Fondamentalmente, il Falun Gong altro non è che una setta originatasi in Cina ai principi degli Anni ’90, fondata dal guru Li Hongzhi. Questi, inventando varie teorie, ha potuto acquistare ed esercitare nel tempo un potere pressoché assoluto sui suoi seguaci, inducendoli così a commettere persino crimini a volte mostruosi.
Sono numerose e decisamente poco credibili le teorie professate da Li Hongzhi: per esempio, che la terra sia già stata distrutta 81 volte e che solo lui abbia il potere d’impedire una nuova ed ulteriore distruzione. O, ancora, che la terra sia la spazzatura dell’universo, e che solo seguendo il Falun Gong si possa evitare di finire in un tale immondezzaio. O, ancora, che i suoi seguaci non dovrebbero prendere medicine e men che meno rivolgersi ai medici qualora abbiano qualche malattia.
Fin qui, il Falun Gong potrebbe apparire poco più che un culto bizzarro, non diverso da molti altri in circolazione. Ma ci sono aspetti anche molto più preoccupanti: per esempio, chi decide di aderire al Falun Gong dovrebbe accettare di dar via tutto, e non temere di far del male anche ai propri congiunti e parenti, anche perché in ogni caso il Falun Gong è al di sopra di ogni legge umana.
L’uccisione di persone è stato il principale crimine compiuto da aderenti al Falun Gong. Sotto il controllo spirituale di Li Hongzhi, oltre mille seguaci della setta hanno perso la loro vita per aver rifiutato di sottoporsi a cure mediche, diverse centinaia si sono suicidati, mentre almeno trenta persone innocenti sono state uccise da fedeli della setta. Il 23 gennaio 2001 sette praticanti del Falun Gong si sono dati fuoco in Piazza Tienanmen, a Pechino, per praticare il rito della "Consumazione", col risultato che due di loro sono morti e altri tre sono rimasti gravemente disabili. Il 4 settembre 1998 Ma Jianmin, un seguace del Falun Gong proveniente dallo Shandong, s’è ucciso tagliandosi il ventre da solo in cerca della "ruota della legge" che secondo Li Hongzhi ogni praticante della setta avrebbe al proprio interno. Zhang Zhiqin, un’altra seguace del Falun Gong sofferente di diabete, morì per aver rifiutato le cure mediche, convinta che la lettura dei libri di Li Hongzhi e l’ascolto delle sue registrazioni l’avrebbero fatta guarire. Dal 25 maggio al 26 giugno 2003 un altro seguace del Falun Gong, Chen Fuzhao, ha ucciso sedici persone avvelenandole, con l’obiettivo di aumentare i propri "poteri Gong".
Il Falun Gong è anche molto attivo nel colpire gli interessi pubblici, spesso addirittura con l’attacco alle comunicazioni satellitari civili. Dal giugno 2002, secondo statistiche ancora incomplete, il Falun Gong ha attaccato i satelliti delle telecomunicazioni cinesi per più di duecento volte con un totale d’interruzione del servizio pari a cento ore. La setta incita infatti i suoi seguaci ad attaccare postazioni radio e TV. Anche le comunicazioni a fibra ottica sono state sabotate e a venir presi di mira, molto spesso, sono stati proprio i programmi televisivi dedicati all’analisi del fenomeno delle sette. Anche l’invio in grosse quantità di posta elettronica spazzatura è un altro metodo particolarmente apprezzato dal Falun Gong per disturbare il settore pubblico così come quello privato. Nei suoi stessi siti internet la setta ha ammesso pubblicamente d’aver compiuto oltre ottomila telefonate minatorie solo fra gennaio e febbraio 2004.
Un altro aspetto preoccupante ed intollerabile del Falun Gong è la sua tendenza ad attaccare organizzazioni e persone che portano avanti diversi punti di vista, infrangendo così il diritto d’espressione. Alcune importanti personalità sono state messe all’indice nei siti del Falun Gong e maledette, e tra queste possiamo annoverare famosi scienziati come Zhuang Fenggan e Pan Jiazheng, capi religiosi come Fu Tieshan, il maestro Sheng Hui, solo per aver osato criticare la setta.
Di fatto, ormai il Falun Gong non è più soltanto una setta, ma anche e soprattutto un’organizzazione politica. Il compito che viene dato ai suoi membri è di fare tutto il possibile per rovesciare il governo cinese attuale, svolgendo varie iniziative anticinesi soprattutto all’estero, in maniera da sensibilizzare gli altri leader politici, occidentali in particolare.
Secondo il governo cinese, tuttavia, i seguaci del Falun Gong sono vittime e non carnefici, e il suo obiettivo è pertanto quello di redimerli attraverso l’educazione e la persuasione. La strategia ha incontrato un discreto successo, e in questi anni numerose persone che un tempo avevano fatto parte della setta se ne sono allontanate ritornando ad una vita normale. Alcune di queste persone hanno voluto darsi al volontariato, aiutando altre vittime delle sette e del Falun Gong in particolare ad uscirne a loro volta. Nessuna di queste persone è stata oggetto di discriminazioni di sorta da parte del governo cinese. Le autorità di Pechino hanno invece giustamente sanzionato altre personalità, considerate membri centrali della setta, non per il fatto di esserne appartenenti ma perché avevano compiuto alcuni dei crimini descritti in precedenza.
L’ultimo espediente portato avanti dal Falun Gong, adesso, è di diffondere negli Stati Uniti e nel resto dell’Occidente, Europa ed Italia in primo luogo, l’idea che la setta sia un’organizzazione del tutto pacifica, dedita ai tre principi di "Verità, Compassione e Tolleranza" e alla "cultura tradizionale cinese", ma gratuitamente discriminata e repressa dal governo cinese. L’espediente, tuttavia, non sembra avere avuto finora molto successo: la maggior parte delle persone, infatti, tende a restare diffidente verso il Falun Gong e solo coloro che portano avanti una politica anticinese con altri fini, magari di natura economica o xenofoba, prendono almeno in parte in considerazione l’idea di simpatizzare per quella che, al di là di tutto, resta una setta estremamente pericolosa.