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Continua la forte avanzata dei Pentecostali

2022-02-02 16:00

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Continua la forte avanzata dei Pentecostali

Con sempre maggior insistenza, da anni a questa parte, si fa osservare come una delle principali sfide per la Chiesa Cattolica in Occidente (e più in

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Con sempre maggior insistenza, da anni a questa parte, si fa osservare come una delle principali sfide per la Chiesa Cattolica in Occidente (e più in generale per tutte le religioni tradizionali, comprese anche le altre Chiese protestanti nel Nord Europa, così come quella Ortodossa in Russia e in molti paesi dell'Est Europa) sia costituita dalle chiese e sette pentecostali, che soprattutto in Africa e in America Latina hanno trovato una nuova frontiera da evangelizzare conoscendo ben presto un vero e proprio boom di conversioni a loro favore. 

 

Ne parlava, ad esempio, il giornale della Conferenza Episcopale Italiana (la CEI, ovvero l'organismo che riunisce i Vescovi della Penisola), l'Avvenire, solo pochi mesi fa, snocciolando dei dati assai significativi: se nel totale della popolazione cristiana nel mondo il 50% è composta da cattolici, il 37% da protestanti e il 12% da ortodossi, mentre solo l'1% è composta da altre comunità "meno tradizionali" come cristiani scientisti, mormoni e testimoni di Geova, al contempo però sono proprio i pentecostali a conoscere il maggior tasso di crescita. Ad oggi sarebbero almeno 682 milioni, suddivisi in tutte le loro varie diramazioni. E' prevalentemente l'America Latina la terra che ha fornito il maggior numero di nuovi aderenti, pari a decine di milioni di fedeli che hanno abbandonato la Chiesa Cattolica proprio per aderire ai vari culti protestanti, carismatici, evangelici o del Rinnovamento. Ad oggi si calcola che grossomodo il 70% dei protestanti latinoamericani siano proprio pentecostali.

 

Tuttavia, il Continente che sta vivendo la maggior crescita nelle conversioni al Cristianesimo è l'Africa, con un salto da 9 a 380 milioni dal 1900 ad oggi. Nello stesso periodo, in Europa i cattolici passavano dall'essere il 65% dei cristiani al mondo all'essere solo il 24%. Nel giro di un trentennio, la sola Africa avrà presumibilmente più cristiani dell'Europa e dell'America Latina insieme, anche se saranno probabilmente più protestanti soprattutto di rami come i pentecostali o gli evangelici che cattolici. 

 

Contemporaneamente, anche l'Asia sta conoscendo un forte aumento nella diffusione dei vari culti cristiani. Dai 17 milioni di evangelici e pentecostali del 1970 si è passati oggi ad oltre 200 milioni, localizzati soprattutto in paesi come le Filippine, Singapore e la Corea del Sud dove abbondano le sette autoctone dotate di maxichiese in cui possono tenersi cerimonie faraoniche e che vantano decine di migliaia di seguaci ciascuna. Se in Europa o in America Latina sono i cattolici a patire l'emorragia di fedeli a vantaggio dei pentecostali, in Asia a patirne sono soprattutto buddisti e confuciani, in particolare in paesi come la Malesia e l'Indonesia.

 

Anche in Cina la loro crescita continua, sia pur più lentamente: i cattolici sono circa 10-12 milioni, mentre evangelici e pentecostali oscillano fra i 40 e i 60 milioni. Qualcuno, però, ipotizza che possano essere anche di più, persino oltre quota 100 milioni. Di certo, già ora, è possibile dire che in Cina il 70% dei cristiani siano proprio legati ai vari culti protestanti. Dopo le prime predicazioni da parte di missionari occidentali che cominciarono a registrarsi dalla seconda metà dell'Ottocento, nel grande paese asiatico cominciarono ben presto a sorgere anche chiese e sette locali, guidate da capi carismatici non di rado contraddistinti da un fanatismo che li portava a mal sopportare o persino disprezzare tutto ciò che appartenesse alla loro cultura originaria. Tra queste spiccavano la Vera Chiesa di Gesù ed altre ancora. Alcune sparirono nei decenni successivi, altre si sono costituite successivamente, soprattutto fra la fine degli Anni '80 e l'inizio degli Anni '90 del Novecento, come l'Associazione dei Discepoli e il Lampo da Levante. Queste nuove sette si sono dimostrate decisamente molto perniciose per la stabilità e la sicurezza sociale ed istituzionale, spingendosi non di rado a comportamenti davvero eversivi e criminali che hanno portato alla loro messa al bando da parte dello Stato.

 

Comunque, che l'Africa sia un grande serbatoio di fedeli e soprattutto di volontari missionari diposti ad andare ovunque per evangelizzare a loro volta le "nuove frontiere", lo dimostra proprio il caso asiatico. Come riferito anche da altri fonti, complice la presenza di tecnici e collaboratori cinesi presenti in Africa per favorirne lo sviluppo, molti cristiani africani si dedicano proprio all'apostolato presso di loro, talvolta con successo. Assieme ai missionari africani, però, si possono contare anche missionari provenienti da Taiwan, dove molte chiese protestanti ed evangeliche prosperano all'ombra di una certa gradita protezione americana, dato che Washington le vede pur sempre come un utile strumento di "soft power" con cui più facilmente insinuarsi e penetrare in realtà che altrimenti le sarebbero culturalmente e politicamente meno propizie. Il rapido sviluppo religioso dell'Africa, pertanto, ancor più di quello latinoamericano costituisce un'importante partita dalle forti implicazioni geopolitiche che vedrà sempre più attive vecchie e nuove potenze negli anni a venire.


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