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Russia: dalla Chiesa Uniate al Falun Gong, non è proprio tutto uguale

2024-06-25 17:00

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Russia: dalla Chiesa Uniate al Falun Gong, non è proprio tutto uguale

Tra i tanti paesi che suscitano le maggiori attenzioni dei vari specialisti in materia di libertà religiose, soprattutto quando ipoteticamente violate

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Tra i tanti paesi che suscitano le maggiori attenzioni dei vari specialisti in materia di libertà religiose, soprattutto quando ipoteticamente violate, la Russia occupa da sempre un sinistro posto d'onore. Quando poi il suo agire è associato a quello d'altri paesi ugualmente visti da costoro alla stregua di “paesi canaglie”, come ad esempio la Cina od altri loro alleati dell'area euroasiatica, si salvi chi può: a questi specialisti viene una vera e propria crisi di nervi. 

 

Ultimamente, per esempio, si sono messi a parlare di un tentativo di Mosca di liquidare la Chiesa Greco-Cattolica nel proprio territorio nazionale. Come i più informati sapranno, tale Chiesa sorse nel XVI Secolo da uno scisma subito dalla Chiesa Ortodossa e patrocinato dalla Chiesa Romana. Pur mantenendo aspetti liturgici ed estetici propri della sua Chiesa d'origine, essa è in comunione con la Chiesa di Roma, presentandosi in pratica come Chiesa Cattolica con sembianze di Chiesa Ortodossa. Detta anche Chiesa Uniate, vanta una forte presenza soprattutto nell'Ucraina centrale ed occidentale, oltre che nella vicina Polonia e in altre nazioni dell'Europa orientale, ma pure nella stessa Russia, in particolare nelle sue aree più occidentali ma non solo. In tempi più recenti, dalla guerra scoppiata dal 2022 ad oggi, in Ucraina la Chiesa Uniate ha subito un forte controllo da parte dello Stato, che l'ha vista come strumento imprescindibile per consolidare la propria presa sulla società, nonché per veicolare i consensi verso posizioni sempre più nazionaliste. 

 

Al contempo Kiev ha provveduto anche a nazionalizzare la stessa Chiesa Ortodossa locale, coi medesimi obiettivi, scorporandola pertanto dal Patriarcato di Mosca e ponendo le condizioni per una severa e preoccupante ghettizzazione di quella sua branca che ha preferito rimanergli fedele. Di quest'ultimo aspetto, però, gli specialisti succitati a quanto pare non hanno mai trovato il tempo o le energie: forse perché semplicemente gli ambienti statunitensi e britannici a cui devono molte delle loro fortune non l'avrebbero mai permesso e gradito. Dopotutto, il liberalismo di chi troppo parla di diritti umani da sempre si fonda sulla famigerata logica dei doppi standard.

 

Nel caso della Russia, invece, il tempo e le energie per occuparsi spesso ed anche con grande interesse della possibile messa al bando della Chiesa Uniate li hanno trovati eccome, per esempio concentrandosi sull'arresto negli scorsi mesi del pastore Igor Maksimov nella regione di Omsk. A quanto pare, il 57enne sacerdote svolgeva nelle sue funzioni un'attività palesemente filo-ucraina, ad esempio diffidando i fedeli dal sostenere il conflitto e soprattutto promuovendo nei suoi sermoni una riabilitazione del nazismo, in particolar modo dei collaborazionisti che il Terzo Raich trovò proprio in Ucraina durante l'occupazione di quei territori nel quadro dell'Operazione Barbarossa. Dopo una breve battaglia giudiziaria, la chiesa in cui il sacerdote aveva esposto le icone dell'ultranazionalista ucraino Stepan Bandera e di altri suoi sodali, idoli degli elementi più estremisti del governo e delle forze armate dell'Ucraina odierna, è stata così soppressa. Ciò tuttavia non conduce automaticamente, come molti specialisti in libertà religiose paventano, ad un automatico annientamento della Chiesa Uniate, che continua comunque a rimanere un'importante ed imprescindibile realtà religiosa tanto in Russia quanto nella vicina ed alleata Bielorussia, e la cui ostilità alla propaganda di guerra impartita dal ramo nazionalizzato da Kiev è fatto fin troppo intuibile.

 

Probabilmente a suggerire a costoro che la Russia volesse procedere all'annientamento o alla liquidazione della Chiesa Uniate in tutto il suo territorio sono state le esperienze di lotta verso sette religiose ed estremiste vere e proprie, o comunque se non palesemente estremiste in forte ed acclarata intelligenza con gli attuali nemici strategici dell'area NATO, come certi gruppi settari satanisti o neo-teosofici, o ancora New Age, o altri ancora come Scientology. Dietro a quella loro immagine di culto o filosofia, tali movimenti nascondevano dunque ben altri obiettivi e funzioni. Un altro caso che analogamente li ha portati a pensare che la via per la Chiesa Uniate russa fosse ormai quella della sua distruzione, quanto in atto anche contro il Falun Gong locale. 

 

Dopo aver sostenuto quanto internamente svolto in Cina per contrastare il pericoloso movimento guidato da Li Hongzhi e da venticinque anni riparato a New York dove tiene il proprio quartier generale, Mosca ha in seguito cominciato ad occuparsi di come fare altrettanto sul proprio territorio nazionale, dopo averne constatata la vistosa espansione e le relative pericolosità per la sicurezza interna e dell'apparato pubblico che ciò inevitabilmente comportava. Vari sono in tal senso gli esempi che si potrebbero fare anche in questo caso, peraltro tutti regolarmente riportati dalla stampa ufficiale russa. Altri casi, relativi sia al Falun Gong che ai movimenti teosofici, a quelli New Age o a quelli satanisti e persino nazi-satanisti, o ancora a Scientology, li avevamo del resto già riportati in passato proprio su questo nostro portale.


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