggi appare quasi un beffardo ed anticipato necrologio. 


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